Casablanca, 10 Curiosità e i primi 10 minuti del celebre classico hollywoodiano del 1942 diretto da Michael Curtiz.
Tra i film più amati e iconici della storia del cinema, Casablanca occupa senza dubbio un posto di rilievo. Questo capolavoro hollywoodiano, uscito nel 1942, diretto da Michael Curtiz, è un’opera che non solo ha segnato un’epoca, ma che continua a emozionare e a ispirare generazioni di cinefili. Tratto dall’opera teatrale Everybody Comes to Rick’s di Murray Burnett e Joan Alison, Casablanca è un mix perfetto di romanticismo, dramma e tensione politica, con un messaggio universale che trascende il tempo e le circostanze storiche in cui è stato realizzato.
Il film è ambientato nella tumultuosa città di Casablanca, un crocevia di rifugiati in fuga dai nazisti, dove le vite dei protagonisti si intrecciano sotto il segno di un amore impossibile e di un sacrificio eroico. I protagonisti principali, interpretati da due delle più grandi stelle del cinema dell’epoca, Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, sono al centro di una trama che, ancora oggi, è intrisa di fascino, mistero e malinconia. Il loro incontro sullo schermo è un esempio perfetto di alchimia cinematografica, che ha fatto di Casablanca un film senza tempo.
La Warner Bros., per celebrare la sua eredità, ha inoltre rilasciato online i primi dieci minuti del film, un’ulteriore testimonianza della sua immortalità nel panorama culturale e cinematografico mondiale. Attraverso la straordinaria interpretazione di Bogart e Bergman, unita alla maestria registica di Curtiz, Casablanca ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema, diventando un riferimento per tutti i film che trattano di amore, sacrificio e speranza.
10 Curiosità su Casablanca che non conoscevate
1.Il Marocco come ambientazione storica: Casablanca non fu solo una scelta pratica per la sua vicinanza all’Europa, ma anche per il suo simbolismo. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Casablanca divenne un crocevia per i rifugiati e i dissidenti politici, un luogo di passaggio verso la salvezza. L’atmosfera della città, caratterizzata da un mix di culture, etnie e lingue diverse, contribuisce a creare il mondo “in transito” che Rick e gli altri personaggi abitano. La scelta del Marocco come sfondo non è quindi casuale, ma in linea con l’immagine di una città che era, e forse continua ad essere, un porto di speranza.
2.Posizione anti-nazista di Warner Bros: Oltre a prendere una posizione netta contro i regimi totalitari, Casablanca è emblematico del modo in cui il cinema hollywoodiano, in particolare durante la Seconda Guerra Mondiale, si fece carico di un messaggio di resistenza. Il film rientra nel genere della propaganda sottile ma potente, che non solo criticava il nazismo, ma cercava anche di infondere un senso di dovere civico negli spettatori americani. La Warner Bros. diventò famosa per la sua posizione proattiva, affrontando tematiche politiche ed etiche in modo esplicito, cosa non sempre comune per l’industria cinematografica dell’epoca.
3.L’altezza di Humphrey Bogart e Ingrid Bergman: La chimica tra Bogart e Bergman è leggendaria, ma la differenza di altezza tra i due attori ha avuto anche un impatto pratico durante le riprese. Per mascherare la differenza di statura, oltre alle calzature rialzate, i registi utilizzarono anche tecniche di inquadratura e posizionamento per far sembrare i due più simili in altezza. Tuttavia, nonostante la disparità fisica, la loro relazione sullo schermo è sempre apparsa equilibrata e naturale, un esempio di come la regia e l’interpretazione possano superare le barriere fisiche.
4.Difficoltà con la sceneggiatura incompleta: Il fatto che la sceneggiatura fosse incompleta durante le riprese ha portato gli attori a improvvisare molto. In particolare, Ingrid Bergman, un’attrice che aveva un grande rispetto per il copione, si trovò a dover affrontare la difficoltà di interpretare un personaggio che non aveva una direzione ben precisa. Si racconta che Bergman fosse indecisa sul come interpretare il suo amore per Rick, un uomo cinico, e per Victor Laszlo, un uomo di nobili ideali. Grazie alla direzione di Michael Curtiz, che la guidò a esplorare entrambe le sfaccettature dell’amore, la sua performance divenne un equilibrio perfetto tra passione e sacrificio.
