“LA BEFANA VIEN DI NOTTE”: la RECENSIONE e il RESOCONTO dell’INCONTRO STAMPA

“LA BEFANA VIEN DI NOTTE”: la RECENSIONE e il RESOCONTO dell’INCONTRO STAMPA.

In occasione delle festività natalizie, arriva nelle sale cinematografiche il 27 dicembre: “LA BEFANA VIEN DI NOTTE”, presentato in anteprima dal regista Michele Soavi, dallo sceneggiatore Nicola Guaglianone, dagli interpreti: Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Fausto Maria Sciarappa e naturalmente dai sei bambini, veri protagonisti del racconto, Odette Adado, Jasper Gonzales Cabal, Diego Delpiano, Robert Ganea, Francesco Mura e Cloe Romagnoli.

La storia, infatti, vedrà i piccoli attori, impegnati nel salvataggio dell’amata vecchietta, la quale altro non è che la loro giovane e bella maestra Paola. Una missione vissuta all’insegna dell’unione, amicizia, fiducia e rispetto reciproco, che condurrà il gruppo di intrepidi allievi, dal produttore di giocattoli Mr. Johnny, responsabile del rapimento di cui loro sono stati testimoni, ed al quale la Befana, il 6 gennaio di vent’anni prima, ha involontariamente rovinato l’infanzia.

Questo film è stata l’occasione per tornare ad esplorare il fantastico nella commedia, coniugando, attraverso moderni suggerimenti, il realismo al fiabesco, utilizzando effetti digitali e non, sulla base di un cinema artigianale che ben conosco” – dichiara Michele Soavi –  “Ho rielaborato il mito della befana, interpretata con brillantezza da Paola Cortellesi, rendendola un personaggio anticonvenzionale, fiera di essere una donna nel mondo di oggi con una grande responsabilità sulle spalle, che pur indossando stracci, si prende cura di sè stessa e della sua persona, apparendo talvolta anche seducente e affascinante.”

L’idea iniziale” – prosegue lo sceneggiatore Nicola Guaglianone – “Era quella di fare un film per tutta la famiglia, da vedere e rivedere ogni anno durante le feste natalizie. Magari sul divano di casa, con il plaid scozzese, la tazza di cioccolata calda e i biscotti. La sfida era far incontrare due mondi completamente diversi: il cinema teen ani ’80 e la tradizione popolare italiana. E chi meglio della Befana? E se poi ci metti anche sei ragazzini in bicicletta alle prese con la prima grande avventura della loro vita, il cinecarbone è servito.”

Io mi sento una super eroina, ma in generale tutte le donne lo sono, perché riescono a fare delle cose incredibili” – afferma Paola Cortellesi – “E la cosa interessante sono le responsabilità che questa doppia vita comporta, poiché oltre a svolgere il ruolo di Befana, da più i 500 anni, essendo una maestra di giorno, deve far fronte anche all’educazione e alla formazione dei bambini. La loro crescita, il saper comportarsi e rapportarsi con la società, sono il centro della vicenda, e ciò che insegna la maestra Paola è che si vince in squadra, capendo quanto l’uno è utile all’altro” – conclude – “Non è stato complesso essere la Befana, a parte le cinque ore di trucco, e con questo film mi auguro di continuare ad alimentare il sogno dei piccini.”

Fare finalmente il cattivo del fumetto è stato divertentissimo, così come collaborare con i ragazzi che sono stati bravissimi” – dice Stefano Fresi – “Una prova difficile perché voler male alla Cortellesi è di quanto più lontano si possa immaginare.”

Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, “LA BEFANA VIEN DI NOTTE”, non raggiunge gli obiettivi prefissatesi, risultando oltremodo insoddisfacente, a causa di una rappresentazione dagli elementi e notevoli riferimenti, quali i Goonies ed E.T., mal curati, legati, costruiti e sviluppati, che ne penalizzano ulteriormente e definitivamente la visione.

Una vicenda, in conclusione, priva di quel calore in grado di coinvolgere lo spettatore, in grado di avvolgere l’animo trascinandolo in quell’illusorio magico mondo, dove la leggendaria figura dalle scarpe rotte a cavallo della sua scopa, porta doni e dolci a chi è stato buono, e carbone, dolce, ai monelli, non valorizzandone i valori alla base.

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