La sceneggiatura completa dell’amicizia che ha fatto la storia del cinema del capolavoro di: E.T. l’extra-terrestre.
E.T. l’extra-terrestre, diretto da Steven Spielberg e scritto da Melissa Mathison, è uno di quei film che hanno segnato un’epoca. Uscito nel 1982, ha incantato il pubblico di tutto il mondo con la sua semplicità disarmante e la sua forza emotiva. È la storia di un piccolo alieno rimasto bloccato sulla Terra e del profondo legame che sviluppa con un ragazzino solitario, Elliott. Ma dietro questa trama all’apparenza semplice, si nasconde una sceneggiatura raffinata, profondamente umana e sorprendentemente moderna.
Melissa Mathison costruisce la storia con un tono delicato, evitando i cliché della fantascienza tradizionale. La scelta narrativa più interessante è il punto di vista: l’intera vicenda è raccontata attraverso gli occhi dei bambini, in particolare quelli di Elliott. Gli adulti restano ai margini, spesso senza volto o senza nome, come se appartenessero a un altro mondo. Questo espediente rende l’identificazione del pubblico con i protagonisti infantili ancora più immediata e autentica.
I dialoghi sono essenziali, scarni, ma potentissimi. La comunicazione tra Elliott ed E.T. è spesso fatta di gesti, sguardi, e momenti di silenzio carichi di significato. Il linguaggio dell’emozione sostituisce le parole: la sceneggiatura lavora sull’empatia più che sulla spiegazione, affidandosi a situazioni universali — la paura, la solitudine, il bisogno di essere compresi — che parlano direttamente al cuore.
Un altro elemento chiave è la costruzione narrativa graduale: la prima parte del film si concentra sulla scoperta e sulla meraviglia, con un ritmo quasi intimo. Poi, man mano che la connessione tra i due protagonisti cresce e il pericolo si avvicina, la tensione aumenta fino al climax finale, profondamente commovente. La struttura è semplice ma efficacemente orchestrata, con un perfetto equilibrio tra avventura, tenerezza e dramma.
Non va dimenticata la componente autobiografica: Spielberg ha più volte raccontato come la storia sia nata dalla sua esperienza di bambino che affrontava il divorzio dei genitori. E.T. è, in un certo senso, una metafora dell’amico immaginario che tutti i bambini vorrebbero avere nei momenti più difficili. La sceneggiatura, che potete leggere qui: E.T. L’EXTRA – TERRESTRE, riesce così a essere fantastica e terribilmente reale allo stesso tempo.
Con la colonna sonora indimenticabile di John Williams, che accompagna e amplifica ogni emozione scritta sulla pagina, E.T. l’extra-terrestre è un capolavoro dove sceneggiatura, regia e musica si fondono in perfetta armonia. Un film che ancora oggi riesce a toccare corde profonde e che continua a ispirare sceneggiatori, registi e spettatori di ogni età.