La Storia Infinita: avventura e fantasia senza tempo, tra il viaggio di Bastian, il regno di Fantàsia e il potere dell’immaginazione.
La Storia Infinita ha origine dal celebre romanzo di Michael Ende, pubblicato nel 1979, che fin da subito ha conquistato lettori di tutte le età grazie al suo equilibrio tra avventura e riflessione. Il libro invita a esplorare il potere dell’immaginazione, facendo sì che chi legge diventi parte integrante della storia, viva le emozioni dei personaggi e, in un certo senso, si senta protagonista. Ende affronta temi profondi come la crescita personale, la scoperta della propria identità e la responsabilità delle proprie azioni, riuscendo a renderli accessibili anche ai lettori più giovani senza mai scadere nella banalità.
Quando Wolfgang Petersen decise di portare il romanzo sul grande schermo nel 1984, si trovò di fronte alla sfida di trasformare in immagini mondi e creature che fino ad allora esistevano solo nella fantasia dei lettori. Pur semplificando alcune parti per garantire chiarezza e scorrevolezza narrativa, il film riuscì a catturare lo spirito del libro attraverso scenografie suggestive, personaggi memorabili e una narrazione capace di coniugare avventura ed emozione che lo trasformò rapidamente in un classico del cinema fantasy europeo, amato ancora oggi da adulti e bambini.
Il viaggio di Bastian
Il cuore del film è la storia di Bastian Balthazar Bux, un ragazzo timido e insicuro che si rifugia nei libri per sfuggire a una realtà spesso difficile e poco comprensiva. Un giorno scopre La Storia Infinita, un libro magico che narra le vicende di Fantàsia, un regno incantato minacciato dal Nulla, un’oscurità che cancella tutto ciò che incontra.
Leggendo, Bastian viene trascinato nel mondo fantastico e segue le avventure di Atreyu, un giovane guerriero scelto per salvare Fantàsia, le cui sfide affrontate diventano un occasione per riflettere su valori come coraggio, amicizia e determinazione. Parallelamente, Bastian scopre che la sua immaginazione ha un potere reale: credere nelle storie e parteciparvi attivamente significa contribuire alla salvezza del regno.
Il film intreccia così il viaggio fisico di Atreyu con il percorso interiore di Bastian, mostrando quanto il legame tra lettore e storia possa essere profondo e trasformativo. La crescita personale di Bastian, il confronto con le proprie paure e la scoperta del coraggio rendono la narrazione più di un semplice racconto fantasy: diventano una metafora del passaggio dall’infanzia all’adolescenza, con tutte le sfide e le emozioni che questo comporta.
Il potere della fantasia
La Storia Infinita è molto più di una semplice avventura. Al centro della storia c’è l’idea che leggere e sognare non siano attività passive, ma strumenti capaci di trasformare chi li pratica. La lettura non serve solo a scoprire nuovi mondi, ma permette di vivere esperienze che aiutano a conoscere se stessi, comprendere le proprie emozioni e confrontarsi con paure e insicurezze.
In questo senso, Bastian rappresenta ogni spettatore: un ragazzo che si sente piccolo e fragile, ma che scopre dentro di sé risorse inattese quando lascia che la fantasia lo guidi. Fantàsia, il regno minacciato dal Nulla, non è soltanto un luogo magico, ma un simbolo potente. La sua fragilità rappresenta creatività e speranza, mentre il Nulla divora tutto ciò che incontra, diventando metafora della rassegnazione, della perdita dei sogni e dell’incapacità di credere nel proprio potere creativo.
Il percorso di Atreyu rappresenta il coraggio concreto: affronta prove fisiche, creature spaventose e ostacoli impossibili, dimostrando come determinazione e fiducia in sé siano essenziali per superare le difficoltà. Allo stesso tempo, Bastian compie un viaggio interiore: la sua evoluzione non dipende dalla forza fisica, ma dalla capacità di affrontare le proprie paure, prendere decisioni e imparare a credere nelle proprie scelte. L’intreccio dei due percorsi mostra come coraggio, immaginazione e responsabilità siano strettamente legati: la fantasia non è un rifugio, ma uno strumento per crescere.
Il film approfondisce anche il tema dei desideri e delle conseguenze delle proprie azioni. Quando Bastian esprime un desiderio per aiutare Fantàsia, impara che ogni scelta ha un peso: i desideri possono cambiare la realtà, ma comportano anche responsabilità. Questo simbolismo verrà ulteriormente sviluppato nei sequel, ma nel primo film emerge già come messaggio fondamentale: avere potere significa saperlo usare con saggezza e consapevolezza.
Infine, il film invita a riflettere sul legame tra realtà e fantasia. Le avventure di Fantàsia rispecchiano i conflitti interiori di Bastian, suggerendo che la crescita personale avviene quando ci si confronta con se stessi attraverso il gioco, la creatività e le storie che leggiamo. Ogni personaggio, sfida e creatura ha un significato simbolico: Fùcur, il drago della fortuna, rappresenta speranza e fiducia; Morla, la tartaruga millenaria, simboleggia saggezza e lentezza nel comprendere le verità della vita; il Nulla è l’ombra dei dubbi e delle paure che minacciano di soffocare l’immaginazione.
La Storia Infinita non racconta soltanto una storia fantastica, ma parla del viaggio di ciascuno verso la scoperta di sé, del coraggio e del valore della fantasia. La forza del film sta proprio nel suo simbolismo universale: ogni spettatore può trovare in Fantàsia uno specchio dei propri desideri, delle proprie paure e della propria capacità di crescere.
La magia visiva
All’uscita nel 1984, il film stupì il pubblico grazie a effetti speciali straordinari per l’epoca. Fùcur, il drago della fortuna, fu realizzato con animatronica, una tecnica che utilizza pupazzi meccanici così realistici da sembrare vivi. Creature come l’anziana tartaruga Morla o i fantasmi del Nulla furono animate con miniature e stop-motion, dando vita a un mondo fantastico credibile e affascinante.
La combinazione tra attori reali e creature artificiali risultava così naturale da permettere allo spettatore di immergersi completamente in Fantàsia, dimenticando quasi che si trattasse di effetti speciali. Anche se oggi alcune scene possono apparire “vintage”, all’epoca rappresentarono un traguardo tecnico e artistico eccezionale, capace di trasmettere emozione e meraviglia in ogni dettaglio, dal volo di Fùcur ai paesaggi straordinari.
Un classico senza tempo
Il film ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema fantasy, introducendo generazioni di spettatori al fascino delle storie fantastiche europee. La colonna sonora, con la celebre canzone di Limahl, è diventata iconica, evocando ancora oggi emozioni di nostalgia e meraviglia.
La Storia Infinita dimostrò che le storie complesse possono essere raccontate anche ai più giovani senza perdere profondità, trasformando lo spettatore in “partecipante” della storia. Ancora oggi rimane un simbolo del potere della fantasia, capace di affascinare, emozionare e ispirare, dimostrando che la magia di un racconto può superare il tempo e continuare a parlare a nuove generazioni.
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Emanuela Giuliani






