A Beatifull Day – You Were Never Really Here, la recensione: tra realtà e delirio

La recensione di: A Beatifull Day – You Were Never Really Here, il film diretto da Lynne Ramsey con protagonista Joaquin Phoenix.

A Beautiful Day: You Were Never Really Here è un’opera capace di conquistare, stupire, emozionare e scuotere nel profondo. Il film ci trascina in un vortice di emozioni contrastanti, alternando momenti di estrema dolcezza a esplosioni di violenza, incarnate dal protagonista, Joe, un uomo tormentato e segnato indelebilmente da un passato brutale.

Il film si sviluppa come un percorso claustrofobico e paranoico, dove la linea tra realtà e irrealtà si dissolve, imprimendosi nella mente dello spettatore con una forza sconvolgente. Lynne Ramsay, regista e sceneggiatrice, adatta con maestria il romanzo di Jonathan Ames, creando un’opera che si distingue per la sua crudezza e per l’atmosfera surreale che la avvolge. Il risultato è un impatto emotivo devastante, paragonabile a un pugno nello stomaco.

Durante l’incontro stampa in occasione della presentazione del film, Ramsay ha spiegato il suo processo creativo: “Non so esattamente da dove provenga tutto, ma nasce da una mia visione interiore. Oggi il cinema spettacolare, come quello della Marvel, domina il mercato, ma io preferisco realizzare film in cui la musica, la recitazione e il montaggio si fondano in un tutt’uno per creare qualcosa di unico. Il libro è stato la base da cui sono partita, ma la sceneggiatura ha continuato a evolversi grazie al contributo della fotografia, della scenografia e di Joaquin Phoenix.”

Ramsay ha scritto il copione a Santorini, in un ambiente quasi completamente silenzioso, lasciandosi guidare non solo dalle immagini, ma anche dai suoni e dalla musica. La colonna sonora, curata da Jonny Greenwood, si integra perfettamente nel film, diventando un vero e proprio personaggio, amplificando tensione e pathos nei momenti cruciali.

Al centro della storia troviamo Joe, un ex marine e agente FBI divenuto sicario, il cui passato traumatico influenza ogni sua azione. Interpretato magistralmente da Joaquin Phoenix, premiato a Cannes con il riconoscimento per la Miglior Interpretazione Maschile, il personaggio si distingue per la sua complessità: un uomo spezzato che oscilla tra impulsi distruttivi e momenti di commovente sensibilità. La sua umanità emerge soprattutto nel rapporto con la madre malata e nella sua missione di salvare Nina, una bambina vittima di un giro di prostituzione minorile. In lei, Joe rivede le proprie ferite, e il tentativo di salvarla diventa anche un disperato tentativo di redenzione.

Phoenix, parlando della costruzione del personaggio, ha spiegato: “Non sapevo esattamente come plasmare Joe. Sono partito dalla sceneggiatura, confrontandomi continuamente con Lynne. Ho studiato molto lo sviluppo del cervello infantile per capire le conseguenze degli abusi subiti durante l’infanzia. Lynne mi ha anche inviato file audio con il suono dei fuochi d’artificio, dicendomi che era quello che Joe sentiva costantemente nella sua testa. Questo ci ha aiutati a rendere credibile il conflitto interiore che lo dilania.”

A Beautiful Day: You Were Never Really Here si distingue per la sua sceneggiatura essenziale e diretta, capace di evocare un mondo interiore lacerato con poche, incisive battute. Il film, premiato per la Miglior Sceneggiatura a Cannes 2017, conferma il talento visionario di Lynne Ramsay e la straordinaria capacità di Joaquin Phoenix di incarnare personaggi profondamente tormentati.

Un’opera intensa e imprescindibile, che merita un’attenta visione e che lascia un segno indelebile nella mente dello spettatore. Dal 1° maggio 2018 nelle sale cinematografiche.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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