5.I nazisti ebrei nel film: Una curiosità interessante riguarda la scelta di alcuni attori di origini ebraiche per interpretare i soldati nazisti. Questo fu un atto di sfida simbolico verso il regime, considerando che molti degli attori ebrei fuggiti dalla Germania erano stati perseguitati dai nazisti. Inoltre, alcuni di loro, tra cui il famoso attore Conrad Veidt, portavano sullo schermo l’esperienza diretta della fuga dal regime. In un film che affronta la resistenza al nazismo, questa scelta di casting aggiunge un livello di autenticità emotiva che arricchisce il messaggio del film.
6.Ronald Reagan e George Raft: La storia dei cambiamenti di cast è una delle più affascinanti. Ronald Reagan, che avrebbe dovuto interpretare Rick, si trovava in quel periodo impegnato politicamente, e rifiutò il ruolo, cosa che non suscitò troppo clamore. George Raft, che inizialmente accettò il ruolo, avrebbe voluto una parte più eroica e lottò per un trattamento che non rispecchiava la visione del regista. Quando lui stesso abbandonò, Humphrey Bogart, che all’epoca non era ancora una stella di prima grandezza, si trovò nel posto giusto al momento giusto, ed ebbe la sua occasione di diventare il mitico Rick Blaine. Questo cambiamento nella scelta del protagonista si rivelò un colpo di fortuna per il film, poiché la sua performance è diventata indimenticabile.
7.La sceneggiatura e il finale aperto: L’apertura del finale è simbolica non solo per la trama, ma per il periodo storico in cui il film è stato realizzato. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la fine della guerra era incerta e la possibilità di un ritorno alla normalità, per molti, sembrava impossibile. Il finale di Casablanca riflette questa incertezza: Rick prende una decisione che è difficile, ma che si rivela più grande del suo amore personale. La frase di Rick, “This is the start of a beautiful friendship,” è aperta e porta con sé la speranza per il futuro, ma anche il sacrificio del presente. Questo contrasto tra speranza e sacrificio è una delle ragioni per cui il film è stato amato e celebrato nel corso degli anni.
8.Riconoscimenti e successo di Casablanca: Casablanca ha vinto solo tre premi Oscar, ma il suo impatto è stato ben oltre le statuette. Non solo è stato incluso in numerose classifiche dei migliori film di tutti i tempi, ma ha anche avuto un impatto culturale enorme. La sua popolarità è cresciuta nel corso degli anni, tanto che nel 1952, quando fu riproposto nei cinema, ebbe un enorme successo di pubblico. Inoltre, il film è diventato un punto di riferimento nella cultura popolare, con le sue linee iconiche, la sua musica e i suoi temi che continuano a influenzare il cinema moderno.
9.Il pianoforte di Sam: Il pianoforte, uno degli oggetti più riconoscibili di Casablanca, è un simbolo del film, ma anche della sua capacità di evocare emozioni senza parole. “As Time Goes By”, suonata dal pianista Sam (Dooley Wilson), è la canzone che lega insieme Rick e Ilsa, ma anche il tema di un amore che persiste nonostante la distanza e il tempo. La vendita del pianoforte nel 2012 per una cifra così alta testimonia quanto il film sia radicato nell’immaginario collettivo. Si dice che il pianoforte sia stato comprato da un collezionista privato e sia ancora in mostra, un pezzo unico della storia del cinema che continua a vivere anche oltre il grande schermo.
10.La famosa frase “Here’s looking at you, kid”: Una delle frasi più iconiche di Casablanca è quella pronunciata da Rick (Humphrey Bogart) a Ilsa (Ingrid Bergman) durante una delle scene più emozionanti del film. “Here’s looking at you, kid” è diventata un simbolo del legame tra i due protagonisti e ha segnato per sempre la memoria collettiva. Tuttavia, una curiosità interessante è che questa frase non era nel copione originale. Bogart improvvisò questa battuta durante le riprese, e la sua spontaneità contribuì a rendere il momento ancora più autentico e commovente. Questo è un esempio di come la chimica tra gli attori e la loro capacità di improvvisazione potessero influenzare profondamente l’evoluzione del film.
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Emanuela Giuliani