Angelina Jolie, icona indiscussa di bellezza, talento e impegno globale oggi 4 giugno 2025 spegne 50 candeline.
Tra le personalità più complesse, influenti e ammirate del nostro tempo, c’è senza alcun dubbio l’attrice, regista, produttrice, sceneggiatrice e attivista Angelina Jolie, la quale ha costruito una carriera che unisce la potenza espressiva del cinema all’autenticità dell’impegno umanitario, oggi 4 giugno 2025 spene 50 candeline.
Figlia dell’attore Jon Voight, la Jolie è emersa con una forza e una visione del tutto personali, riuscendo a conquistare il pubblico con ruoli intensi e spesso fuori dagli schemi, e nel corso degli anni è stata più volte definita la donna più affascinante e bella del mondo, ma la sua immagine pubblica è andata ben oltre la semplice estetica. Inserita nella lista delle 100 persone più influenti del mondo dalla rivista TIME, nel 2013 è diventata l’attrice più pagata di Hollywood con un guadagno annuo di 33 milioni di dollari. Ma è stato il suo impegno fuori dal set a renderla una figura di riferimento globale: ambasciatrice di buona volontà e in seguito inviata speciale per l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), ha viaggiato in oltre 30 paesi per denunciare crisi umanitarie, sostenere i diritti dei rifugiati e promuovere l’uguaglianza di genere.
Nel 2015, secondo un sondaggio internazionale condotto da YouGov, è stata eletta “la donna più ammirata al mondo”, proprio per il suo impegno instancabile nelle cause umanitarie, e in quello stesso anno, Forbes l’ha inserita ancora una volta tra le 100 donne più potenti del pianeta.
Un talento poliedrico al servizio dell’arte
Dall’interpretazione intensa e disturbante che le valse l’Oscar come miglior attrice non protagonista in Ragazze interrotte (1999), Angelina Jolie ha intrapreso un percorso artistico segnato da una costante ricerca espressiva e da una notevole versatilità. La sua carriera si è sviluppata in molteplici direzioni confermandola come una delle figure più complesse e impegnate del panorama cinematografico contemporaneo.
Attrice carismatica capace di attraversare generi e stili diversi, ha saputo imporsi tanto nel cinema d’azione — basti pensare all’iconica Lara Croft, simbolo di forza e indipendenza femminile nei primi anni 2000 — quanto in ruoli drammatici e sofisticati, come in Changeling (2008) di Clint Eastwood, dove interpreta una madre alla disperata ricerca del figlio scomparso. Tuttavia anche con personaggi fiabeschi come Malefica, riletti in chiave complessa e sfaccettata, la Jolie ha dimostrato la capacità di fondere intensità emotiva e profondità psicologica con l’intrattenimento su larga scala, rendendosi familiare e significativa anche per le nuove generazioni.
Parallelamente, ha scelto di esplorare le possibilità del racconto cinematografico anche in veste di regista, sceneggiatrice e produttrice. Con In the Land of Blood and Honey (2011), suo debutto alla regia ambientato durante la guerra in Bosnia, e Unbroken (2014), ispirato alla vita dell’atleta e soldato Louis Zamperini, Jolie ha dimostrato una profonda sensibilità per i grandi drammi storici e umani, affrontati con rigore, empatia e un forte senso di responsabilità. La sua filmografia registica si distingue per la volontà di dare voce a storie spesso dimenticate o ignorate, mettendo in luce le conseguenze devastanti della guerra, della violenza e dell’oppressione. Temi come la violenza sessuale nei conflitti, la resilienza individuale e collettiva, la perdita, la memoria e la possibilità di redenzione attraversano costantemente il suo lavoro dietro la macchina da presa, riflettendo anche il suo profondo impegno personale nelle questioni umanitarie e nei diritti umani.
Con By the Sea (2015), diretto, scritto e interpretato insieme all’allora marito Brad Pitt, ha scelto invece un registro più intimista e contemplativo, raccontando la crisi esistenziale di una coppia attraverso un linguaggio visivo raffinato e introspettivo. Lontano dalle logiche commerciali, il film si configura come un esperimento autoriale che, pur dividendo la critica, ha confermato la sua volontà di usare il cinema non solo come mezzo di narrazione, ma anche come spazio di riflessione sull’interiorità e sulla fragilità umana.
La Jolie si rivela così un’artista completa e coraggiosa, capace di mettersi costantemente in discussione e di utilizzare il mezzo cinematografico non soltanto per intrattenere, ma per sollevare interrogativi profondi, dare voce a prospettive marginalizzate e contribuire, attraverso l’arte, a una maggiore consapevolezza sociale e culturale. La sua opera è un ponte tra la dimensione individuale e quella collettiva, tra l’estetica e l’etica, tra la potenza delle immagini e la forza delle idee.
