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Marty Supreme: i gangster iconici di New York hanno ispirano il look retrò-chic di Timothée Chalamet

Il look retrò-chic di Timothée Chalamet in “Marty Supreme” trae ispirazione da gangster e dalla moda del Lower East Side.

Il nuovo film di A24, Marty Supreme, porta sul grande schermo un mondo vivace e dettagliato del Lower East Side degli anni ’50, con Timothée Chalamet nel ruolo del protagonista Marty Mauser. Il film uscirà nelle sale italiane il 22 gennaio, e per creare l’autenticità del periodo, regista Josh Safdie e la costumista Miyako Bellizzi si sono ispirati a un cortometraggio sperimentale del 1955 di Ken Jacobs, che documenta la vita degli immigrati prevalentemente ebraici di Manhattan.

Guardavo i ragazzi alla moda dell’epoca”, racconta Bellizzi a Variety. Il cortometraggio, scoperto per caso da Safdie al Museum of Modern Art, ha fornito una base visiva fondamentale: pantaloni pieghettati, canottiere bianche, cravatte sottili e gilet di maglia per i ragazzi; culotte e magliette vintage per le ragazze. “A noi sembrano quasi contemporanei”, sottolinea Bellizzi, ricordando che il centro di New York era già allora un epicentro dello stile. “Le donne normalmente non indossavano pantaloni negli anni ’50, ma le ragazze del Lower East Side sì”.

Il Lower East Side e la sua moda diventano quasi un personaggio del film, tanto quanto Marty stesso, un timido ma ambizioso giocatore di ping-pong deciso a dimostrare il suo talento in uno sport spesso sottovalutato. Per Bellizzi e Safdie, noti per film come Diamanti grezzi e Good Time, l’accuratezza storica era fondamentale. “Persino la biancheria intima!”, scherza Bellizzi. Alcuni collant femminili, ad esempio, provengono dal Centro Ebraico Chassidico di Williamsburg.

Costruire i costumi significava anche entrare nella mente di Marty: “Cosa guardava? Chi ammirava? Chi vedeva regolarmente?”. La sottocultura degli hustler e i gangster del XX secolo hanno ispirato i completi squadrati e oversize di Marty: abiti sartoriali a due pezzi con spalle decise, in tonalità scure come grigio antracite e blu navy. “È un po’ come vestirsi per il lavoro che si desidera”, spiega Bellizzi, “non è fingere fino a riuscirci, ma mostrare la propria ambizione”.

Alcuni dettagli, come i guanti di pelle rossa che Marty indossa mentre si ingozza di hot dog, aggiungono stile senza eccedere. Anche l’ispirazione reale del personaggio, Marty Reisman, figura iconica del ping-pong, ha influenzato il look: classico nelle forme ma con tocchi eccentrici e briosi.

Non meno curato è lo stile di Kay Stone (Gwyneth Paltrow), attrice in pensione e interesse amoroso di Marty. I suoi cappotti di lana avorio, i cappelli a tamburello e i veli delicati contrastano con l’ambizione di Marty. Il momento di maggiore impatto è un cappotto rosso in raso, indossato durante la prima del suo spettacolo teatrale e in un incontro segreto con Marty. “Questo vestito rappresenta il suo momento di vita e gioia”, spiega Bellizzi, “prima che le cose prendano una piega diversa”.


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