“La Vita Bugiarda degli Adulti” – Incontro Stampa: dall’infanzia all’adolescenza attraverso i volti della Napoli degli anni ‘90

“La Vita Bugiarda degli Adulti” – Incontro Stampa: dall’infanzia all’adolescenza attraverso i volti della Napoli degli anni ‘90

Tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante, edito da Edizioni E/O “La vita bugiarda degli adulti”, la nuova serie in 6 episodi diretta da Edoardo De Angelis, prodotta da Fandango, debutterà su Netflix, e in tutti i paesi in cui il servizio è attivo, il 4 gennaio 2023.

Al centro della scena, il ritratto potente e singolare del passaggio di Giovanna dall’infanzia all’adolescenza degli anni Novanta, con la ricerca di un nuovo volto che oscilla tra due Napoli consanguinee che però si temono e si detestano. La Napoli di sopra, che s’è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata, triviale. Un’altalena ce porta Giovanna ora in alto ora in basso, ora precipitando ora inerpicandosi, disorientata dal fatto che, su o giù, la città pare senza risposta e senza scampo.

“E’ un privilegio e una grande sfida potermi di nuovo confrontare, dopo ‘L’amica Geniale’, con le pagine vive e la voce unica di Elena Ferrante in questo adattamento del suo romanzo de: ‘La Vita Bugiarda degli Adulti’, ovviamente assieme alla Fandango e Domenico Procacci che ha vissuto questa esperienza con noi” – afferma Tinny Andreatta, vice presidente dei contenuti italiani Netflix dando il via all’incontro stampa avvenuto in occasione della presentazione in anteprima dei primi due episodi – “Questa serie, ha un cast stellare che vede il talento e il carisma di Valeria Golino, la straordinaria performance di attori amati quali Pina Turco e Alessandro Preziosi, e il meraviglioso esordio della giovane attrice Giordana Marengo, parte della nostra strategia di lavorare su una generazione di nuovi talenti italiani, sia davanti che dietro la macchina da presa. Voglio citare inoltre anche Francesco Piccolo e Laura Paolucci che hanno scritto la meravigliosa, visionaria, potente regia di Edoardo De Angelis, che è riuscito ad intrecciare la sua voce a quella della Ferrante che guarda una Napoli degli anni ’90 con i suoi colori, la sua musica e capacità di raccontare i diversi quartieri.”

“Il progetto naturalmente è nato dalle parole e dal talento di Elena Ferrante, che ha scritto il libro, e dal lavoro di un produttore, quale è Fandango di Domenico Procacci, che ha lavorato con grandissima dedizione, passione, cultura e esperienza per dare vita a questo adattamento” – afferma Ilaria Castglioni manager delle serie originali Netflix – “Con Domenico (Procacci) abbiamo subito capito l’ambizione e l’importanza della sfida da affrontare, e sapevano che per realizzare questa serie era importante avere come complice una squadra di fuoriclasse. Da un punto di vista di scrittura, cercavano delle penne che fossero in grado sia di restituire ai personaggi la loro psicologia, profondità e voce, come erano nel libro, sia di ricrearli, poiché un adattamento ha bisogno anche di una forte dose di invenzione. Gli sceneggiatori, che hanno visto la partecipazione anche di Elena Ferrante ed Edoardo De Angelis, pur svolgendo un lavoro estremamente creativo hanno avuto un grandissimo rispetto per il materiale narrativo di partenza” – spiega – “Per noi era importante inoltre avere una regia potente, visionaria, di grande personalità in grado di dare corpo ai personaggi e di evocare i luoghi legati all’ambientazione. Credo che Edoardo abbia avuto un grandissimo cuore nel girare questa serie, perché è veramente originale e autentica, e che oltre ad una grande invenzione include una serie di piccoli gesti che sono stati affidati agli attori.”

“E’ un lavoro che parte da lontano e ho messo da parte le mie preoccupazioni nel momento in cui Edoardo ha accettato di prendersi in carico questo progetto” – svela il produttore Domenico Procacci – “Conoscendo il suo cinema era abbastanza facile intuire che avrebbe portato il suo mondo combinando il suo immaginario con quello di Elena Ferrante”.

Dietro la macchina da presa, come detto, Edoardo De Angelis, autore anche della sceneggiatura assieme ad Elena Ferrante, Laura Paolucci e Francesco Piccolo, tutti presenti alla conferenza tranne l’autrice del romanzo.

“E’ stato estremamente piacevole entrare in questo mondo perché le parole della Ferrante sono molto belle, ed è stato altrettanto bello aprirle e vedere che cosa ci fosse dentro” – afferma Edoardo De Angelis nel corso dell’incontro stampa – “In quelle parole abbiamo trovato molte cose che sono diventati fatti dentro i corpi che le hanno fatte vivere. Adattare un romanzo per il cinema non è una cosa complicata e nemmeno tutto sommato difficile, perché è come leggere un romanzo e ascoltarlo con la propria voce. Io ho sentito quelle parole con la mia voce e mi hanno suggerito delle immagini che mi appartengono, questo è il motivo per cui quando vediamo degli adattamenti di romanzi che abbiamo amato particolarmente ci sentiamo un pochino disorientati, perché ognuno di noi con quelle parole ha una propria immaginazione. Ovviamente in questo caso sono stato io a leggere quel romanzo coadiuvato da una squadra di scrittori formidabile, così come di attori che ringrazio. Non ho avuto un grande coraggio nell’accettare un coinvolgimento così meraviglioso, bensì nel voler fare in modo che voi ascoltasse questo romanzo con la mia voce. Quello che ho provato a fare è un gesto naturale di lettura, e l’augurio è che questa naturalezza si percepisca nei fotogrammi.”

“La Ferrante non si sofferma sulla sociologia e politica di quegli anni ma sulla psicologia dei personaggi, e questa non descrizione precisa della quotidianità rende questo racconto universale, una favola nera” – afferma la sceneggiatrice Laura Paolucci – “Sapevamo di avere a che fare con una storia dal tempo moderno, contemporaneo, e la cosa ci ha aiutato di più è stata la musica. Edoardo ci ha inviato subito dei brani di gruppi di quel periodo che ci hanno riportato alla nostra gioventù e a quella di Giovanna. La scrittura è stata spinta e aiutata da un percorso guidato da Edoardo per recuperare una parte emotiva.”

“Questo è un racconto su un personaggio che scende verso un altro personaggio con il quale si incontra e scopre tutto” – aggiunge lo sceneggiatore Francesco Piccolo – “La discesa di Giovanna nello scoprire un mondo nuovo da dove poi arriva tutto, ha una forza che a noi è sembrava affascinantissima e ovviamente è stata la cosa, soprattutto per Edoardo, più potente da raccontare dal momento che erano presenti due Napoli dal diverso linguaggio, dialetto. E’ un immaginario molto forte e noi ci siamo lasciati andare.”

Interpreti protagonisti: Valeria Golino volto di Vittoria, Giordana Marengo di Giovanna, Alessandro Preziosi e Pina Turco rispettivamente nei panni del padre e madre di Giovanna, Andrea e Nella.

“La preparazione a questo personaggio è stata importantissima, delicata e abbastanza lunga ed è proseguita anche durante la lavorazione della serie” – dichiara Valeria Golino – “Un lavoro che ha riguardato il linguaggio, dal momento che pur essendo napoletana lo sentivo estraneo. Ho lavorato sul linguaggio del corpo, sullo stare nello spazio e sul cercare di essere lei, è stato ansiogeno per me perché non mi sentivo mai pronta, mi sembrava di non esserci e di non aver fatto abbastanza. E’ stato ansiogeno soprattutto perché Edoardo non mi ha detto mai nulla, però ha fatto sì che avessi attorno delle persone speciali che mi aiutassero a preparami”.

“il mio percorso è stato un po’ particolare perché non avrei mai immaginato di poter fare una cosa del genere” – rivela l’esordiente Giordana Marengo“E’ stato del tutto casuale, un amica di mia madre mandò una foto al casting della serie e da lì ho iniziato a fare i provini fino a quando non ho incontrato Edoardo, sono riuscita ad aprirmi da subito con lui ed è stato importante farmi vedere per come sono.  E’ difficile descrivere a parole l’emozione forte di quando sono stata scelta, rischierei di sminuirla. Ovviamente inizialmente avevo dei timori perché era qualcosa di più grande di me, ma grazie ad Edoardo mi sono sentita a mio agio. Con Valeria si è creato subito un calore e mi ha aiutato tanto a crescere.”

“Forse è stata la prima volta in cui ho trovato una profonda semplicità nel concepire il personaggio, che sin dalle prime battute somigliava molto alla mia mamma. Aveva tutte le sue caratteristiche, e quindi una tipologia antropologica umana che io conosco benissimo, con gli stessi errori” – dice Pina Turco“Si è trattato di un viaggio molto intimo, perché ho rivisto proprio mia madre, e ho avuto la possibilità di vivere determinate sue emozioni che io amo da figlia e da donna. E’ stato intenso ma non complicato.”

“La legittimità della bugia, del male, è una delle cose più ambiguamente interessanti della letteratura e del teatro, e lo è anche di questo racconto di immagini che ha fatto Edoardo” – dice invece Alessandro Preziosi“Le bugie sono meravigliose perché a un certo punto sono spinte a all’estremo nel personaggio di questo mondo che lo racconta, e che io e Edoardo conosciamo. Una borghesia di cui ho avuto messaggi molto innocui nel corso della mia adolescenza napoletana, così come di quelle scalate di opportunismo che solo un romanzo fatale come questo poteva raccontare. Bugie che poi vengono smascherate, e in questo caso vengono scoperte da una forza fatta di tanti colori. Mi ha sorpreso, mi ha rivoltato come un calzino, e ho visto come la letteratura e il cinema possono incontrarsi in una cerniera straordinaria di libertà creativa. E’ stata un’esperienza incredibile all’insegna della mistificazione della realtà e della verosimiglianza, e quindi della letteratura nel cinema.”

Per quanto riguarda infine le riprese della serie, si sono svolte a Napoli e a Milano. A Napoli le riprese hanno interessato diversi quartieri tra il centro e la periferia. In particolare, la casa di Giordana si trova al Vomero mentre quella di Zia Vittoria a Poggioreale, che la Ferrante nel romanzo chiama Pascone. A Milano la casa di Roberto si trova sui Navigli della città.

Leggi anche: “La Vita Bugiarda degli Adulti”: il Poster, il Trailer e i Personaggi della serie dal 4 gennaio su Netflix

Emanuela Giuliani

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