Annunciato il programma dei film in concorso della 55esima edizione del Giffoni, che si svolgerà dal 1 al 26 luglio.
Si è ufficialmente chiusa la selezione dei titoli in concorso a #Giffoni55, in programma dal 17 al 26 luglio. Il passaggio all’età adulta, il rapporto con la natura, le relazioni familiari, l’accettazione di se stessi e il superamento dei pregiudizi, sono alcuni dei temi affrontati dalle opere in concorso. Si va dal potere dell’amicizia e il superamento della sfida, ad argomenti più complessi che riguardano esperienze umane legate alla resilienza individuale e familiare, al desiderio di identità e appartenenza, all’impatto dei contesti socio-politici sulla vita dei giovani. Senza trascurare l’identità culturale e il ruolo dell’arte e della creatività come forma di espressione e sopravvivenza.
Oltre 2500 le produzioni in preselezione che il team di Giffoni ha valutato con grande attenzione per offrire, come di consueto, il meglio del cinema internazionale ai suoi ragazzi. I film saranno visionati e valutati dalle giurie di Giffoni: oltre 5000 giovani provenienti da 30 nazioni che decreteranno i vincitori del Gryphon Award. Ecco i titoli in concorso per l’edizione 2025.
ELEMENTS +3 (dai 3 ai 5 anni)
I film di Elements +3 sono principalmente cortometraggi d’animazione o racconti per bambini che esplorano temi universali attraverso storie semplici e spesso allegoriche. I temi principali che emergono sono la ricerca di accettazione e appartenenza, il superamento delle sfide e dei pregiudizi, il potere dell’amicizia e della collaborazione, e l’importanza della natura e della libertà. La ricerca dell’amicizia al di là dei preconcetti, o dello stigma della disabilità, la troviamo in BOBEL’S KITCHEN (Belgio, regia di Fiona Rolland), A DREAM TAKES FLIGHT (Italia, regia di Chiara Helm), ONCE UPON A TIME IN DRAGONVILLE (Francia, Svizzera, regia di Marika Herz), THE CHIPMUNK AND THE SQUIRREL (Corea del Sud, regia di Kim Sumin Huttzza), UNO STRANO ROSPO/A STRANGE TOAD (Italia, regia di Claudia Giorgini), WOLFIE (Czech Republic, regia Phillipe Kastner).
Altro tema centrale è la forza dei legami che si creano tra i personaggi, a volte in maniera sorprendente, e di come essi possano aiutare a superare mille ostacoli. Come in CAPYBARAS (Francia, regia di Alfredo Soderguit) e THE CARP AND THE CHILD (Francia, regia di Morgane Simon, Arnaud Demuynck), THE RUMBLE-BUMBLE RALLY (Norvegia, regia di Annette Saugestad Helland, Johan Kaos), FOREVER (Francia, di Theo Djekou, Pierre Ferrari, Cyrine Jouini, Pauline Philippart, Anissa Terrier), PERFECT PET (Russia, regia di Maria Shatilova), STUPID DOG (Russian Federation, 2025, Daria Ishcheykina), TIN TUNE (USA, Carolyn Gair), HOW THE BEAR COMPOSED A SONG (Slovacchia, regia Kristína Bajaníková).
Molti protagonisti sono spinti dal desiderio di libertà. È il caso di AMEN (Francia, regia di Coutier Orphée, Demarty Bettina, Maingonnat Kimié, Perego Laurène, Poulain Louise, Zundel Avril), DREAMING OF FLIGHT (Germania, regia di Elena Walf), EPIFANÍA (Germania, regia di Mila Useche), WITH EACH PASSING DAY (Portogallo, regia di Emanuel Nevado).
Anche la natura è protagonista con THE GOLDFISH (Italia, regia di Gisella Gobbi), ABOVE THE TAMARIND TREE (Qatar, regia di Buthyna Al-Mohammadi), THE MOTHERLESS EGG (Germania, regia di Elena Walf), MUSHROOM’S LIFE (Lettonia, regia di Evalds Lacis), NUTISSIMO (Francia, regia di Nicolas Bianco-Levrin, Julie Rembauville, Maxence Camelin), DMITRY SHOSTAKOVICH, POLKA (Russia, regia di Tatyana Musalyamova) e FIRST FLIGHT (Germania, regia di Adrian Jaffé), TEARS OF THE LITTLE CLOUD (Estonia, Italia, Portogallo, regia di Anya Ru, Masha Rumyantseva), A PAIN IN THE BUTT (Germania, regia di Elena Walf), FULL NEST (Germany, 2025, Elena Walf).
