F1: Il film, la sceneggiatura che racconta una storia di seconde possibilità tra adrenalina, rivalità e redenzione nel mondo della Formula 1.
Motori accesi, adrenalina al massimo e una seconda possibilità da conquistare curva dopo curva. F1 non è soltanto un film sulle corse automobilistiche, ma un’esperienza cinematografica ad alta velocità che unisce spettacolo, emozione e redenzione. Prodotto da Apple Original Films e Warner Bros., il film è diretto da Joseph Kosinski su sceneggiatura firmata da quest’ultimo insieme a Ehren Kruger, e vede protagonisti Brad Pitt, Damson Idris, Javier Bardem e Kerry Condon.
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Sin dalla sua uscita nelle sale cinematografiche, F1 ha conquistato pubblico e critica, imponendosi come uno dei maggiori successi dell’anno, e con un incasso globale di 631,1 milioni di dollari, è diventato il film sportivo di maggior successo di sempre, oltre a rappresentare il più alto risultato al botteghino nella carriera di Brad Pitt. Il riconoscimento non si è limitato ai numeri: il film è entrato infatti nella Top 10 del National Board of Review e ha ottenuto sette nomination ai Critics Choice Awards, confermandosi fin da subito come uno dei titoli più apprezzati della stagione.
La narrazione, caratterizzata da un ritmo serrato e da un’elevata carica adrenalinica, è prima di tutto una storia di redenzione ambientata nell’elettrizzante universo della Formula 1, che supera i confini del classico dramma sportivo per addentrarsi in tematiche umane, come la rivalità, la collaborazione e la difficile riconquista di un’eredità perduta.
Al centro della storia c’è Sonny Hayes (Brad Pitt), promessa delle corse negli anni ’90 la cui carriera è stata spezzata da un grave incidente, guadagnandogli il soprannome di “il più grande che non è mai esistito”. Trent’anni dopo, ormai lontano dai riflettori, gli viene offerta un’ultima occasione da Ruben Cervantes (Javier Bardem), ex compagno di squadra e proprietario di una scuderia di Formula 1 in crisi, che lo richiama in pista per tentare di salvarla.
Il ritorno di Sonny lo mette a fianco di Joshua Pearce (Damson Idris), giovane e talentuoso debuttante del team. Il loro rapporto, segnato da rivalità e collaborazione, è il cuore emotivo del film: uno scontro generazionale tra esperienza e ambizione che si consuma durante i weekend di Gran Premio, mentre il passato di Sonny riaffiora complicando il suo cammino verso la redenzione.
Il cuore della sceneggiatura — che, grazie a Deadline, è possibile leggere qui: F1: IL FILM — è quello della seconda possibilità. Il viaggio di Sonny incarna il desiderio di riscattare una vita segnata da rimpianti e occasioni mancate, dimostrando che non è mai troppo tardi per affrontare i propri demoni e tornare a inseguire i sogni lasciati incompiuti.

A complicare ulteriormente questo cammino intervengono il divario generazionale e il tema del mentore. Il legame tra Sonny e Joshua dà vita a un intenso confronto tra il peso dell’esperienza e l’irruenza della giovinezza, ponendo una domanda cruciale: l’eredità si costruisce trasmettendo conoscenza alla nuova generazione o competendo con essa per affermare il proprio valore?
La sceneggiatura mette infine in luce la duplice natura del rapporto tra compagni di squadra, sospeso tra collaborazione e rivalità. In Formula 1 si vince insieme, ma si combatte anche per la gloria personale. Come suggerisce il messaggio chiave del film, il compagno di squadra è spesso l’avversario più temibile e la redenzione non può essere conquistata da soli.
F1 quindi è un dramma ad alta velocità in cui la sfida di salvare una scuderia e competere ai massimi livelli del motorsport si intreccia con un intenso percorso umano, fatto di sacrificio, confronto con il passato e ricerca di un’ultima, decisiva occasione di gloria.






