Captain Marvel, la recensione: una nuova eroina per l’universo Marvel

La recensione di Captain Marvel, la nuova eroina dell’Universo Cinematografico Marvel interpretata da Brie Larson.

L’attrice premio Oscar Brie Larson, già apprezzata in film come Room e Kong: Skull Island, assume con grande grinta il ruolo di Captain Marvel nell’omonimo cinecomics Marvel, nelle sale italiane dal 6 marzo, distribuito da Walt Disney Company Italia. Scritto e diretto dai registi e sceneggiatori Anna Boden e Ryan Fleck, noti per il loro lavoro in Mississippi Grind e Half Nelson, il film racconta la storia di Carol Danvers, una pilota dell’aeronautica che, dopo un incontro con una razza aliena, acquisisce poteri straordinari e diventa una delle figure più potenti nell’universo Marvel.

Captain Marvel non è solo un film di supereroi, ma una narrazione che va oltre la classica formula dell’eroe maschile. Carol Danvers non è solo una guerriera intergalattica, ma una donna che lotta per affermarsi in un mondo che le ha sempre negato spazio. Questo aspetto femminile diventa il cuore pulsante del film, che si inserisce nel contesto degli anni ’90, creando un’ambientazione nostalgica che si traduce anche in una serie di riferimenti pop e culturali che fanno da sfondo alla crescita del personaggio.

La storia di Captain Marvel è, in fondo, un vero e proprio viaggio di formazione. Carol Danvers inizia come una donna insicura e incerta del proprio valore, travolta da un’amnesia che le impedisce di ricordare il suo passato e la sua identità, e man mano che la trama si sviluppa, la protagonista si confronta con le difficoltà di un mondo che la vede come un’outsider, una donna in un campo dominato dagli uomini. Il film, infatti, non solo racconta le origini di un supereroe, ma esplora anche temi più profondi e attuali come l’identità, la discriminazione di genere e il superamento dei pregiudizi sociali, facendosi inoltre portavoce di un potente messaggio di empowerment femminile, trattando, con un tono mai retorico ma sempre incisivo, come le donne siano costrette a lottare per ottenere la parità e per dimostrare di valere quanto, se non di più, dei loro colleghi maschi.

La lotta di Carol Danvers per accettare sé stessa e per imporsi in un mondo che le impone sempre dei limiti risuona fortemente con il pubblico moderno, portando alla luce questioni come la violenza di genere, l’invisibilità delle donne nei ruoli di potere e la sottovalutazione delle capacità femminili.

Brie Larson offre una performance straordinaria nel ruolo di Carol Danvers, la sua interpretazione riesce a trasmettere perfettamente la dualità del personaggio: una donna che passa dall’essere fragile e insicura a diventare una delle figure più forti dell’universo Marvel. Mentre con il suo sarcasmo tagliente e il coraggio riesce a esprimere sullo schermo sono la chiave per far emergere il vero potere di Captain Marvel, che non si limita ai suoi straordinari poteri, ma si radica anche nella sua determinazione, nella sua capacità di non arrendersi mai e di superare ogni ostacolo.

La sceneggiatura, scritta dai registi stessi, arricchisce ulteriormente la figura di Carol, rendendola non solo un’eroina ma anche una persona con i suoi difetti, le sue paure, le sue domande. Questo approccio conferisce al film una dimensione più profonda e credibile, che permette al pubblico di connettersi con il personaggio e di vederne la propria evoluzione, non solo nel contesto di un’avventura galattica, ma anche in quella di un percorso umano di crescita.

Un altro elemento che arricchisce Captain Marvel è l’ambientazione anni ’90. La pellicola gioca sapientemente con i riferimenti di quel periodo, dai film cult ai giochi elettronici, passando per la musica, creando una cornice nostalgica che ha il doppio effetto di intrattenere il pubblico adulto e di portare una ventata di freschezza al film, in quanto l’ambientazione funge da sfondo al viaggio di Carol. L’uso della tecnologia dell’epoca, dalle cassette ai computer, offre uno spunto divertente e rende il film ancor più affascinante per chi ha vissuto quel decennio.

Captain Marvel non è solo un film a sé stante, ma anche un tassello fondamentale nell’evoluzione del Marvel Cinematic Universe (MCU), e sebbene si inserisca tra le prime pellicole della saga, prepara il terreno per eventi cruciali, in particolare per il grande incontro che vedrà Carol al fianco degli Avengers in Avengers: Endgame. La sua potenza e la sua determinazione, infatti, la rendono un personaggio che non solo sarà centrale nella battaglia finale contro Thanos, ma che potrebbe anche ridefinire il ruolo delle donne nell’universo Marvel, portando una ventata di novità che arricchisce l’intero franchise.

Non si può non notare come Captain Marvel riesca a offrire un’immagine positiva, potente e rivoluzionaria di una supereroina che non ha paura di abbattere le barriere imposte dalla società. Questo film è un inno all’uguaglianza e alla forza interiore, che saprà toccare il cuore di molte persone, specialmente le giovani spettatrici che finalmente avranno un personaggio femminile con cui identificarsi pienamente. È un film che celebra la diversità, l’autodeterminazione e la lotta contro ogni forma di oppressione.

Nel complesso, Captain Marvel si distingue per la sua capacità di unire intrattenimento e messaggi profondi, senza mai scivolare nella retorica. Con una performance straordinaria di Brie Larson, una narrazione ben costruita. Ora, non ci resta che attendere con ansia il prossimo capitolo della saga, Avengers: Endgame, dove vedremo nuovamente Brie Larson nei panni di Captain Marvel, pronta a combattere al fianco degli Avengers in una battaglia epocale che deciderà le sorti dell’universo.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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