mission impossible the final reckoning

Il ritorno al cinema che non c’è stato: perché il 2025 è stato un vero fiasco per i cinema

Il 2025 delude il cinema: flop al botteghino, sequel e fumetti stanchi e nuovi trend come anime e family movie emergono.

Che bel ritorno…almeno nelle speranze. Gli ultimi 12 mesi avrebbero dovuto segnare una ripresa per i cinema in difficoltà, ma invece il 2025 si è rivelato un anno deludente, confermando la stagnazione del 2024, con il botteghino nazionale che non riuscirà a raggiungere i 9 miliardi di dollari che molti analisti consideravano un traguardo alla portata del settore. Prima della pandemia infatti, gli incassi nordamericani, come riportato da Variety, oscillavano regolarmente tra i 10 e gli 11 miliardi. Oggi, la delusione è palpabile e nessuna strategia di adattamento sembra in grado di cambiare la situazione.

“C’è una tendenza preoccupante: non riusciamo a raggiungere i 9 miliardi di dollari al botteghino nazionale,” commenta Mike Sherrill, COO della catena di cinema Alamo Drafthouse. “Sembra che stiamo vivendo due anni consecutivi di stagnazione.”

A rendere il quadro ancora più complesso ci sono i franchise di punta, molti dei quali mostrano segni di saturazione o stanchezza. La Marvel, ad esempio, ha incontrato difficoltà con i suoi titoli minori: Captain America: Brave New World e Thunderbolts hanno perso decine di milioni rispetto alle aspettative, mentre The Fantastic Four: First Steps si fermerà a un modesto profitto. Anche se Avatar: Fire and Ash (760 milioni di dollari), Wicked: For Good (504 milioni) e Jurassic World Rebirth (869 milioni) figurano tra i maggiori incassi dell’anno, nessuno di loro riesce a eguagliare i successi precedenti delle rispettive serie. La conferma è chiara: l’industria non può prosperare solo con sequel e spin-off.

Non è la prima volta che Hollywood assiste a un cambiamento nei gusti del pubblico. I generi dominanti possono emergere rapidamente e altrettanto velocemente perdere popolarità: basti pensare ai musical, ai western o alle commedie romantiche, un tempo garanzia di successo. Oggi, però, la preoccupazione principale riguarda il futuro: se Netflix otterrà l’ok per l’acquisizione di Warner Bros. da 82,7 miliardi di dollari, le “finestre” esclusive delle sale potrebbero ridursi ulteriormente, minacciando l’esistenza stessa dei cinema. Durante il COVID, gli spettatori hanno scoperto il piacere di attendere le uscite in streaming, e se questa tendenza si consolida, il vantaggio delle sale cinematografiche rischia di svanire.

Nonostante tutto, ci sono motivi per sperare. La Cina ha riaperto le porte a grandi produzioni hollywoodiane come Zootropolis 2 e Avatar: Fuoco e Cenere, dimostrando che uno dei più grandi mercati mondiali è ancora accessibile. Eppure, il film più redditizio dell’anno non è hollywoodiano: Ne Zha 2, sequel animato cinese, ha superato i 2,1 miliardi di dollari globali, segnando una tendenza verso una maggiore diversificazione del pubblico globale.

Anche i gusti del pubblico domestico stanno cambiando. I film per famiglie e gli adattamenti di videogiochi hanno catturato l’attenzione: A Minecraft Movie, Lilo & Stitch e Zootropolis 2 hanno superato il miliardo di dollari di incassi, con un dominio dei film PG su quelli PG-13, un fenomeno insolito negli ultimi anni. Gli anime hanno registrato un successo senza precedenti, con titoli come Demon Slayer: Infinity Castle e Chainsaw Man che hanno conquistato il pubblico più giovane.

“‘Demon Slayer’ è fantastico perché apre una nuova categoria cinematografica,” spiega Sherrill. “Quasi il 50% del pubblico aveva meno di 24 anni, ed è fondamentale capire cosa sarà rilevante per la prossima generazione.”

Anche il regno dei film tratti dai fumetti sta mostrando segni di cedimento. La Marvel ha sofferto con le ultime uscite, mentre la DC ha ottenuto risultati più solidi con Superman, un reboot ben accolto che ha incassato 616 milioni di dollari. James Gunn e Peter Safran puntano a ripristinare la coerenza e la qualità dei film DC, con progetti come Supergirl e Clayface in arrivo nel 2026.

Per i film drammatici e per adulti, il 2025 è stato complessivamente deludente, ma alcuni esperimenti hanno dato frutti concreti: Warner Bros. ha riscosso consensi con horror originali come Sinners e Weapons, e il film d’autore One Battle After Another di Paul Thomas Anderson ha superato i 200 milioni di dollari, pur rischiando perdite per i costi di produzione e marketing.

Come osserva Adam Fogelson, presidente del Lionsgate Motion Picture Group, “Quando un film cattura il pubblico, la risposta è entusiastica. La sfida è che se non c’è interesse, il livello di star non basta.” Lo dimostrano anche i casi di Tom Cruise, con Mission: Impossible – The Final Reckoning, e di Timothée Chalamet, che si afferma grazie a strategie di marketing innovative e virali.

I grandi formati premium come IMAX e Dolby hanno contribuito a mitigare il calo delle presenze: per titoli come Avatar: Fuoco e Cenere e F1: The Movie, questi schermi rappresentano il 50-60% delle vendite. Richard Gelfond, CEO di IMAX, sottolinea come la diversificazione dei generi, dall’horror ai film per famiglie, stia ampliando il pubblico e proteggendo i cinema dai cambiamenti di Hollywood.

Parallelamente, gli esercenti hanno puntato su contenuti alternativi per i mesi più lenti, con riedizioni di classici come Kill Bill, Ritorno al futuro e Lo squalo. Ma sanno che i vecchi film non bastano. Sherrill lo chiarisce senza mezzi termini: “Non vogliamo solo altri 20 film. Vogliamo 20 film significativi per il pubblico.”

E il futuro? Se il 2025 ha dimostrato qualcosa, è che la sala cinematografica non è più un punto fermo garantito: servono storie originali, innovative e capaci di coinvolgere davvero gli spettatori. Il ritorno al cinema tanto atteso, insomma, non c’è stato.


Pubblicato

in

da

Tag: