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La Meravigliosa Storia di Henry Sugar – Press Conference: Wes Anderson a Venezia 80

Wes Anderson ha presentato nel corso della press conference a Venezia 80 il suo corto: La Meravigliosa Storia di Henry Sugar

Presentato oggi 31 agosto, fuori concorso all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: La Meravigliosa Storia di Henry Sugar, il mediometraggio di Wes Anderson interpretato da Ralph Fiennes, Benedict Cumberbatch, Dev Patel, Ben Kingsley e Richard Ayoade.

Un’amatissima storia di Roald Dahl quella di La Meravigliosa Storia di Henry Sugar, parte di una raccolta composta 7 racconti, che Anderson ha deciso di adattare, il secondo dello stesso autore dopo Fantastic Mr. Fox, in un corto di soli 32 minuti in cui spicca ovviamente tutta la sua personalità e originale immaginario.

“Ho conosciuto la famiglia Dahl vent’anni fa quando stavamo girando Fantastic Mr. Fox. Ho incontrato la vedova di Roald Dahl nel 2000 forse, e sono cresciuto adorando Roal Dahl” – dichiara Anderson nel corso della press conference. “Henry Sugar era uno dei miei preferiti ma non sapevo come adattarlo e quindi ci ho girato un po’ intorno. Non sapevo proprio come farlo. Poi, ad un certo punto Luc kelly ha preso le redini della gestione dei diritti per me. Ho pensato che quello che volevo mantenere era il linguaggio che Dahl usa. Volevo un film che fosse basato sul suo linguaggio e che gli attori usassero le sue parole.”

Una visione dallo spirito onirico quella del regista texano, con al centro della scena un uomo molto ricco viene a conoscenza dell’esistenza di un guru in grado di vedere senza usare gli occhi e decide di imparare a padroneggiare questa tecnica per barare al gioco d’azzardo.

benedict cumberbatch in la meravigliosa storia di henry sugar

“Volevo girare questa storia. La maggior parte dei film parte da zero quando invece si adatta c’è già una cosa di fronte a te e volevo farlo nel modo più efficiente possibile” – spiega Anderson. “Ho pensato che potevo fare questa storia molto velocemente. Ho già girato altri corti e Henry Sugar ha richiesto solo 2 settimane e mezzo. E’ come una piccola rappresentazione teatrale quella che abbiamo filmato, non so come descrivere questa forma che è a metà tra il teatro e il cinema, è un’impresa differente da un film. Non so chi deciderà di andare a vederlo. Tante persone vanno al cinema per 40 minuti. Mr. Fox e Henry Sugar sono adattamenti, e quando adatti un libro hai già una un tracciato, sai dove andrai a finire, in una sceneggiatura originale invece c’è improvvisazione e ti fa chiedere se si arriverà alla fine. Ci sono cineasti che nel corso della loro carriera hanno realizzato solo adattamenti.”

“L’artificio la teatralità per me spesso diventano realtà, le sento come realtà. Quando si fa un film si cerca di creare l’illusione di qualcosa, e mi piacciono i film in cui si vede come hanno creato l’illusione, come il cineasta ha creato in realtà questo momento. Per me sono come gli stuntman e la cosa magica è che davvero qualcuno fa quelle acrobazie di fronte alla cinepresa. Un film che viene scritto in un certo senso è un documentario di ciò che accade in quel momento. Quello che voglio fare io è dire veramente cosa accade davanti alla cinepresa e raccontare così la storia in un modo un po’ teatrale.”

“Il film è come un’opera teatrale, e si concentra sulle parole, sull’esecuzione, sulla dizione delle parole da parte di questi grandi attori, e allora ho pensato a come mettere in scena il film e a una scenografia che si evolve e sostenga i discorsi il parlato. Vediamo delle azioni che gli attori descrivono in ogni caso, è un modo per cercare di animare un testo in modo cinematografico.”

“Ogni film ha dei requisiti, delle necessità diverse per tutto anche per la musica. A volte c’è musica che ho in mente mentre scrivo la sceneggiatura, altra che arriva durante la creazione della colonna sonora all’ultimo minuto. Questo film Henry Sugar non ha moltissima musica in realtà, il film stesso ti dice cosa vuole.”

wes anderson press conference venezia 80

“In merito alla recente richiesta di modificare alcuni contenuti dai libri di Dahl in virtù del politicamente corretto. Se mi chiedete se Renoir debba essere corretto nei sui quadri vi risponderei subito di no, e non voglio che neanche l’artista stesso modifiche il suo lavoro. Capisco le motivazioni alla base di questa richiesta. Quando un lavoro viene svolto e il pubblico partecipa lo sappiamo, e secondo me quando una cosa è fatta è fatta, e on vedo perché qualcuno debba chiedere di modificare il libro di un autore che non c’è più.”

Per quanto riguarda lo sciopero SAG-AFTRA e WGA infine dice: “Io faccio parte sia del sindacato degli attori de di quello dei registi. Non ho risposte e suggerimenti, ma credo che occorra raggiungere un accordo equo per andare avanti. Ci sono persone che stanno soffrendo, forse per i registi è meno complesso arrivare ad un accordo.”

Ma non è tutto, la Biennale di Venezia e Cartier infatti hanno attribuito al regista, sceneggiatore e produttore Wes Anderson il premio Cartier Glory to the Filmmaker dell’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.

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Emanuela Giuliani


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