Last Christmas – Recensione: lo scorso Natale ti ho dato il mio cuore lo scorso Natale..

“Last Christmas” – Recensione: lo scorso Natale ti ho dato il mio cuore lo scorso Natale..

Con le feste alle porte ecco arrivare una delicata commedia natalizia diretta da Paul Feig e sceneggiata da Emma Thompson, vissuta tra le strade di una Londra magica e scintillante. Una storia che parte e sviluppa il leit motive proprio dal brano di George Michael, colonna sonora portante che dona il titolo alla pellicola. Protagonista è Kate, anzi Katerina, interpretata da una Emilia Clarke al suo esordio cinematografico, ragazza che sembra aver chiuso con la vita, abbandonata a se stessa e ad un processo di autodistruzione, allergica a qualunque forma di responsabilità “Sei l’adulta meno adulta che io conosca”.

Trasferitasi a Londra con la sua famiglia a seguito del conflitto in ex-Jugoslavia, Kate infatti ha smarrito il contatto con il suo io dopo aver subito un trapianto di cuore. Il suo atteggiamento, straordinariamente egoista, cambierà però con l’arrivo di Tom, interpretato da Henry Golding, il quale la aiuterà a ritrovarsi ed a scoprire un lato nascosto della capitale inglese. Città sospesa nel tempo e nello spazio e interamente decorata da luci calde ed accattivanti ed addobbi natalizi.

Una scelta visiva curata nei minimi dettagli e determinante per la struttura della narrazione. Un’atmosfera che incanta e travolge, con Tom perno di questo impianto scenografico meraviglioso e motore dei successivi sviluppi. Vediamo i protagonisti, in perfetta alchimia, sostare in una panchina al Phoenix Garden, entrare nel Savoy Theatre, avvicendarsi a Wyndham Place ed ammirare Piccadilly Circus o il London Eye, attraversando minuscoli e pittoreschi vicoli che aprono lo sguardo ad uno spettacolo inaspettato.

Tuttavia, nonostante si venga investiti dallo spirito del Natale in ogni angolo, questo percorso londinese apparentemente di contorno assume un ruolo centrale e determinante e svela un’altro punto di vista, la vita di chi vive ai margini, bisognoso di sincera solidarietà. E quello che sembrava uno strato di passaggio si pone come punto d’incontro e trasformazione tra Tom e Kate. Così un film saturo di tradizioni natalizie nasconde tematiche che non sono affatto leggere, in un doppio livello di lettura, grazie all’attento lavoro scrittura della Thompson, capace anche di una interpretazione istrionica sopra le righe nel ruolo della madre immigrata di Kate.

La Clarke dunque interpreta in modo spigliato e leggero, anche cimentandosi in siparietti canori, un ruolo in una situazione non del tutto positiva e sfavillante, dal momento che dietro tanto bagliore i temi trattati sono pesanti, in piena epoca di Brexit e xenofobia. La paura e l’insofferenza nei confronti dello straniero si insinua poco a poco nella pellicola, e non solo, come una realtà silenziosa ma concreta e porta all’attenzione l’importanza di essere se stessi sempre e non chiudersi nell’isolamento, ma aprirsi al mondo comunque vada. Essendo un “Feel good movie”, “Last Christmas” accarezza lo spettatore con l’idea che, in ogni epoca, una comunità coesa, empatica ed altruista nei confronti di chi ha bisogno, è composta di persone salde e collaboranti, che sapranno, insieme, supportarsi l’un l’altro sempre, in una dimensione favolistica ma al contempo attuale e densa di umanità.

“Se ci diamo una mano, i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno” – Gianni Rodari –

Chiaretta Migliani Cavina

© Riproduzione Riservata

Il Voto della Redazione:

7


Pubblicato

in

da

Tag: