“I Maestri delle colonne sonore”: in anteprima su Nexo+ la serie sul rapporto tra la musica e il cinema

I Maestri delle colonne sonore: in anteprima su Nexo+ la serie sul rapporto tra la musica e il cinema

Il rapporto tra musica e cinema è antico quasi quanto il cinema stesso. Fin dalle origini, i registi hanno intuito il potere che la musica aveva nel creare le atmosfere più adeguate e nel rafforzare l’immedesimazione del pubblico con le emozioni dei personaggi.

È da questa premessa che prende avvio la serie di Lyndy Saville”, I MAESTRI DELLE COLONNE SONORE”, che dal 22 aprile andrà ad arricchire l’ampio catalogo che Nexo+ dedica ai film d’autore e ai documentari sul mondo e i protagonisti del grande cinema. Un appuntamento pensato in attesa della notte degli Oscar, attesa che i più appassionati potranno ingannare anche in compagnia della Playlist Orsi, Leoni, Palme e Oscar, che raccoglie, sempre in streaming su Nexo+, un’accurata selezione di film premiati in questi ultimi anni.

Con i suoi 12 episodi composti di spezzoni di film, interviste, immagini di repertorio, locandine originali, “I MAESTRI DELLE COLONNE SONORE” è un viaggio alla scoperta di come, oggi come ieri, le colonne sonore siano state e continuino a essere vitali per la produzione di un film, proprio quanto la sceneggiatura, l’interpretazione artistica e la realizzazione visiva.

La piattaforma Nexo+ è un progetto Nexo Digital sostenuto dai media partner Radio DEEJAY, Radio Capital, Rockol.it, Classic Voice, Danza&Danza, ARTE.it.

DI SEGUITO GLI EPISODI

EPISODIO UNO

I maestri delle colonne sonore – La nascita della colonna sonora

Prima dell’avvento del sonoro, spesso i film venivano accompagnati da musica suonata dal vivo, composta da artisti come Charlie Chaplin, Joseph Carl Briel, Gottfried Huppertz, Hans Erdmann e Dimitri Šostakóvič. Tra i titoli più noti ci furono “Nosferatu”, “Nascita di una nazione”, “Metropolis” e “Luci della Città”. Per comprendere la nascita delle colonne sonore è dunque necessario che il nostro sguardo si prepari a spaziare tra paesi diversi: dalla Germania Espressionista alla Russia Post-rivoluzionaria, passando naturalmente attraverso l’America, dove negli anni ’30 il cinema si stava sviluppando con sempre più energia. Proprio negli Stati Uniti, Max Steiner fu il primo a comporre integralmente, dall’inizio alla fine, una colonna sonora per un film. Si trattava del celebre “King Kong” del 1933. Pochi anni prima, nel 1927, aveva debuttato “Il cantante di jazz”, il film che aveva segnato la nascita dell’era del cinema sonoro.

EPISODIO DUE

I maestri delle colonne sonore – Gli anni ’30, progenitori della musica nei film

Con l’avvento del nazismo in Germania, i grandi artisti che non erano ancora scappati dall’Europa cominciarono a farlo e spesso scelsero come loro meta finale proprio Hollywood. Arrivato in America già prima della guerra, nel 1914, il compositore austriaco naturalizzato statunitense Max Steiner è considerato “il padre della colonna sonora”. È lui che nel 1933 firmò le musiche del “King Kong”. Al suo fianco, nel corso della sua carriera, l’austriaco Erich Wolfgang Korngold e l’americano Herbert Stothart.

EPISODIO TRE

I maestri delle colonne sonore – L’età dell’oro. Gli anni ’40

Gli anni ’40 sono considerati l’età d’oro di Hollywood: all’epoca gli studi erano pieni di registi e attori straordinari e le stesse colonne sonore diventavano, anno dopo anno, un elemento sempre più importante per le grandi produzioni. Così, ai compositori più acclamati se ne affiancarono di nuovi, come Miklos Rózsa, Alfred Newman e Frank Waxman. Tra i grandi titoli di questo periodo: “La fiamma del peccato e Giorni Perduti” di Billy Wilder; “Io ti salverò”, “Rebecca” e “Il sospetto” di Hitchcock; “Quarto Potere” di Orson Welles (con la colonna sonora di Bernard Herrmann); “Casablanca” di Curtiz; “Il Terzo uomo” di Reed.

EPISODIO QUATTRO

I maestri delle colonne sonore – Una nuova alba negli anni ’50

Gli anni ’50 sono stati quelli del grande Jazz, anche per il mondo del cinema. Tra i protagonisti d’eccezione: Duke Ellington, Miles Davis, Herbie Hancock, che hanno realizzato colonne sonore insieme ad artisti come Bernard Herrmann, Dimitri Tiomkin e Victor Giovane. Tra i grandi titoli di questo periodo: “Un tram chiamato desiderio”, “Viale del tramonto”, “La finestra sul cortile”, “Anatomia di un omicidio”, “Fronte del Porto”,” Intrigo internazionale”, “La donna che visse due volte”, “Il cavaliere della valle solitaria”, “Mezzogiorno di fuoco”, “Il Gigante”, “L’altro uomo”, “Il delitto perfetto”, “Il giro del mondo in 80 giorni”.

EPISODIO CINQUE

I maestri delle colonne sonore – Gli anni ’60. Prima parte

Dei primi anni ’60 sono alcune delle colonne sonore più memorabili dell’intera storia del cinema, come quelle di Elmer Bernstein, Alex North, Ernest Gold e Henry Mancini. Tra i titoli più famosi di questo periodo: “Colazione da Tiffany”, “La Pantera rosa”, “Sciarada”, “Agente 007 – Licenza di uccidere”, “Exodus”, “I magnifici sette” e “La grande fug”a. Tra le colonne sonore indimenticabili di questi primi anni ‘60, compaiono naturalmente anche quella di “PSYCHO” firmata da Herrmann e quella di Mikas Theodorakis per “Zorba il greco”.

EPISODIO SEI

I maestri delle colonne sonore – Gli anni ’60. Seconda parte

Negli anni ‘60 anche nell’industria cinematografica fecero capolino alcune delle grandi tematiche relative ai diritti civili. È il caso de “La calda notte dell’ispettore Tibbs”, con Quincy Jones come compositore e la voce di Ray Charles. Gli straordinari suoni orchestrali di John Barry diventarono uno dei tratti distintivi dei film di James Bond, ma anche di “Nata libera”, “Ipcress” e “Zulu”. Maurice Jarre aprì invece il decennio con “Laurence d’Arabia” e si cimentò in “Dottor Živago” con il tema “Lara”, oltre che nell’epopea di guerra “Il treno” di John Frankenheimer. La fine degli anni ’60 vide protagonista anche “Blow Up” di Antonioni (con la colonna sonora di Herbie Hancock), “Il mucchio selvaggio” di Peckinpah (con la colonna sonora di Jerry Fielding) e i nuovi sound di Lalo Schfrin, in “Bullitt” e “Nick mano fredda”, e di Jerry Goldsmith, in “Sette giorni in maggio” e “Il Pianeta delle scimmie”.

EPISODIO SETTE

I maestri delle colonne sonore – Gli anni ’70. Prima parte

Negli anni ’70 un cambiamento epocale attraversò l’industria cinematografica con una nuova generazione di registi indipendenti. Tra i temi musicali più noti di questo periodo, quello dell’”Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!” di Lalo Shifrin, dedicato al poliziotto più duro di sempre. Intanto, nel 1972, il leggendario Nino Rota, che aveva già firmato negli anni ‘50 le musiche degli straordinari film di Fellini, diede vita alla potente colonna sonora de “Il Padrino”, ricordato per il classico “Tema d’amore” con le sue famose 12 note. “Tubular Bells” di Mike Oldfield divenne invece parte del tema iniziale dell’”Esorcista” nel 1973. Sempre degli anni ‘70 sono gli Oscar di Marvin Hamlisch, che con “Come eravamo” si aggiudicò i premi per la miglior canzone e la miglior colonna sonora originale.

EPISODIO OTTO

I maestri delle colonne sonore – Gli anni ’70. Seconda parte

Tra i compositori che hanno dominato la seconda parte degli anni ’70 ci fu David Shire con le musiche per tre thriller politici, “La Conversazione” con Gene Hackman, “Il colpo della metropolitana (Un ostaggio al minuto)” e “Tutti gli uomini del presidente”. Jerry Goldsmith scrisse intanto la colonna sonora di “Chinatown” di Polanski, di “Omen-Il Presagio” e quella di “Alien”. Sempre in questo periodo nacquero alcuni dei temi più memorabili della storia del cinema firmati da John Williams: “Lo squalo”, “Incontri ravvicinati del terzo tipo” e “Star Wars”. Senza dimenticare le musiche di “Rocky” di Bill Conti e l’ultima colonna sonora d’atmosfera di Bernard Herrmann per “Taxi Driver” di Martin Scorsese.

