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La Zona d’Interesse: Jonathan Glazer ci porta nel dietro le quinte con la featurette italiana

Nel dietro le quinte del dramma candidato agli Oscar La Zona d’Interesse con il regista Jonathan Glazer e la featurette italiana.

Candidato in 5 categorie ai prossimi Oscar 2024, inclusa quella come miglior film, La Zona d’Interesse (The Zone of Interest), prodotto da A24 e Extreme Emotions e diretto da Jonathan Glazer, arriverà nelle sale italiane il 22 febbraio 2024 distribuito da I Wonder Pictures Unipol Biografilm Collection.

Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Martin Amis, La Zona d’interesse è la storia di una famiglia tedesca apparentemente normale che vive – in una bucolica casetta con piscina – una quotidianità fatta di gite in barca, il lavoro d’ufficio del padre, i tè della moglie con le amiche, le domeniche passate a pescare al fiume. Peccato che l’uomo in questione sia Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, e la deliziosa villetta con giardino in cui vive con la sua famiglia in una surreale serenità è situata proprio al confine con il campo di concentramento, a due passi dall’orrore, così vicino e così lontano.

Nell’attesa, ecco la featurette italiana in cui il regista ha ci porta nel dietro le quinte del dramma e racconta la costruzione della storia assieme al direttore della fotografia Lukasz Zal.

“La Zona d’Interesse non è una storia qualunque. Parla di un uomo che conduce una vita piacevole con la sua famiglia. E’ molto bravo nel suo lavoro. Vivono in campagna, un una deliziosa villetta con giardino. Ma si da il caso che lui sia il comandante di Auschwitz. Il muro del loro giardino è anche il muro che dall’altro lato delimita il campo di sterminio.” – dice il regista Glazer.

“La foto dell’album di famiglia di Hoss, sono tutte scattate nello stesso giardino. Si vede tutto. S vede la piscina, lo scivolo, la serra e tutto il resto. Ma non si vede mai il muro del campo. Ci sono stati molti film dedicati ai carnefici. E in molto casi li hanno tutti ritratti come persone smaccatamente malvage, diverse da noi. Io volevo evitare ogni artificio cinematografico. Ero in cerca di uno sguardo freddo e scientifico.” – continua Glazer.

Infine conclude: “Era davvero importante, anzi determinante per l’intero progetto arrivare il più vicino possibile alla verità per renderla un’esperienza attuale e permettere al pubblico di proiettarsi in quelle persone, immedesimarsi. E’ facile vedere tutte queste persone che commettono un genocidio e pensare ‘Sono mostri. Io non sono così. Io sono al sicuro.’ Ma all’inizio non erano degli sterminatori. All’inizio erano un ragazzo e una ragazza con i loro sogni per il futuro. Ciò che desideravano per se non è diverso da ciò che desideriamo tutti. E l’idea alla base del progetto era di ritrovare in loro un riflesso di noi stessi.”

“Mi ha detto ‘non vogliamo che questo sembri un set cinematografico’. Non c’era illuminazione professionale. Non c’erano attrezzature. Solo le telecamere. Noi guardavamo da una roulotte. Dall’altro lato del muro, in pratica.” – aggiunge il direttore della fotografia Lukas Zal.

L’interprete Sandra Huller invece svela: “Hanno disposto le telecamere in tutta la casa. Alcune erano nascoste altre visibili. Ma non c’erano operatori. Come questo ha influenzato la recitazione? Sapevi in ogni istante di essere solo, con la storia, con tutti gli oggetti che si trovavano in quella casa che non saprei neanche spiegare.

La Zona d’interesse è stato annoverato tra i 5 migliori film internazionali per la National Board of Review, ed è interpretato da Christian Friedel nei panni del comandante del campo di Auschwitz Rudolf HössSandra Hüller in quelli della moglie Hedwig Höss, Johann Karthaus in di Klaus Höss, Nele Ahrensmeier in Inge-Brigitt Höss, Lilli Falk in Heidetraut Höss e Medusa Knopf in Elfriede.


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