Un’impronta concreta nella società
Oltre alla sua carriera cinematografica, Angelina Jolie è una delle voci più autorevoli del panorama internazionale quando si parla di impegno sociale, diritti umani e salute pubblica, la sua attività come ambasciatrice dell’UNHCR, iniziata nel 2001 e proseguita fino alla nomina come Inviata Speciale, l’ha portata a visitare oltre 40 paesi colpiti da guerre, carestie e crisi umanitarie, offrendo visibilità a milioni di rifugiati spesso dimenticati dalla politica internazionale. La Jolie non si è mai limitata a presenziare eventi o a prestare il proprio volto per campagne mediatiche, ma ha lavorato concretamente sul campo, contribuendo alla stesura di proposte legislative e collaborando con governi e organizzazioni non governative.
Uno dei momenti più significativi del suo impegno civile è arrivato nel 2013, quando ha scelto di rendere pubblica la decisione di sottoporsi a una doppia mastectomia preventiva, dopo aver scoperto di essere portatrice della mutazione genetica BRCA1, che comporta un alto rischio di sviluppare il cancro al seno e alle ovaie. L’annuncio, affidato a un editoriale sul New York Times, è stato un atto di trasparenza e responsabilità che ha avuto un impatto globale, e il cosiddetto “effetto Jolie” ha generato un incremento esponenziale delle richieste di test genetici e ha spinto molte donne a informarsi sui propri rischi sanitari, dimostrando come il gesto di una figura pubblica possa tradursi in una concreta azione di salute pubblica.
Ma il suo contributo non si è fermato qui, la Jolie infatti ha sostenuto con forza il diritto all’accesso equo alle cure, esprimendosi a favore della protezione legale per le vittime di violenza sessuale nei conflitti armati, e ha fondato il Preventing Sexual Violence in Conflict Initiative, in collaborazione con il governo britannico. La sua voce ha saputo portare temi complessi al centro del dibattito internazionale, unendo esperienza personale, autorevolezza e senso di responsabilità. In un mondo in cui l’impatto delle celebrità è spesso effimero, Angelina Jolie rappresenta un raro esempio di coerenza tra visibilità pubblica e azione concreta.
Una nuova definizione di celebrità
Angelina Jolie incarna una figura rara e profondamente significativa nel panorama contemporaneo: un’artista che ha scelto consapevolmente di trasformare la propria visibilità in uno strumento di advocacy globale, ridefinendo il concetto stesso di celebrità. In un’epoca in cui l’esposizione mediatica può facilmente scivolare nell’effimero, Jolie ha dimostrato che la notorietà può essere anche una responsabilità, un mezzo per dare voce a chi non ce l’ha e per affrontare temi complessi con coraggio e lucidità.
Non ha mai avuto timore di esporsi, mettendo la propria esperienza personale al servizio di una narrazione collettiva: quando ha scritto apertamente della sua decisione di sottoporsi a una doppia mastectomia preventiva, ha contribuito a sensibilizzare milioni di donne sul tema della prevenzione oncologica, abbattendo stigmi e promuovendo una nuova cultura della salute. Allo stesso modo, parlando pubblicamente di depressione post-partum e salute mentale, ha contribuito a normalizzare la vulnerabilità come dimensione autentica dell’essere umano, sfidando l’ideale inaccessibile della perfezione imposta spesso alle donne, soprattutto se sotto i riflettori.
La sua evoluzione da giovane star ribelle, simbolo di anticonformismo e irrequietezza, a madre di sei figli – biologici e adottivi, provenienti da diversi contesti culturali e geografici – intellettuale pubblica, regista impegnata e ambasciatrice umanitaria di lunga data per le Nazioni Unite, rappresenta un esempio di trasformazione profonda, guidata da una crescente consapevolezza del proprio ruolo nel mondo. Jolie ha saputo costruire un’identità pubblica che unisce empatia e autorevolezza, passione e competenza, intuendo che la celebrità può essere un moltiplicatore di impatto sociale, uno strumento potente per orientare l’attenzione globale su crisi dimenticate, ingiustizie sistemiche e diritti umani negati.
Nel farlo, ha ridefinito cosa significhi oggi essere una figura pubblica di riferimento: non più soltanto un’icona da ammirare o imitare, ma una protagonista attiva del dibattito internazionale, capace di incidere sulle politiche globali, di incontrare leader mondiali con la stessa disinvoltura con cui attraversa un red carpet, e di ispirare azioni concrete nei settori della giustizia, dell’istruzione, della protezione dei rifugiati.
Angelina Jolie si configura così come una celebrità globale autenticamente poliedrica: attrice, regista, attivista, ambasciatrice e madre. La sua figura dimostra che il potere della fama, se orientato da valori profondi e da una visione etica, può essere messo al servizio del bene comune, e il suo esempio apre la strada a una nuova idea di celebrità: non più semplice oggetto dello sguardo, ma soggetto attivo nel trasformare la realtà.
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Emanuela Giuliani