Il nuovo trailer e poster di 28 Anni Dopo: Il Tempio delle Ossa, nelle sale italiane dal 15 gennaio con Eagle Pictures.
La paura è la nuova fede, e dal 15 gennaio potremo scoprirlo quando arriverà nelle sale italiane distribuito da Eagle Pictures: 28 Anni Dopo: Il Tempio delle Ossa, il nuovo capitolo dell’universo narrativo creato da Danny Boyle e Alex Garland.
Dopo aver ridefinito il genere con 28 Giorni Dopo e 28 Settimane Dopo, la saga post-apocalittica torna con una visione rinnovata: questa volta alla regia c’è Nia DaCosta, che porta sullo schermo un mondo devastato, in cui l’orrore si intreccia con una nuova forma di devozione oscura.
Il trailer ufficiale, appena rilasciato, offre un primo sguardo a un’ambientazione inquietante nota come Il Tempio delle Ossa, luogo misterioso dove sopravvivenza, fanatismo e terrore sembrano fondersi in qualcosa di mai visto prima. Con atmosfere cupe, immagini potentissime e un crescendo di tensione, il film promette di spingere la saga verso nuove frontiere emotive e visive, mantenendo al tempo stesso il legame con il mondo creato da Boyle e Garland.
Il film, di cui di seguito vi presentiamo anche il nuovo poster, segue gli eventi del mondo infettato di 28 Giorni Dopo (2007) e di 28 Anni Dopo (2025), ed è interpretato da Ralph Fiennes (La saga di Harry Potter, Conclave, 28 Anni Dopo), Jack O’Connell (Ferrari), Alfie Williams (28 Anni Dopo), Erin Kellyman (Blitz, 28 Anni Dopo, Eleanor the Great), Chi Lewis-Parry (Il gladiatore II).
28 Anni Dopo: Il Tempio delle Ossa, scritto da Alex Garland (Ex Machina, Civil War, Warfare, 28 Anni Dopo) è prodotto dai premi Oscar® Danny Boyle e Cillian Murphy.

28 Anni Dopo: Il Tempio delle Ossa, sinossi
Nel nuovo capitolo della saga, il dottor Kelson (Ralph Fiennes) si trova coinvolto in una relazione sconvolgente, con conseguenze capaci di cambiare il destino del mondo, mentre l’incontro di Spike (Alfie Williams) con Jimmy Crystal (Jack O’Connell) si trasforma in un incubo senza via di scampo. In questo scenario, gli infetti non rappresentano più la principale minaccia alla sopravvivenza: è la disumanità dei sopravvissuti a rivelarsi l’aspetto più inquietante e terrificante.






