La recensione de Il Grande Salto, il diretto e interpretato da Giorgio Tirabassi con Ricky Memphis, Lillo e Marco Giallini.
Arriva nelle sale dal 13 giugno “Il Grande Salto”, una commedia dal gusto agrodolce che racconta, con leggerezza e profondità, il desiderio di cambiare vita, anche quando tutto sembra remare contro. Giorgio Tirabassi firma la sua prima regia cinematografica e lo fa con uno stile personale, sincero, e soprattutto con il cuore.
Protagonisti della storia sono Nello e Rufetto, due rapinatori maldestri della periferia romana. Dopo aver scontato quattro anni di carcere per un colpo finito male, decidono di tentare ancora una volta il “grande salto”, con la speranza di dare una svolta alle loro esistenze grigie. Ma la vita fuori non è più quella di una volta e le difficoltà si presentano una dopo l’altra, mettendo a dura prova le loro aspettative.
Il film riesce a raccontare tutto questo senza scadere nel dramma o nella retorica. Tirabassi, che interpreta Nello e dirige il film, affianca l’amico Ricky Memphis, nei panni di Rufetto, dando vita a un duo credibile e affiatato. La loro chimica funziona e contribuisce a creare una narrazione intima e coinvolgente, dove si ride, si riflette e, a tratti, ci si commuove.
Il tono del film è delicato ma incisivo: tra dialoghi semplici e situazioni al limite del surreale, il racconto si muove in equilibrio tra ironia e malinconia. Tirabassi è bravo a strappare sorrisi anche nei momenti più amari, offrendo al pubblico uno sguardo umano e onesto su chi cerca di rialzarsi, nonostante tutto. Il linguaggio è diretto, senza fronzoli, e la regia si affida molto all’espressività degli attori e all’atmosfera del quartiere dove è ambientata la storia.
Il cast di supporto è ricco e variegato: da Roberta Mattei a Gianfelice Imparato, da Paola Tiziana Cruciani a Marco Giallini, fino a Valerio Mastandrea e Lillo, ognuno con un piccolo ma incisivo contributo. Una coralità ben dosata che arricchisce il film senza appesantirlo.
Durante la conferenza stampa, Tirabassi ha raccontato che il progetto nasce da alcuni racconti teatrali scritti da Daniele Costantini, co-autore della sceneggiatura. La volontà era quella di portare sullo schermo una storia più realistica, abbassando i toni surreali del teatro per restituire un quadro più autentico della periferia e dei suoi abitanti. Una scelta che ha pagato: Il Grande Salto si sente vero, vicino, a tratti familiare.
Memphis, da parte sua, ha confessato di aver accettato il ruolo con entusiasmo, spinto dal desiderio di tornare a lavorare con Tirabassi e dalla sensazione di “sentirsi a casa” davanti alla macchina da presa, più che sul palco teatrale. La scelta di girare in periferia non è stata forzata: il paesaggio urbano diventa parte integrante della storia, contribuendo a quel senso di realtà e autenticità che permea tutto il film.
Realizzato con un budget contenuto e prodotto da Sunshine con Alessandro Carpigo e Bruno Frustaci, il film ha avuto la fortuna di trovare il sostegno della Medusa, che ha creduto nel progetto quando altre case di produzione avevano detto di no. Una piccola scommessa, insomma, che si spera possa essere vinta anche grazie al pubblico.
Il Grande Salto partecipa anche all’iniziativa Moviement – Il Cinema Tutto l’Anno, un progetto che mira a rilanciare il cinema come forma di intrattenimento culturale continua, anche nei mesi estivi, spesso trascurati. Un ulteriore passo per riportare le persone in sala, proprio con film come questo, capaci di emozionare senza bisogno di effetti speciali o grandi produzioni.
In definitiva, Il Grande Salto è una commedia garbata, che sa parlare al cuore con semplicità. Un film che fa sorridere e pensare, perfetto per chi cerca storie vere, di persone comuni, che non si arrendono mai.
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Emanuela Giuliani
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