ELEMENTS +6 (dai 6 ai 9 anni)
Storie di crescita e scoperta di sé per giovanissimi protagonisti, esplorando l’importanza delle relazioni familiari e amicali, la connessione con la natura e l’ambiente, e il potere della fantasia e della creatività come strumenti di resilienza e guarigione: sono i titoli in concorso ad Elements +6.
Ecco i titoli in concorso: A GIRL NAMED WILLOW (Germania). Il regista Mike Marzuk è già stato ospite di Giffoni. Nelle precedenti edizioni ha presentato THE FAMOUS FIVE (vincitore Elements +6 nel 2012), THE FAMOUS FIVE 2 (vincitore Elements +6 nel 2013) e THE CHAOS SISTERS FEAT. PENGUIN PAUL (Elements +6 nel 2024). ELLA & FRIENDS – OPERATION OTTER (Finlandia, opera prima di Elin Grönblom), MY PENGUIN FRIEND (Brasile, Usa, Spagna, regia di David Schurmann – distribuito in Italia da Leone Film Group) nel cui cast troviamo anche Jean Reno, già ospite di Giffoni nel 2012.
L’opera prima THE SONGBIRDS’ SECRET (Francia, Belgio, regia di Antoine Lanciaux), STITCH HEAD (Germania, Lussemburgo, regia di Steve Hudson – distribuito in Italia da Vertice 360) in cui tra i voice talent in lingua originale compare Asa Butterfield. SUPER CHARLIE (Svezia, Danimarca regia di Jon Holmberg – distribuito in Italia da Plaion Pictures) e TALES FROM THE MAGIC GARDEN (Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, opera prima per la regia di David Súkup, Patrik Pašš, Leon Vidmar, Jean-Claude Rozec).
Anche i cortometraggi di Elements +6 affrontano con profondità e sensibilità temi universali come la crescita personale attraverso la relazione con il passato: CARMEN AND THE WOODEN SPOON, Spagna, regia Carlos Gómez-Mira Sagrado). Il coraggio e la resilienza di fronte agli ostacoli: TWO/DUE (Italia, regia Lisa Ricciardi), THE EAGLE AND THE KINGLET (Belgio, Francia, Paul Jadoul), SON (Kazakhstan, Federazione Russa, Zhanna Bekmambetova. I legami affettivi, le connessioni umane, il valore dell’amicizia è al centro di PLAYING HOUSE (Norvegia, Maria Alvsaker Næss), SMOKE FINGERS (Messico, regia di Jorge Antonio Estrada), WHEN I GET RICH (Paesi Bassi, Lucas Camps). Una piccola collezione che, unendo narrazioni intime e universali, ci invita a guardare dentro noi stessi e verso gli altri, ricordandoci che la crescita, il coraggio e le relazioni autentiche sono il cuore delle esperienze umane.
ELEMENTS +10 (dai 10 ai 12 anni)
I film di Elements +10 presentano una varietà di temi centrali, spesso incentrati sull’esperienza dell’infanzia e dell’adolescenza, la ricerca di accettazione e identità e le sfide legate alle relazioni familiari e sociali. Molti di essi toccano anche l’importanza della resilienza, il potere della fantasia o della creatività, e l’impatto di contesti storici o sociali difficili.
Ecco i titoli: BIRD OF A DIFFERENT FEATHER (India, opera prima di Manohara K.), BRIGHTLY SHINING (Norvegia, opera prima di Ida Sagmo Tvedte), HONEY (Danimarca) la cui regista Natasha Arthy è stata a Giffoni nel 2001 con il film Miracle, THE MOUNTAIN (Nuova Zelanda, opera prima) la cui regista Rachel House è anche attrice ed è stata protagonista in tre film presentati a Giffoni: Whale Rider (Free to Fly nel 2003 di Niki Caro), Eagle Vs. Shark (Y Gen nel 2007 di Taika Waititi) e Boy (Generator +13 nel 2010 sempre di Taika Waititi).
