Giffoni 2022: il giornalismo del futuro nelle “Stories” di Cecilia Sala

Giffoni 2022: il giornalismo del futuro nelle “Stories” di Cecilia Sala

Le storie viaggiano via instagram, podcast, si fermano sulla carta e poi di nuovo tornano impalpabili, prima di riprendere corpo e vita nel meccanismo del racconto. È il giornalismo di questo tempo e del prossimo futuro, testimoniato sul campo dalla giornalista Cecilia Sala, inviata dal mondo con la serie podcast “Stories” e dalla head di Chora Live Francesca Milano. “Dall’estero lavoro con le storie ogni giorno» racconta Cecilia ai ragazzi della Impact “non c’è filtro e il lavoro viene prodotto in maniera diretta, dal terreno, come è successo con l’Ucraina. In questo senso i social sono un gate. L’approccio di stories è di portare gli ascoltatori dentro le vicende, con elementi di contesto. A volte le storie vengono fuori in modo naturale, altre volte servono approfondimenti, ricerche. Se sono a Donetsk, ad esempio, so che prima c’erano i russi, poi di nuovo gli ucraini, la linea del fronte è avanzata in maniera cruenta. Qui mi muovo tra i bunker, cercando tracce. Alle volte trovo grandi storie, altre vado tra le spigolature, come quelle richieste dal giornale per cui lavoro, il Foglio. In un altro modo le storie di instagram ti danno sensazione di essere lì con me. Da parte mia credo che il giornalismo si trasformi, cambi forme, con i contenuti giovani che diventano multitasking”.

L’approccio del podcast è un sottofondo che accompagna un pubblico giovane che è ormai lontano dai giornali e dalla comunicazione tradizionale. “Si tratta di una forma narrativa che crea empatia con l’ascoltatore senza distacco» spiega Francesca Milano “ci rivolgiamo a spettatori disintermediati, senza la scrivania dei conduttori, senza distanza”. I ragazzi di Impact! rappresentano un pubblico proiettato verso altre fruizioni, nel mezzo del giornalismo liquido dove l’infosfera li circonda. “Bisogna scegliere di chi fidarsi come succedeva prima, con l’autorevolezza e la professionalità, allo stesso modo” – spiega Cecilia Sala – “Prima si sceglieva una testata, ci si fidava per visioni, idee, affinità, mondo immaginato. Ora il fenomeno riguarda direttamente i giornalisti rispetto alle testate. Il mestiere è molto più verticale, specializzato. Ma le regole sono universali, le applichi ai settori, ma poi devi imparare studiare approfondire, bisogna informarsi per informare”. Come quando si arriva sul fronte, per primi, e si ritrova il nonno di un giovane ucraino, che però ha origini russe. L’uomo non si spiega come sia possibile che Putin, un suo riferimento fino a poco tempo prima dell’attacco, abbia deciso di de-nazificare il territorio, colpendo direttamente un uomo che ha combattuto contro Hitler.

La Redazione


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