L’attrice Ana de Armas: “Dopo la nomination all’Oscar per ‘Blonde’ sento di dover ancora dimostrare il mio valore”.
Ana de Armas, come riportato da Variety, ha rivelato di sentirsi ancora sotto esame nonostante la nomination all’Oscar per il suo ruolo in Blonde. Intervenendo al Red Sea Film Festival, l’attrice ha raccontato le difficoltà iniziali legate alla sua scelta per interpretare Marilyn Monroe, un ruolo che all’inizio non ha convinto tutti i produttori del film.
“Non dirò chi, ma non tutti hanno sostenuto la mia scelta”, ha ricordato de Armas. “Capisco. Una cubana che interpreta Marilyn Monroe è molto strano. Avevo solo una settimana di preparazione e il mio accento era un disastro. Alla fine siamo riusciti a convincere i produttori che ero la scelta giusta. Andrew [Dominik] aveva scelto quel film per dieci anni, e non lo avrebbe fatto con nessun altro. È stata la cosa più spaventosa che abbia mai fatto. Una tortura bellissima e deliziosa”.
Nonostante la nomination all’Oscar, de Armas ha spiegato che la percezione del suo talento non è cambiata: “Alcuni pensano che sia stato un colpo di fortuna, come se in qualche modo ce l’avessi fatta. C’è ancora questa sensazione di dover dimostrare di nuovo il mio valore”. L’attrice ha aggiunto che, sebbene film d’azione come Dal mondo di John Wick: Ballerina siano “divertenti”, non rappresentano tutto ciò che può offrire come artista.
Riguardo alla campagna per gli Oscar, de Armas ha sottolineato di essersi sentita sola a rappresentare il film: “Volevamo di più per Blonde. Non ero l’unica cosa positiva del film: Andrew meritava riconoscimenti, così come parrucco, trucco e tanti reparti. Ero felice, ma ero l’unica a dover affrontare le controversie e le domande difficili. Allo stesso tempo, ho apprezzato quella piccola campagna, forse sarà l’unica volta che sarò in quella stanza”.
In un curioso parallelo, l’attrice ha raccontato di aver interpretato Marilyn Monroe “non una, ma due volte”. A causa dell’infortunio di Daniel Craig prima delle riprese di No Time to Die, de Armas ha girato prima Blonde e subito dopo l’episodio di Bond. “Ho finito Blonde di venerdì e ho iniziato a girare Bond di lunedì. Nella mia prima scena ho iniziato a parlare come Marilyn. Avevo 48 ore per dire addio a un personaggio importante e iniziare il successivo. Se guardate Paloma, potete vedere un po’ di Marilyn. Non era intenzionale, ma credo che abbia reso il personaggio ancora più speciale”.
Parlando della sua esperieza in No Time to Die, l’attrice ha ricordato di aver ricevuto una chiamata dal regista Cary Joji Fukunaga prima ancora di ricevere la sceneggiatura. “Mi ha detto: ‘Voglio che tu faccia parte del film. È un agente cubano. Ci stai?’ Adoro il lavoro di Cary, adoro Daniel Craig e la saga di Bond. Rappresentare il mio Paese era più importante di tutto. Quei 15 minuti sullo schermo hanno fatto molto per me. La gente ha adorato quel personaggio, e quando gli dice addio e gli dà un sigaro, c’è stata una standing ovation. Non dimenticherò mai quel momento”.
Infine, de Armas ha parlato dell’affetto del pubblico cubano: “Tutti a Cuba mi hanno sempre sostenuto molto. Sono così orgogliosi, c’è così tanto amore. Ogni volta che torno, è davvero emozionante. Non do mai nulla per scontato. È qualcosa di molto speciale”.






