Judas and the Black Messiah: la sceneggiatura del film candidato a 6 Premi Oscar

Judas and the Black Messiah: la sceneggiatura completa del film biografico di Shaka King candidato a 6 Premi Oscar.

Judas and the Black Messiah è un film potente e incisivo diretto da Shaka King, al suo debutto nella regia di un lungometraggio per una major, che ha riscosso un ampio consenso da parte della critica internazionale. Il film ha ricevuto sei candidature agli Oscar, tra cui quella per la miglior Sceneggiatura Originale, scritta da Will Berson e Shaka King a partire da un soggetto sviluppato con i fratelli Kenny e Keith Lucas, si distingue per l’intensità drammatica e per la profonda rilevanza politica e sociale. In Italia, il film è stato distribuito direttamente in esclusiva digitale.

Ispirato a eventi realmente accaduti alla fine degli anni Sessanta, il film racconta la tragica vicenda di William O’Neal (LaKeith Stanfield), un giovane criminale arrestato per furto d’auto e costretto dall’FBI a lavorare come informatore. In cambio della libertà, O’Neal accetta di infiltrarsi nella sezione dell’Illinois del Black Panther Party e di riferire i movimenti del suo leader, Fred Hampton (Daniel Kaluuya), figura carismatica e brillante della lotta per i diritti civili afroamericani. Hampton, poco più che ventenne, si distingue per la sua capacità di unire diverse comunità emarginate — neri, latini, bianchi poveri — sotto un’unica causa rivoluzionaria, diventando rapidamente una minaccia percepita dal governo federale, in particolare dal direttore dell’FBI J. Edgar Hoover (Martin Sheen), che ne ordina l’eliminazione.

La sceneggiatura, che  grazie a Deadline e potete leggere qui: JUDAS AND THE BLACK MESSIAH, è costruita con grande precisione e tensione, bilanciando da un lato il fervore politico e il pensiero radicale delle Pantere Nere, e dall’altro l’ambiguità morale del protagonista, diviso tra la sopravvivenza personale e l’empatia verso il movimento che sta tradendo. William O’Neal, pur non essendo un eroe convenzionale, rappresenta una figura tragica e profondamente umana, prigioniero di un sistema che lo manipola e lo consuma. La sua relazione ambivalente con l’agente Roy Mitchell (Jesse Plemons), l’uomo che lo manovra, e il progressivo avvicinamento alla causa di Hampton, alimentano un conflitto interiore che esplode in un finale devastante.

Sul piano emotivo, il film è arricchito dal legame tra Hampton e Deborah Johnson (Dominique Fishback), poetessa e attivista, la cui presenza porta uno sguardo intimo e toccante sul lato umano del leader rivoluzionario. La sceneggiatura, pur trattando temi storici, non si limita a un racconto cronachistico: propone una riflessione profonda sul potere, il razzismo sistemico e il prezzo del cambiamento sociale.

Con una regia coinvolgente, una fotografia espressiva e interpretazioni di altissimo livello — in particolare quella di Kaluuya, che ha meritatamente vinto l’Oscar — Judas and the Black Messiah si impone come un’opera cinematografica di rara potenza politica, capace di unire cinema d’autore e memoria storica in una narrazione che resta impressa a lungo.


Pubblicato

in

da

Tag: