“L’Ultimo Viaggio” di Nick Baker Monteys – la Recensione

“L’Ultimo Viaggio” di Nick Baker Monteys – la Recensione

“L’ultimo viaggio”, non rappresenta semplicemente il desiderio di un burbero anziano, Eduard Leander (Jurgen Prochnow), consapevole di essere giunto al termine della propria esistenza in seguito alla morte della moglie, di recarsi nei luoghi di un doloroso passato, il quale, nonostante siano passati tanti anni continua prepotentemente a tormentare il suo animo, bensì è lo specchio della ben più intensa, e viscerale, analisi introspettiva, con la conseguente accettazione di se stessi e della propria vera identità.

“Ci ho provato….a chiudere a chiave i ricordi….guerra, ma ho continuato a pensarci….ogni singolo giorno…della mia vita.”

Un percorso che vede coinvolta, suo malgrado, la giovane nipote Adele (Petra Schmidt-Schaller), dallo spirito ribelle, introverso ed indipendente, costretta dalla madre, ed unica figlia di Eduard,  Uli (Suzanne Von Borsody), a seguire ed accompagnare il nonno in questo ritorno, e riconciliamento, alle origini, ponendo a confronto due generazioni apparentemente distanti, ma unite dalle ombre del precedente drammatico conflitto tedesco-sovietico e le tragedie della recente guerra civile Ucraina del 2014.

“Nonno? Sto solo cercando di conoscerti…voglio solo sapere….perché siamo, chi siamo!”

Diretto da Nick Baker Monteys, “L’Ultimo Viaggio” è una racconto la cui toccante commozione, dal crescente forte impatto emotivo, scorre sotto pelle, mostrando un nonno ed una nipote che si incontrano, conoscono e parlano, attraverso i silenzi degli occhi e del cuore per la prima volta, aprendo la porta di un mondo rimasto nel buio per troppo tempo, risanando finalmente la voragine colma di indifferenza, rancore, incomprensione e solitudine, sciogliendo e liberandosi dalle catene che impedivano loro di far emergere ed esprimere i propri sentimenti.

Una vicenda sentita, la quale involontariamente, spingerà, ed aiuterà, Adele, segnata dal peso di tali radici, che ha visto il vecchio uomo protagonista ed autore di vari assassini nel corso della battaglia, a comprendere cosa sia l’amore ed amare, grazie a Lew (Tambet Tuisk), ragazzo russo cresciuto in Ucraina, sotto pressione a causa dell’insistente richiesta dei familiari di dover prendere, al più presto, una posizione in merito ad una lotta da lui non approvata, facendo riflettere ancora una volta, sugli effetti permanenti causati dall’assurda smania di potere e supremazia dell’essere umano.

Nelle sale dal 29 marzo, “L’Ultimo Viaggio” è un opera dal percettibile intimo coinvolgimento, in grado di toccare con determinazione le corde della sensibilità.

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