BAFF: A LUC MERENDA ICONA DEI POLIZIESCHI ANNI ‘70 IL PREMIO STRACULT DELLA XVII ED. DEL FESTIVAL.
Luc Merenda, icona del cinema poliziesco italiano degli anni ’70, sarà ospite del BAFF –Busto Arsizio Film Festival, che si terrà dal 30 marzo al 6 aprile, diretto da Steve Della Casa e Paola Poli. A lui andrà il Premio Stracult del Festival e sarà protagonista di un incontro pubblico in cui si racconterà a partire dalla sua autobiografia “La mia vita a briglie sciolte” a cura di Marina Crescenti, edito da Bloodbuster.
Il libro è un dialogo a due, risultato delle lunghe conversazioni parigine a “briglie sciolte” con Marina Crescenti. E’ una valanga di ricordi che passano dai toni leggeri, a volte frivoli, all’impegno e alle considerazioni serie.
Luc Merenda, idolo delle donne, attore dalla vita affascinante non è però rimasto intrappolato nel cliché del commissario, che tante volte ha impersonato, e ha continuato la sua carriera nel cinema, fino alla fine degli anni ’80, interpretando qualsiasi personaggio gli venisse proposto, dal western alla commedia, dal dramma erotico al giallo. La sua è stata una vita avventurosa. Nato in Francia, di origini italiane veniva da una famiglia stravagante. Il padre, architetto di Lugano, di nobili origini, dopo aver fatto furore ad Agadir aveva comprato un monastero in Provenza. Luc amava i film americani e si ritrovò a New York a fare il cameriere prima e il fotomodello poi. Sfonderà nel cinema, ma la sua Hollywood la troverà in Italia a Cinecittà, la sua patria d’adozione che lo accolse a braccia aperte agli inizi degli anni Settanta.
Sergio Martino lo dirige, tra gli altri film, in “Milano trema: la polizia vuole giustizia” (1973), in “La città gioca d’azzardo” (1975) e ne “La polizia accusa. Il Servizio Segreto uccide” (1975), uno dei primi film ad affrontare il tema dei servizi deviati. Per la regia di Fernando Di Leo è un commissario corrotto in “Il poliziotto è marcio” (1974); interpreta invece un padre disperato, assettato di vendetta ne “La città sconvolta: caccia spietata ai rapitori” (1975) e recita la parte di un abilissimo truffatore nella commedia “Gli amici di Nick Hezard” (1976). Diretto da Stelvio Massi è protagonista con Carlos Monzón de Il conto è chiuso (1976) e con Tomas Milian de “La banda del trucido” (1977). Nel 1978 recita nel thriller “Pensione Paura” di Francesco Barilli. Lavora con Tinto Brass in “Action” (1980) e in ruoli comici, come quello dell’antagonista di Paolo Villaggio in “Superfantozzi” (1986). Nel 2007 Quentin Tarantino, che ha sempre dichiarato di considerare Luc Merenda uno degli attori ad avere ispirato la sua passione per il cinema, ne vuole fortemente il ritorno sul set. Luc Merenda appare infatti come guest star in “Hostel 2”, prodotto dallo stesso Tarantino e diretto da Eli Roth.
Il BAFF – Busto Arsizio Film Festival, giunto alla sua XVII edizione, è organizzato da B.A. Film Factory, presieduta da Alessandro Munari e dal Comune di Busto Arsizio, con l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni.
La Redazione.