Il regista iraniano Jafar Panahi condannato in contumacia a un anno di prigione e a due anni di divieto di viaggio.
Il regista iraniano Jafar Panahi, come riportato da Deadline, è stato condannato in contumacia a un anno di prigione e a due anni di divieto di viaggio, ad annunciarlo il suo avvocato Mustafa Nili su X.
Secondo quanto dichiarato dall’avvocato, la Sezione 26 della Corte rivoluzionaria islamica di Teheran ha inoltre imposto a Panahi il divieto di appartenere a gruppi politici e sociali, con l’accusa di aver compiuto “attività di propaganda contro il sistema”.
Nonostante la condanna, Panahi continua la sua stagione di premi con It Was Just An Accident, vincitore della Palma d’Oro a Cannes e candidato francese agli Oscar 2026. Si è trattato del suo primo viaggio in 15 anni. Mentre a New York per i Gotham Awards e presto sarà al Marrakech Film Festival per l’evento Conversation del 4 dicembre, prima di tornare in Europa.
Il regista è da tempo nel mirino delle autorità iraniane. Nel luglio 2023 era stato arrestato mentre cercava informazioni sui colleghi Mohammad Rasoulof e Mostafa Al-Ahmad. Ha trascorso sette mesi nella prigione di Evin e, poco dopo il rilascio, le autorità hanno riattivato la condanna di sei anni del 2010, con divieto di girare film e viaggiare per 20 anni.
Le accuse si collegano alla partecipazione di Panahi al funerale di uno studente ucciso durante la Rivoluzione Verde del 2009 e al suo successivo tentativo di girare un film ambientato sullo sfondo della rivolta. Il regista era stato rilasciato nel febbraio 2023 dopo aver intrapreso uno sciopero della fame.
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