ANNABELLE COMES HOME, la recensione: la bambola demoniaca è tornata

“ANNABELLE COMES HOME” – Recensione: la famigerata bambola demoniaca è tornata

La famigerata bambola demoniaca dell’Universo The Conjuring è pronta a tornare nelle sale cinematografiche con una nuova terrificante storia, dalla tipica e curata ambientazione ed atmosfera anni ’70, che segna il debutto dietro la macchina da presa di Gary Dauberman, autore della sceneggiatura di “Annabelle”,“The Nun – La vocazione del male” e di entrambi i capitoli di “It”.

Questo terzo atteso capitolo, vedrà i demonologi Ed e Lorraine Warren, interpretati rispettivamente da Patrick Wilson e Vera Farmiga, riporre la bambola posseduta nella stanza dei manufatti infestati della loro casa, all’interno di una teca consacrata e benedetta, al fine di fermarla una volta per tutte. Ma gli imprevisti ed il male sono sempre in agguato, e dopo essere partiti per lavoro, lasciando il centro della scena alle vere protagoniste del film, ossia la figlia undicenne Judy, Mckenna Grace, la sua baby sitter Mary Ellen, Madison Iseman, e al’amica del cuore di quest’ultima Daniela, Katie Sarife, sprigionerà di nuovo la sua infernale forza.

In particolare sarà Daniela, tormentata dal senso di colpa per la recente morte del padre, ignorando precauzioni e divieti, a liberare Annabelle, e risvegliare, di conseguenza, le altre entità maligne tenute fino a quel momento a bada, che inizieranno a perseguitare le tre ragazze con l’unico obiettivo di impossessarsi delle loro anime.

Una notte da incubo in cui faranno la loro inquietante apparizione personaggi conosciuti quali la Llorona, Hellbout e il Traghettatore, che contribuiranno ad accrescere la tensione di una rappresentazione ricca di elementi e di una visione prettamente suggestiva. Un racconto quindi che nonostante non osi, sfruttando a pieno le potenzialità racchiuse nella storia vera a cui si ispira, riesce in ogni caso nell’intento di tenere lo spettatore con il fiato sospeso fino all’ultimo minuto, suscitando la giusta curiosità e focalizzandone completamente l’attenzione.

Partendo inoltre, dal solido concetto base, nonché punto di partenza, della difficoltà di elaborare il lutto imparando a convivere con il dolore da esso causato, la vicenda introduce ed affronta, naturalmente a suo modo, l’attuale delicata tematica del bullismo. I compagni della piccola Judy, infatti, una volta venuti a conoscenza della professione dei suoi genitori, la emargineranno e derideranno, alimentandone il senso di diversità provato dalla piccola, dovuto alla consapevolezza di aver ereditato dalla madre la medesima capacità sensitiva.

“Annabelle Comes Home”, dal coinvolgimento molto più psicologico, arriverà nei cinema il 3 luglio distribuito da Warner Bros.

Emanuela Giuliani

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Il Voto della Redazione:

7


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