Inoltre è tra i voice talent di OCEANIA e OCEANIA 2, NIGHT OF THE ZOOPOCALYPSE (Francia, Canada, Belgio, regia di Ricardo Curtis e Rodrigo Perez-Castro), THE SECRET FLOOR (Germania, Austria e Lussemburgo) il cui regista Norbert Lechner è stato già a Giffoni con il film Fortune Favors The Brave (Elements +10 nel 2016), TOMORROW I’LL BE BRAVE (Germania, regia di Bernard Sahling).
Nella selezione dei cortometraggi troviamo i grandi ostacoli che i preadolescenti cominciano ad incontrare sul loro cammino: la difficoltà di gestire i propri impulsi (EARTHQUAKE/TERREMOTO, Italia, regia Massimiliano Di Lauro e Lorenzo Latrofa), l’incomprensione degli adulti rispetto alle proprie passioni (MARTA VUOLE GIOCARE, Italia, regia Matteo Quarta), lo sfruttamento che mette a rischio l’istruzione (PATAKHA, Stati Uniti, regia Rohit Relan), il bullismo e l’incapacità della scuola di accettare i disturbi dell’apprendimento (TEARFUL TIGERS, Spagna, regia Adán Pichardo). Il valore dei legami affettivi e dell’amicizia sono i fari nelle tempeste della vita che hanno il volto minaccioso della malattia (HAPPY SNAPS, Regno Unito, regia Tyro Heath), del cambiamento climatico (SNOW BEAR, Stati Uniti, 2024, di Aaron Blaise), di un futuro distopico e raggelante (NO PLACE LIKE HOME, Italia, regia Valeria Gaudieri).
GENERATOR +13 (dai 13 ai 15 anni)
Un tema preponderante è l’esplorazione dell’infanzia e dell’adolescenza come periodi di vulnerabilità e formazione, spesso segnati da eventi traumatici o complesse dinamiche familiari e sociali. FELIPE (Argentina, Spagna, Guatemala, opera prima del regista Federico Schmuckler), KAYE (Cile, Italia, regia di Juan Pablo Cáceres – co-produzione italiana Ombre Rosse Film Productions), OLLIE (Francia, opera prima del regista Antoine Besse) nel cast anche Emmanuelle Bercot regista del film Standing Tall presentato al Festival nel 2015. THE SKIN OF THE WATER (Costa Rica, Cile, regia di Patricia Velásquez), l’opera prima SLACKERS (Germania, regia di Sorina Gajewski), SOFT LEAVES (Belgio, altra opera prima di Miwako van Weyenberg) e WOLFGANG (Spagna, regia Javier Ruiz Caldera – distribuito in Italia da Maestro Distribution), il regista ha già presentato a Giffoni il corto Treitum (Vincitore miglior corto Free to Fly nel 2002).
GENERATOR +16 (dai 16 ai 18 anni)
Un filo conduttore evidente è il viaggio dei giovani protagonisti verso l’età adulta, spesso accelerato o complicato da eventi inattesi o sfide personali. Sei dei sette film della sezione sono opere prime: CHRISTY (Irlanda, Uk per la regia di Brendan Canty), COMEBACK (Belgio, Olanda, regia di Jan Roosens e Raf Roosens) DJ AHMET (Repubblica Ceca, Macedonia del Nord, Serbia, regia di Georgi M. Unkovski – distribuito in Italia da Movies Inspired), ISLE CHILD (Corea del Sud, USA, regia di Thoman Percy Kim), LITTLE TROUBLE GIRLS (Slovenia, Italia, Croazia, regia di Urška Djukić – distribuito in Italia da Tucker Film), PROMISE I’LL BE FINE (Slovacchia, Repubblica Ceca, regia di Katarína Gramatová). Infine CUERPO CELESTE (Francia, Italia, Cile, regia di Nayra Ilic – co-produzione italiana Disparte).
