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Gigi Proietti: dalla politica al cinema, da Giuseppe Conte a Pierfrancesco Favino i messaggi per il grande artista italiano

Gigi Proietti: dalla politica al cinema, da Giuseppe Conte a Pierfrancesco Favino i messaggi per il grande artista italiano

Alle 5.30 di questa mattina, come tristemente ben si sa, ci ha lasciato, ironia della sorte oggi 2 novembre nel giorno del suo 80esimo compleanno, il grande mattatore del cinema, della televisione e del teatro italiano: Gigi Proietti.

L’attore, drammaturgo e regista, scomparso a causa di problemi cardiaci, di cui soffriva da tempo, aveva sempre ironizzato: “Che dobbiamo fa’? La data è quella che è, il 2 novembre”.

Al suo fianco la famiglia, la moglie Sagitta Alter, ex guida turistica svedese, conosciuta nel 1962 e con la quale ha trascorso la sua vita senza mai sposarsi, e le due figlie Susanna e Carlotta le quali lavorano nel mondo dello spettacolo proprio come il papà, sul quale avevano preferito mantenere il massino riservo in merito alle condizioni di salute fino al triste annuncio.

Tanti i messaggi di cordoglio inviati alla moglie Sagitta Alter, ex guida turistica svedese, conosciuta nel 1962 e con la quale ha trascorso la sua vita senza mai sposarsi, e alle due figlie Susanna e Carlotta, le quali lavorano nel mondo dello spettacolo proprio come il papà.

Dalla politica al cinema, e non solo, alcuni elogi e apprezzamenti che con emozione ricordavano l’amato artista.

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Però ‘n se fa così, tutto de botto. Svejasse e nun trovatte, esse de colpo a lutto. Sentì drento a la panza strignese come un nodo Sape’ che è la mancanza e nun avecce er modo de ditte grazie a voce pe’ quello che c’hai dato pe’ quello che sei stato, perché te sei inventato un modo che non c’era de racconta’ la vita e ce l’hai regalato così un po’ all’impunita, facendo crede a tutti che in fondo eri normale, si ce facevi ride de quello che fa male, si ce tenevi appesi quando facevi tutto, Parla’, balla’, canta’, pure si stavi zitto. Te se guardava Gi’, te se guardava e basta come se guarda er cielo, senza vole’ risposta. All’angeli là sopra faje fa du risate, ai cherubini imparaje che so’ le stornellate, Salutece San Pietro, stavolta quello vero, tanto gia’ ce lo sanno chi è er Cavaliere Nero.

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Te pòssino Mandra’, proprio oggi? #gigiproietti #enricomontesano #canalemontesano #onemanshow #teatro #cinema #rai #mediaset

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La prima e l’ultima. In mezzo una vita passata ad ammirarti, ascoltarti, studiarti, a cercare di imparare qualcosa. A cercare indegnamente di emularti, di rubarti anche solo un gesto. Ad applaudirti. Perchè solo questo si puó fare. Applaudirti finchè le mani non fanno male. Anche oggi. Da più di due anni porto avanti l’immane impresa di raccontare la tua vita ed il tuo lavoro. Ti ho fatto mille domande e ad ogni risposta mi ripetevo che un docufilm per la tua vita non basta. Ora non posso più chiederti niente. E ti piango, come tutti. Grazie Gì. Grazie davvero. Eri tutto. Tutto quello che un artista sogna di essere senza riuscirci mai. Non volevi essere chiamato Maestro, anche se lo eri, e non lo faró. Ma tutti i lavoratori dello spettacolo ti devono gratitudine e rispetto per aver elevato la figura dell’attore a patrimonio culturale. Anche se di fronte a te eravamo tutti ‘pubblico’. Doveva essere il messaggio di auguri per i tuoi 80 anni. Lo lascio così al presente. “Ridere è una cura, si dice. Pensa quanti ne hai curati. Poche storie, sei ancora semplicemente il più bravo di tutti. Sei Gigi Proietti” #gigiproietti

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Un’artista dalla lunga, ricca, poliedrica e indimenticabile carriera iniziata negli anni ’60 e che lo aveva portato a doppiare tra l’altro anche divi hollywoodiani quali Marlon Brando, Robert De Niro e Dustin Hoffman, nonché il Genio della Lampada nel celebre classico della Disney “Aladdin”. Come inoltre non ricordare uno dei suoi personaggi più iconici, ovvero Mandrake di “Febbre da Cavallo”, questa volta però non c’è nessuna mandrakata, ma solo un vuoto incolmabile, anche se forse, tutto sommato, andarsene lo stesso giorno in cui si è nati…è la mandrakata più grande.

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