Lilo & Stitch, la recensione: l’anima dell’Ohana torna a brillare sul grande schermo

Lilo & Stitch, l’anima dell’Ohana torna a brillare sul grande schermo con il live-action diretto da Chris Sanders e Dean DeBlois.

Uscito nel 2002, Lilo & Stitch, 42esimo classico dell’animazione Disney, scritto e diretto da Chris Sanders e Dean DeBlois, e realizzato prevalentemente presso il Disney-MGM Studio di Orlando, in Florida, ha rappresentato in un certo senso uno dei progetti più riusciti dello studio nel difficile periodo successivo alla straordinaria stagione degli anni ’90.

Con il suo stile visivo inconfondibile e una narrazione dal forte impatto emotivo, Lilo & Stitch è riuscito infatti a distinguersi per l’originalità con cui ha saputo intrecciare una storia intima con temi universali, affrontando con delicatezza questioni profonde come l’identità, il senso di appartenenza, di abbandono, la famiglia e l’amore incondizionato.

Ambientato in una Hawaii vivace, colorata e sorprendentemente resa ad acquerello, che si distacca dell’estetica e dal realismo dei precedenti classici Disney, Lilo & Stitch racconta l’incontro tra Lilo, una bambina esuberante ma non compresa dagli adulti e soprattutto dai suoi coetanei, e Stitch, un esperimento genetico alieno concepito per distruggere.

Il loro rapporto, inizialmente caotico tanto tenero quanto turbolento, si trasformerà progressivamente non solo in un legame autentico, intenso e salvifico, capace di colmare le ferite dell’abbandono e della perdita, bensì nel cuore pulsante del film. Due anime erranti che, trovandosi, riscrivono insieme il significato stesso di famiglia e che a più di vent’anni dalla suo debutto torna al cinema, il 21 maggio 2025, in una versione live-action.

Ohana per sempre: il ritorno emozionante di Lilo & Stitch

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(L-R) Maia Kealoha as Lilo, Stitch and Sydney Agudong as Nani in Disney’s live-action LILO & STITCH. Photo courtesy of Disney. © 2025 Disney Enterprises Inc. All Rights Reserved.

Lilo & Stitch, come anticipato, torna sul grande schermo in una nuova versione che si presenta come un banco di prova particolarmente impegnativo per lo studio. Una sfida resa ancora più difficile dagli insuccessi e dalle polemiche che hanno accompagnato le recenti rivisitazioni, e alimentato lo scetticismo nei confronti di quella che molti temevano potesse essere l’ennesima operazione commerciale priva di anima. Tuttavia, già dai primi trailer traspariva una sorprendente cura e sensibilità nella resa visiva e narrativa, che lasciavano sperare in qualcosa di più di un semplice rifacimento.

Una sfida vera e propria, dunque, che il film ha saputo vincere, dal momento che questa versione live-action di Lilo & Stitch si rivela una piccola gemma, capace di stupire anche i più diffidenti grazie a una rilettura che non tradisce l’essenza emotiva e il messaggio dell’amata storia originale, ma anzi l’arricchisce con una rinnovata delicatezza contemporanea senza mai risultare artificiosa o forzata. A differenza di alcuni recenti remake Disney, appesantiti dal bisogno di aggiornare a tutti i costi e impoveriti sul piano emozionale, questo film abbraccia di fatto un’estetica più sincera, vibrante di umanità, emozioni genuine e semplici sorrisi, evitando abilmente ogni eccesso di sentimentalismo.

Il fulcro narrativo rimane saldamente ancorato all’idea universale della famiglia come rifugio scelto e legame che supera i vincoli di sangue per abbracciare anche ciò che è estraneo, alieno, diverso. Lilo, bambina orfana cresciuta dalla giovane e combattiva sorella Nani, incarna con ingenua determinazione la resilienza dell’infanzia e il desiderio profondo di appartenere, di ritrovare radici e significato, e dietro la sua eccentricità cela una vulnerabilità leale e toccante, che disarma e commuove.

Accanto a lei, Stitch, creato dal bizzarro scienziato Jumba Jookiba per essere un’arma di distruzione planetaria e giunto sulla Terra nel tentativo di sfuggire al controllo delle autorità galattiche, trova nella purezza dell’affetto umano la possibilità di evolvere, cambiare e perfino amare. Il loro legame diventa così simbolo di redenzione e rinascita, emblema vivente di quell’“ohana” dove “nessuno viene abbandonato o dimenticato”: una parola che, come nell’originale animazione, risuona con forza etica e intensità poetica diventando il cuore pulsante del racconto.

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Stitch in Disney’s live-action LILO & STITCH. Photo courtesy of Disney. © 2025 Disney Enterprises Inc. All Rights Reserved.

Merito questo anche di un cast affiatato in cui ogni interprete restituisce con semplicità il calore dei personaggi dove a spiccare su tutti è la piccola Maia Kealoha, che dona al personaggio di Lilo una dolcezza e una spontaneità semplicemente disarmanti, con Stitch, ricreato con una CGI rispettosa e mai invadente, che conserva intatta la sua irresistibile espressività.

La regia del pluripremiato Dean Fleischer Camp adotta un linguaggio visivo moderno e mai eccessivo, in grado di intrecciare con efficacia momenti di leggerezza, meraviglia e riflessione. La colonna sonora, ben calibrata, accompagna e rafforza l’immersione nello spirito e nell’identità profonda della storia, rendendo questa nuova personalizzazione di Lilo & Stitch un’opera che sa intrattenere e far riflettere.

In un panorama cinematografico sempre più affollato da rifacimenti senz’anima, Lilo & Stitch riesce quindi nell’impresa di emergere come una luminosa sorpresa. Non è solo un omaggio nostalgico, ma un gesto amorevole verso una storia che merita di essere raccontata ancora con occhi nuovi ma con lo stesso cuore, e che conquisterà anche il pubblico adulto.

Lilo & Stitch celebra con delicatezza la bellezza dell’imperfezione, il valore della diversità, la forza trasformativa dell’empatia, e in un’epoca che spesso fatica a bilanciare intrattenimento e profondità, riesce dove tanti altri hanno fallito commuovendo, emozionando, incantando e ricordandoci con dolcezza e verità, che nel caos del mondo c’è sempre spazio per l’amore, la guarigione e la famiglia. Ohana rivive. E lo fa con una luce che scalda davvero il cuore.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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