GENERATOR +18 (dai 18 anni in su)
I film presentati, sebbene ambientati in contesti geografici e culturali diversi, condividono un profondo interesse per le esperienze umane legate alla resilienza individuale e familiare, alla ricerca di identità e appartenenza e all’impatto dei contesti socio-politici sulla vita dei giovani. Molti di questi film esplorano la capacità dei personaggi di affrontare e superare situazioni estreme, siano esse personali, familiari o legate a contesti di crisi.
CARAVAN (Rep. Ceca, Italia, Slovacchia, opera prima di Zuzana Kirchnerová – co-produzione italiana Tempesta Film), KNEECAP (Irlanda, UK, opera prima di Rich Peppiatt – distribuito in Italia da Europictures) nel cast anche Michael Fassbender. LUNA PARK (Albania, Grecia, Italia per la regia di Florenc Papas – co-produzione italiana Lupin Film), MONGRELS (Canada, opera prima di Jerome Yoo), OMAHA (Usa, opera prima di Cole Webley), SURVIVING EARTH (UK, opera prima di Thea Gajic), XOFTEX (Germania, Francia, regia di Noaz Deshe).
PARENTAL EXPERIENCE cortometraggi
La selezione dei cortometraggi destinati ai genitori offre uno sguardo profondo e potente sulle sfide e le complessità dell’esperienza umana ma soprattutto sulle relazioni genitori-figli. L’incapacità dei genitori di conoscere davvero i propri figli sono al centro di WHAT’S WRONG WITH YOU (Germania, Janina Hüttenrauch) e HER NAME IS IDA (Norvegia, Oscar Bøe). La violenza familiare, fisica e psicologica, ai danni di donne e ragazze la troviamo in KONG KONG (Cina, Bochen Gong), LUKHTAK (Cina, Samariddin Mukhitdinov) e THE SCHOOL PRINCIPAL (Iran, Mikaeel Dayani).
INUNDATION (Paesi Bassi, Ilia ten Böhmer), RAAF (Belgio/Portogallo, Jeroen Ceulebrouck), I DIED IN IRPIN (Repubblica Ceca, Anastasiia Falileieva, nominato agli Oscar 2025) esplorano il tema della resilienza di fronte al trauma della migrazione, del lutto, della guerra. QUOTA (Paesi Bassi, Job, Joris & Marieke) e NURA (Italia, Lorenz Klapfer), attraverso generi diversi, ci pongono di fronte al nostro possibile catastrofico futuro.
Infine THE GIRL WHO CRIED PEARLS (Canada, Chris Lavis e Maciek Szczerbowski), THE POMEGRANATE (Iran, Mehrdad Jalali), WORMS/VERMI (Italia, Domenico Distilo) e KÜĪ (Nuova Zelanda, Kahu KAIHA) ci invitano a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni e sui tanti adolescenti costretti ad assumersi le responsabilità che gli adulti non sono più in grado di affrontare.
GEX DOC
I documentari della sezione presentano un ricco panorama di esperienze umane, spesso incentrate su percorsi di crescita e scoperta di sé, la complessità delle relazioni familiari e l’impatto profondo del contesto socio-politico sull’individuo. Emergono inoltre temi legati alla resilienza, all’identità culturale e al ruolo dell’arte e della creatività come forma di espressione e sopravvivenza.
BECOMING ROOSI (Estonia, Germania, regia di Margit Lillak), MY BROTHER ALI (Spagna, regia di Paula Palacios), MY SWEET LAND (USA, Francia, Giordania, Irlanda – opera prima di Sareen Hairabedian).
Molti dei film si immergono nelle intricate dinamiche familiari, esplorando i legami, i sacrifici e le sfide che ne derivano come MOTHERBOARD (UK, opera prima di Victoria Mapplebeck), PORTRAIT OF A CONFUSED FATHER (Norvegia, Francia, regia di Gunnar Hall Jensen), CUTTING THROUGH ROCKS (Iran, Germania, USA – regia di Sara Khaki e Mohammareza Eyni – distribuito in Italia da Wanted Cinema), YALLA PARKOUR (Svezia, Palestina, Arabia Saudita, Qatar – opera prima di Areeb Zuaiter).