EPISODIO NOVE

I maestri delle colonne sonore – Gli anni ’80. Prima parte

Fu sempre John Williams ad aprire il nuovo decennio con “L’impero colpisce ancora”, “I predatori dell’arca perduta”, “ET. l’Extra-terrestre”. Nuovi talenti e suoni si affacciarono all’orizzonte con le colonne sonore di “Terminator” di Brad Fiedel e di “Shining” di Wendy Carlos. Vangelis si distinse intanto con la colonna sonora di “Momenti di gloria” e con quella per il capolavoro di fantascienza “Blade Runner”. Ci furono poi i temi profondamente tragici di Marvin Hamlisch per “Gente comune” e “La scelta di Sophie” e l’ultimo capolavoro di Leone “C’era una volta in America” con la colonna sonora di Ennio Morricone, che di lì a breve avrebbe firmato anche “Nuovo Cinema Paradiso”. Sempre in questo periodo John Barry si aggiudicò l’Oscar per le musiche de “La mia Africa”.

EPISODIO DIECI

I maestri delle colonne sonore – Gli anni ’80. Seconda parte

Nella seconda metà degli anni ’80 arrivano le colonne sonore di Alan Silvestri per la trilogia di “Ritorno al futuro” e per “The Abyss” di James Cameron. Hans Zimmer firmò invece con “Rain Man-L’uomo della pioggia” e “Black Rain – Pioggia sporca”, mentre Michael Kamen si cimentò con “La zona morta” e “Trappola di Cristallo”. Per Maurice Jarre, questi furono invece gli anni di “Witness-Il testimone”, “Mad Max – Oltre la sfera del tuono”, “Senza via di scampo” e “Attrazione fatale”.

EPISODIO UNDICI

I maestri delle colonne sonore – Gli anni ’90

Negli anni ’90 furono moltissime le colonne sonore di rilievo. Basti pensare a “Barton Fink – È successo a Hollywood”, “Ipotesi di complotto”, “Il Grande Lebowski” e “Three Kings” di Carter Burwell. “Un giorno di ordinaria follia”, “Americani”, “Il fuggitivo e Il Sesto Senso” di James Newton Howard. “Apollo 13”, “Braveheart”, “Il rapporto Pelican”, “Giochi di Potere” e “Titanic” di James Horner. “Qualcosa è cambiato”, “Thelma & Louise” e “Una vita al Massimo” di Hans Zimmer. “Il paziente inglese” e “Il talento di Mr Ripley” di Gabriel Yared. John Williams firmò invece le musiche di “Salvate il Soldato Ryan” e “Schindler’s List”Mark Shaiman quelle di “Codice d’onore” e “Insonnia d’amore”. Thomas Newman, figlio di Alfred Newman, firmò invece le colonne sonore de “Le ali della libertà”, con cui si aggiudicò il Premio Oscar. Danny Elfman quelle di “Edward mani di forbice”, “Batman-Il ritorno”, “Sommersby”, “Nightmare Before Christmas”. Howard Shore quelle dei film di Cronenberg oltre che, pochi anni dopo, quelle della saga del “Signore degli Anelli” che gli varranno tre Premi Oscar.

EPISODIO DODICI

I maestri delle colonne sonore – 2000–2009

Tra le colonne più celebri di questo decennio, “Cast Away” e “Le verità nascoste” di Alan Silvestri. “Insomnia” e “Memento” di David Julyan. Di Hans Zimmer “Il Gladiatore” e “Il cavaliere oscuro”, firmata con James Newton Howard. Di James Horner “La tempesta perfetta”, “A Beautiful Mind” e “Avatar”. Di John Powell la serie cinematografica “Bourne”. Di John Williams quello di “Minority Report”. Di A. R. Rahman “The Millionaire”. E ancora sono da ricordare “La tigre e il dragone” di Tan Dun, “Il favoloso mondo di Amélie” di Yann Tiersen, “La ragazza con l’orecchino di perla”, “Syriana” e “The Queen” di Alexandre Desplat e “Le vite degli altri” di Gabriel Yared. E la storia, naturalmente, continua.


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