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Aladdin, la recensione: magia, musica ed emozioni in un viaggio fantastico

Aladdin, la recensione: magia, musica ed emozioni in un viaggio fantastico diretto da Guy Ritchie con Will Smith.

Viene spontaneo intonare assieme ad Aladdin la melodia che accompagna lui e Jasmine mentre, a bordo del tappeto volante, sorvolano magicamente la città di Agrabah attraversando il cielo stellato. Ci si lascia cullare e trasportare dal dolce suono, in quei luoghi dai vivaci colori e dall’affascinante atmosfera orientale, di cui quasi si ha l’impressione di riuscire a percepire l’inebriante profumo speziato. Si può facilmente ipotizzare che sia accaduto un po’ a tutti coloro che amano il racconto racconto, che, come tutte le favole, racchiude quella magia in grado di far sognare grandi e piccini, almeno per qualche ora.

Incanto che il regista Guy Ritchie ha tentato di ricreare, naturalmente seguendo il proprio stile, nell’attesa della sua rivisitazione del celebre classico d’animazione targato Disney, del 1992, vincitore di due premi Oscar, a sua volta ispirato alle novelle orientali de “Le Mille e una Notte”, ALADDIN .

Un obiettivo che, purtroppo, non raggiunge in pieno la perfezione dell’originale, ma che non penalizza affatto il risultato finale, che si distingue comunque per la sua visione brillante e coinvolgente. La narrazione ironica e brillante riesce a catturare l’attenzione, grazie anche alla rappresentazione scenica che intrattiene, diverte ed entusiasma, con un vivace stile bollywoodiano. Ogni elemento è curato nei minimi dettagli, dando vita a un mondo colorato e vibrante, in cui il fascino orientale si mescola con la magia moderna del cinema.

Una trasposizione che rivela il suo vero punto di forza nel frizzante ritmo della colonna sonora, composta dall’otto volte Premio Oscar Alan Menken, già celebre per le sue opere in La Bella e la Bestia e La Sirenetta . La colonna sonora include nuove versioni dei brani originali scritti da Menken insieme ai parolieri Howard Ashman (autore anche di La Piccola Bottega degli Orrori ) e Tim Rice (noto per Il Re Leone ), ma anche due pezzi inediti realizzati da Menken con Benj Pasek e Justin Paul, i premiati compositori di La La Land e Deare Caro Evan Hansen . Il risultato è una musica che non solo esalta l’emotività dei momenti più significativi, ma che regala anche nuovi spunti a chi già conosce le canzoni storiche del film d’animazione.

Nel ruolo del Genio, che fu del leggendario Robin Williams, Will Smith offre un’interpretazione assolutamente convincente. Il suo Genio, pur mantenendo la carica comica e trascinante del personaggio, acquista profondità, mostrando anche un lato più umano, che emerge con delicatezza nel corso della trama. La sua evoluzione aiuterà Aladdin, interpretato da Mena Massoud, a comprendere che la vera forza non risiede nei beni materiali o nel potere, ma nella sincerità e umiltà dei sentimenti. In questo modo, il Genio gli insegnerà che nessuna magia può cambiare il nostro animo, e che solo mostrando il nostro vero sé, senza paura del giudizio altrui, si può conquistare il mondo e il cuore di chi si ama. Una lezione importante e toccante, che darà vita a una forte amicizia tra i due protagonisti.

A fianco di Aladdin, non possiamo dimenticare la sorprendente Principessa Jasmine, interpretata da Naomi Scott. La sua Jasmine è tanto dolce quanto determinata, e lotta con coraggio contro il potente e malvagio stregone Jafar, interpretato da Marwan Kenzari. Un personaggio femminile che, pur rimanendo fedele alla sua versione animata, acquista nuove sfumature di forza e indipendenza, mettendo in evidenza il suo desiderio di essere libera di scegliere il proprio destino.

ALADDIN, nelle sale cinematografiche dal 22 maggio 2019, non delude le aspettative. La rivisitazione del classico Disney trova un giusto compromesso, riuscendo a rimanere fedeli alle emozioni dell’originale, pur portando con sé una nuova energia e freschezza. Il film riesce a intrattenere, a far sognare ea emozionare, regalando al pubblico un’esperienza cinematografica che soddisfa pienamente le attese.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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