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Indy, il cane di Good Boy, chiede un Oscar per gli attori animali

Indy, il cane protagonista di Good Boy, chiede agli Oscar un riconoscimento per gli attori animali: “Lanciateci un osso”.

In una mossa tanto inaspettata quanto esilarante, lo studio indipendente IFC ha pubblicato una lettera aperta destinata all’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, firmata nientemeno che da Indy, il cane protagonista del film horror Good Boy. Con tono ironico ma sincero, come riportato da Variety, la lettera chiede che anche gli attori animali vengano presi in considerazione nelle categorie di recitazione degli Oscar, sostenendo che è giunto il momento per Hollywood di riconoscere il contributo degli interpreti a quattro zampe.

“Nonostante il mio ruolo acclamato dalla critica nel recente film Good Boy, sono stato ritenuto non idoneo per la categoria Miglior Attore”, si legge nella lettera. “A quanto pare, non sono un ragazzo abbastanza bravo per voi”. È un appello provocatorio ma fondato, che solleva una questione trascurata dall’industria cinematografica: il valore emotivo e narrativo delle performance animali, da sempre escluse dai grandi premi.

L’iniziativa arriva nel momento giusto, cavalcando l’entusiasmo per il successo al botteghino di Good Boy, che ha debuttato con 2,2 milioni di dollari, segnando il secondo miglior weekend di apertura di sempre per IFC dopo Late Night with the Devil del 2024. Un risultato ancora più notevole considerando che il film, inizialmente previsto per una distribuzione limitata, è stato rilanciato a livello nazionale grazie alla viralità del trailer e del poster, che hanno superato i 100 milioni di visualizzazioni, diventando la campagna promozionale di maggior successo nella storia della casa di produzione.

Nella sua lettera, Indy fa anche riferimento a una lunga e spesso ignorata tradizione di grandi attori animali che hanno lasciato il segno nel cinema senza mai ottenere un riconoscimento ufficiale: Jed, il cane lupo di Zanna Bianca, la balena di Free Willy, fino al maialino protagonista di Babe, film nominato come Miglior Film ma che non attribuì alcun merito al suo interprete non umano. “Quante grandi performance dovranno passare inosservate prima che l’Academy ci regali un premio?”, si chiede Indy, mescolando sarcasmo e amarezza.

La critica, intanto, non ha ignorato la prova dell’attore canino. IndieWire lo ha definito “uno degli attori più emotivi della sua generazione”, contribuendo a consolidare l’idea che il suo lavoro non sia soltanto una curiosità, ma una performance degna di nota. Nelle righe finali della lettera, Indy lancia un ultimo appello all’Academy, più toccante del resto del messaggio: “Vi chiediamo di smettere di sminuire il contributo mio e dei tanti grandi attori animali il cui lavoro continua a non essere riconosciuto”.

lettera Indy

Che la campagna di IFC riesca o meno a influenzare l’Academy, è chiaro che ha già aperto una conversazione. In un clima da fine dei tempi, come suggerisce lo stesso tono del film, una lettera del genere riesce non solo a far sorridere, ma anche a riflettere. E così Indy, il più bravo dei ragazzi, si è trasformato nel volto — e nella pelliccia — di un nuovo, inaspettato movimento nella stagione dei premi.


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