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Cynthia Erivo svela i segreti di Wicked: For Good

Cynthia Erivo svela i segreti di Wicked: For Good: la “scopa malvagia”, il destino di Elphaba e il sussurro finale di Ariana Grande.

A distanza di poco tempo dall’annuncio dell’American Film Institute sui dieci migliori film dell’anno, Cynthia Erivo è intervenuta al Variety Awards Circuit Podcast per parlare di Wicked: For Good, il capitolo conclusivo dell’ambizioso adattamento cinematografico diretto da Jon M. Chu. Un progetto che, secondo l’attrice, ha superato la dimensione del successo al botteghino per trasformarsi in un vero e proprio movimento culturale.

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“Mi sento sollevata di poter finalmente raccontare tutto apertamente”, racconta la Erivo, ripercorrendo un viaggio iniziato anni fa e culminato in quello che definisce uno dei lavori più complessi della sua carriera. Dopo aver abitato a lungo la pelle verde di Elphaba, l’attrice parla del personaggio con una consapevolezza profonda, riconoscendone il dolore, la forza e il sacrificio estremo. Il momento emotivamente più devastante del film resta la sequenza di No Good Deed, girata con la Erivo sospesa in diagonale su dei cavi, mentre il vento artificiale e le imbracature la costringevano a lottare contro forze opposte. Per lei quella canzone rappresenta la massima vulnerabilità di Elphaba, il punto in cui il personaggio si arrende dopo aver perso tutto e decide di smettere di tentare di fare del bene, accettando l’immagine di “malvagità” che il mondo le ha cucito addosso.

Le riprese di quella scena sono durate diversi giorni e sono state fisicamente ed emotivamente estenuanti. La Erivo ricorda un set quasi vuoto, circondato dallo schermo blu, senza contatto diretto con il regista e con la sensazione di isolamento che ha contribuito a rendere autentico il dolore del personaggio. Proprio questa solitudine, racconta, le ha permesso di entrare completamente nello stato emotivo di Elphaba, sospesa letteralmente e simbolicamente tra forze contrapposte.

Uno dei temi più discussi riguarda il finale del film e il destino di Elphaba. Alla domanda se Glinda sappia che l’amica è sopravvissuta, Erivo è categorica: non crede che lo sappia affatto. Secondo la sua interpretazione, la consegna del Grimmerie a Glinda non è un indizio della sopravvivenza di Elphaba, ma un atto di fiducia e di responsabilità. È il riconoscimento che Glinda è finalmente degna di quella magia e che spetta a lei imparare a usarla per diventare una forza di cambiamento. Elphaba, infatti, non ha più bisogno del libro: la magia è ormai parte integrante di lei.

Il legame tra Elphaba e il Grimmerie, spiega la Erivo, è quasi vivo. Per il personaggio il libro non è un oggetto inanimato, ma qualcosa che ascolta, sente e con cui esiste una connessione profonda. Il momento in cui Elphaba si ferma prima di consegnarlo a Glinda è, per l’attrice, un addio silenzioso e carico di significato, il gesto di chi lascia andare qualcosa di essenziale per permettere a un’altra persona di crescere.

Grande attenzione è stata riservata anche alla scena del picnic con Ariana Grande, che nel film interpreta Glinda. Girata a Richmond Park durante un’intera giornata, quella sequenza è nata senza una collocazione precisa nella sceneggiatura finale. L’intento del regista era semplicemente quello di catturare un momento autentico di amicizia e connessione tra i personaggi. Proprio in quella scena, negli istanti conclusivi del film, Glinda sussurra qualcosa a Elphaba. La Erivo ammette di sapere esattamente cosa viene detto, ma si rifiuta di rivelarlo, spiegando che quel sussurro appartiene tanto alla storia quanto al rapporto personale costruito sul set.

Nel raccontare Elphaba, la Erivo riflette anche sulla propria esperienza personale di essere stata spesso fraintesa. Dice di aver imparato che non è possibile piacere a tutti e che non tutti vorranno capire chi sei davvero. È una lezione che sente profondamente legata al personaggio e che ha influenzato il suo modo di affrontare la carriera e la vita.

L’impatto di Elphaba, tuttavia, va ben oltre il film. L’attrice racconta di aver visto persone riconoscersi in questo personaggio, come una giovane donna guarita dal cancro che, vedendola senza capelli, ha trovato la forza di accettare se stessa. Sono momenti come questi, spiega la Erivo, a dare un senso profondo al lavoro svolto.

Guardando al futuro, Cynthia Erivo si prepara a nuovi progetti ambiziosi e a un possibile ritorno nel West End londinese, mentre il suo nome continua a circolare tra le candidature più importanti. Nonostante tutto, resta profondamente grata per il percorso fatto con Elphaba, un personaggio che, come lei stessa afferma, porterà per sempre nel cuore.


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