scena film il cigno nero

Il Cigno Nero (Black Swan): la sceneggiatura completa del film con Natalie Portman

La sceneggiatura completa di Il Cigno Nero (Black Swan), il film con Natalie Portman, Vincent Cassel e Mila Kunis.

Uscito nel 2010 negli Stati Uniti e diretto da Darren Aronfsky: Il Cigno Nero (Black Swan), è stato presentato in anteprima mondiale come film di apertura alla 67esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove concorreva per il Leone d’Oro, e successivamente, sempre nello stesso anno, al Toronto International Film Festival.

Interpretato da Natalie Portman, vincitrice dell’Oscar come miglior attrice proprio per la sua intensa performance, Mila Kunis e Vincent Cassel, in Italia il film ha debuttato nei cinema a febbraio del 2011, ed è una storia di arte e ossessioni nell’esigente mono della danza classica di cui potete leggere la sceneggiatura completa cliccando qui: IL CIGNO NERO (BLACK SWAN).

Il Cigno Nero (Black Swan), la storia

scena film il cigno nero

Nina Sayers (Portman) è una ballerina dotata di grande talento, ma emotivamente e psicologicamente instabile a causa del rapporto morboso con la madre, Erica; quest’ultima, una ex ballerina mediocre che non è riuscita a fare carriera, appare persino invidiosa del talento di Nina e la tratta come una bambina, facendola dormire in una cameretta che non può essere chiusa a chiave. Nina, in apparenza, sembra felice così, ma soffre di tendenze autolesionistiche che lasciano intuire la sua insofferenza a questa condizione e il suo desiderio di liberarsi dal controllo della madre.

Una notte, Nina sogna di essere la protagonista di un’inquietante e oscura versione de Il Lago dei Cigni, e il giorno dopo, il direttore artistico Thomas Leroy (Cassel) annuncia la propria intenzione di voler sostituire la prima ballerina e di allestire come spettacolo di apertura della nuova stagione teatrale proprio Il Lago dei Cigni, con la protagonista che dovrà incarnare sia il Cigno Bianco che la sua controparte malvagia il Cigno Nero, interpretata dalla nuova prima ballerina. Scelta ricade proprio su Nina, sebbene con qualche dubbio da parte di Leroy, che la ritiene perfetta per il ruolo del Cigno Bianco, poiché fragile e delicata, ma troppo poco passionale per quello del Cigno Nero.

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Leroy, deciso a tirare fuori il lato oscuro di Nina, la mette sempre più sotto pressione, peggiorando così il suo già evidente squilibrio mentale, ulteriormente provato anche dalla causa tensione con Lily (Kunis), una nuova ballerina della compagnia. Lily infatti è meno talentuosa di Nina, ma possiede quella sensualità che fa di lei proprio quel Cigno Nero che Nina non riesce ad essere, e la rende di conseguenza una minaccia. Fra Nina e Lily si sviluppa un ambiguo rapporto che in breve si deteriora a causa di alcune indiscrezioni di Lily a Leroy sul conto della collega.

Una sera però Lily, che pare decisa a migliorare le cose tra loro, invita Nina ad uscire insieme e durante la serata quest’ultima prende una pasticca di ecstasy offerta da Lily e si intrattiene sessualmente con perfetti sconosciuti; più tardi, rientrata in casa assieme a Lily, ha un violento alterco con Erica e infine un rapporto sessuale con la stessa Lily. Il giorno dopo, Nina arriva in ritardo alle prove e scopre con orrore che Lily sta provando la sua parte, le chiede spiegazioni e le rinfaccia quanto accaduto tra loro, ma Lily nega ogni cosa, affermando di aver passato la notte con un ragazzo conosciuto al locale. Nina non vuole credere che si sia trattato di un sogno e inizia a temere che Lily voglia toglierla di mezzo, un timore che si rafforza quando Leroy sceglie proprio Lily come riserva di Nina.

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Il giorno del debutto si avvicina e lo squilibrio di Nina peggiora, la ragazza convinta che Lily voglia prendere il suo posto, comincia ad avere allucinazioni terrificanti che culminano la sera prima dello spettacolo. Resa folle dall’ennesima visione in cui crede di trasformarsi letteralmente nel Cigno Nero, Nina aggredisce violentemente Erica perde i sensi e si riprende in tempo per lo spettacolo, arrivando in teatro un attimo prima che Leroy la sostituisca con Lily.

La ragazza appare decisa e profondamente cambiata, e Leroy, compiaciuto, accetta di farla andare in scena; tuttavia durante il primo atto, le stravaganti visioni di Nina riprendono e la ragazza commette un grave errore sulla scena che rischia di rovinare lo spettacolo. Nell’intervallo, Nina si rifugia in lacrime in camerino e qui trova Lily, già con il costume del Cigno Nero, pronta a sostituirla e che la deride; tra loro scoppia una lite e Nina uccide Lily trafiggendola con un frammento di specchio. Paradossalmente, la morte dell’odiata rivale dà a Nina una sicurezza tutta nuova: la ragazza nasconde il cadavere, torna in scena nei panni del Cigno Nero e balla con una sensualità che conquista tutti.

Terminato l’atto, Nina torna in camerino per prepararsi per l’ultima parte. Mentre è impegnata a vestirsi, qualcuno bussa alla porta: è Lily, viva e vegeta, che si complimenta con la collega per l’interpretazione e si scusa per i problemi che hanno avuto, rivelando che il loro litigio è stato solo l’ennesima allucinazione di Nina. Lo specchio del camerino, tuttavia, è davvero in frantumi, e Nina estrae dal proprio corpo il frammento con cui aveva creduto di aver ucciso Lily. Sconvolta, Nina capisce che il suo avversario non è mai stato Lily e che la rivale non ha mai cercato di rubarle la parte; il vero nemico è sempre stato lei stessa. Nina, a questo punto, realizza che non le rimane altro da fare che tornare in scena e interpretare il proprio ruolo fino alla fine.

L’ultimo atto del balletto si conclude con Nina che interpreta la morte del Cigno Bianco gettandosi da una rupe, dietro cui è nascosto un materasso. La conclusione è accolta da tutto il pubblico con un’ovazione; Leroy, Lily e gli altri ballerini corrono dietro le scene per congratularsi con Nina, scoprendola morente e coperta di sangue. Nina, felice, sente di aver finalmente raggiunto la perfezione e la libertà che ha sempre sognato e muore mentre il pubblico continua ad applaudire e ad acclamare il suo nome.


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