Il poster ufficiale di: El Ladrón de perros, il film del cileno Vinko Tomicic nei cinema italiani dal 26 settembre.
El Ladrón de perros del cileno Vinko Tomicic arriva al cinema dal 26 settembre dopo l’anteprima italiana al Giffoni Film Festival e quella mondiale al Tribeca Film Festival. El Ladrón de perros è il frutto di una coproduzione internazionale che vanta la presenza dell’Italia e della Movimento Film di Mario Mazzarotto con Francesca van der Staay. L’Italia è accanto a Bolivia, Cile, Messico, Ecuador e Francia.
Il film uscirà in sala distribuito da Movimento Film in collaborazione con Kio film.
Sabato 21 settembre sarà presentato al Festival Entre Dos Mundos – Festival del Cinema Iberoamericano di Firenze a salutare il pubblico in sala l’interprete Teresa Ruiz e il produttore italiano Mario Mazzarotto che il 29 settembre lo presenterà a Roma al cinema Farnese insieme al regista.
El Ladrón de perros, opera seconda di Vinko Tomicic, classe 1987, è un coming of age ambientato a la Paz in Bolivia. Con semplicità narrativa racconta, in modo intimo e toccante, la vita dell’orfano Martín nel suo è un peregrinare per le labirintiche strade di La Paz tra ripide salite e lunghe discese. Il paesaggio urbano diventa una metafora delle sfide che il tredicenne Martín deve affrontare.
Nel film il giovane protagonista, interpretato da Franklin Aro, per la prima volta sullo schermo, è affiancato da Alfredo Castro, volto iconico del cinema latinoamericano e da Teresa Ruiz.
Ladro di cani è una coproduzione Color Monster (Bolivia), Calamar Cine (Cile), Machete Producciones (Messico), Easy Riders Films, (Francia), Aguacero Cine (Ecuador), Movimento Film (Italia), con il contributo del MIC, Ministero della Cultura con il sostegno della Regione Lazio, di Ibermedia, Aide au Cinéma du Monde – CNC e Cinema Chile.
El Ladrón de perros, sinossi e produzione
A La Paz tutte le mattine, Martín, lustrascarpe di professione, cammina percorrendo i ripidi vicoli verso il centro della città. L’infanzia è per lui un lontano ricordo e, come tutti i suoi colleghi, indossa un passamontagna per nascondere il viso ed evitare così ogni forma di discriminazione. Martín condivide una stanza con l’amico Sombras, suo compagno di sventure ed entrambi sono ospitati di nascosto nella casa di una anziana aristocratica grazie al sostegno della domestica.
La loro condizione è precaria e il suo animo tormentato dal desiderio di una vita migliore ma la sua sofferenza più grande è legata al fatto di non avere genitori. Da tempo sospetta che uno dei suoi clienti migliori, il signor Novoa, sia suo padre. L’uomo è un sarto solitario molto devoto al suo pastore tedesco, Astor, che tratta come un figlio. Martín escogita un piano: rubare Astor per avvicinarsi al signor Novoa, con la speranza di ottenere finalmente il riconoscimento paterno.