Brave Ragazze, la recensione: quando la solidarietà femminile diventa rivoluzione

La recensione di Brave Ragazze, la commedia diretta da Michela Andreozzi nei cinema dal 10 ottobre distribuito da Vision Distribution.

Con Brave Ragazze, Michela Andreozzi torna dietro la macchina da presa dirigendo una commedia tutta al femminile ispirata a una vicenda realmente accaduta negli anni ’80 in una cittadina della provincia francese. Quattro donne, spinte dalla disperazione e dalla mancanza di mezzi, decidono di rapinare una banca travestite da uomini. Il fatto, per quanto paradossale, è tratto da un episodio reale di cronaca, raccontato anni dopo da una delle protagoniste in un’intervista. Andreozzi prende questo spunto per costruire un film che, pur senza pretese di fedeltà storica, riflette con tono leggero ma non superficiale su temi attuali e profondi.

Non potendo contare su fonti dettagliate, la regista ambienta la vicenda a Gaeta, città legata alla sua adolescenza, mantenendo però intatto il contesto storico degli anni ‘80 e l’atmosfera sociale di quel periodo, in particolare per quanto riguarda la condizione femminile. Il risultato è una commedia dal sapore agrodolce che, sebbene non perfetta, riesce a restituire allo spettatore una storia di amicizia, resilienza e rivalsa femminile.

Al centro della narrazione ci sono quattro donne molto diverse tra loro: Anna (Ambra Angiolini), madre single alle prese con due figli piccoli e una quotidianità fatta di sacrifici; Maria (Serena Rossi), moglie devota ma vittima di un marito violento; Chicca (Ilenia Pastorelli), spirito ribelle che si interroga sulla propria identità e sessualità; e Caterina (Silvia D’Amico), sorella di Chicca, più pacata ma ugualmente desiderosa di cambiare vita. Le loro vite si incrociano in un punto comune: la mancanza di prospettive, economiche e personali. Da qui nasce l’idea della rapina, vista più come gesto di sopravvivenza che come atto criminale.

Il film si muove abilmente tra il registro comico e quello drammatico, anche se a volte fatica a bilanciare i toni. Alcune situazioni risultano forzate o poco credibili, ma l’umanità dei personaggi riesce a tenere insieme il racconto. Il cast femminile è convincente e ben assortito. Ambra Angiolini restituisce una Anna concreta, con i piedi per terra e una forza silenziosa. Serena Rossi, nel ruolo di Maria, offre un’interpretazione intensa, commovente nei momenti più delicati. Ilenia Pastorelli si allontana dal tipo di personaggio che l’ha resa popolare per interpretare una giovane donna alla ricerca di sé, con risultati interessanti. Silvia D’Amico completa il quartetto con misura ed efficacia.

La regia di Andreozzi, pur senza particolari guizzi stilistici, è coerente e funzionale al racconto. Si nota l’attenzione ai dettagli degli anni ’80, dall’ambientazione ai costumi, senza però scadere in un’operazione nostalgia. Interessante anche l’approccio scelto per raccontare la storia: un tono leggero, quasi scanzonato, che riesce comunque a far emergere problematiche importanti come la violenza domestica, la precarietà lavorativa, il sessismo e la mancanza di tutele sociali.

La stessa regista compare nel film in un piccolo ruolo, senza però rubare la scena alle protagoniste. Durante la presentazione del film, Andreozzi ha raccontato come l’idea sia nata anni fa da un ritaglio di giornale che parlava della “banda delle Amazzoni”, nome dato alle rapinatrici francesi. L’intervista a una di loro, e la riflessione sul modo in cui il pregiudizio di genere aveva permesso il colpo – “nessuno avrebbe sospettato di quattro donne travestite da uomini” – è stata la scintilla per un film che parla proprio di ribaltamento di ruoli e preconcetti.

Brave Ragazze è una commedia che, pur con qualche ingenuità narrativa, riesce a lanciare un messaggio chiaro: la solidarietà femminile può diventare una forza trasformativa, anche quando tutto sembra perduto. È un film che guarda alle donne non come vittime passive, ma come soggetti attivi, capaci di reinventarsi anche in modo estremo.

Distribuito da Vision Distribution e nelle sale il 10 ottobre, Brave Ragazze non è un capolavoro ma è onesto, sincero e animato da una genuina voglia di raccontare una storia “minore” ma significativa. In un panorama cinematografico spesso dominato da protagonisti maschili e da trame già viste, questa piccola commedia al femminile ha il merito di portare in primo piano quattro donne comuni, unite dalla speranza e dal coraggio di cambiare il proprio destino.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

6


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