Mary Poppins, la magia gentile che insegna a vivere di uno dei personaggi più amati e iconici della storia del cinema.
Mary Poppins è uno dei personaggi più amati e iconici della storia del cinema, capace di incantare generazioni di spettatori con la sua eleganza, il suo umorismo sottile e un pizzico di magia che rende l’impossibile possibile. Nata dalla penna della scrittrice australiana P.L. Travers, che pubblicò il primo romanzo della serie nel 1934, la Mary Poppins letteraria – rispetto alla versione cinematografica – è più rigida e distaccata, ma conserva intatta quell’aura di mistero e autorevolezza che l’ha resa immortale.
Il passaggio dalla carta allo schermo avvenne nel 1964, con uno dei progetti più ambiziosi mai realizzati da Walt Disney. Dopo anni di persistenti trattative con la riluttante Travers, infatti, Disney ottenne i diritti cinematografici e trasformò il romanzo in un film musicale rivoluzionario, che segnò anche il debutto cinematografico di Julie Andrews, la cui straordinaria interpretazione le valse l’Oscar come miglior attrice protagonista.
Il film fu accolto come un capolavoro tecnico e creativo: l’audace fusione di live action e animazione rappresentò una vera innovazione per l’epoca, e a rendere il tutto ancora più memorabile contribuirono i brani originali. Con 13 nomination agli Oscar e 5 vittorie, Mary Poppins fissò nuovi standard per il cinema per famiglie e consolidò il suo posto nella storia della settima arte.
Oltre cinquant’anni dopo, nel 2018, la magia tornò sul grande schermo con Il ritorno di Mary Poppins (Mary Poppins Returns), sequel diretto da Rob Marshall e ambientato nella Londra degli anni ’30, durante la Grande Depressione. In questa nuova avventura, Mary riappare per aiutare i piccoli Banks, ormai adulti, a superare nuove difficoltà, e la scelta di Emily Blunt per interpretare la protagonista si rivelò vincente: l’attrice britannica offrì una versione personale e originale del personaggio, meno materna e più enigmatica, ma altrettanto affascinante. Il film, pur rispettando lo spirito del classico originale, propose una rinnovata estetica visiva e spettacolari numeri musicali, supportati da un cast stellare che comprendeva Lin-Manuel Miranda, Meryl Streep e Colin Firth.
Quando la musica fa volare
La musica riveste un ruolo fondamentale in entrambi i film di Mary Poppins, contribuendo a creare quell’atmosfera magica e coinvolgente che li rende indimenticabili. Nel Mary Poppins del 1964, le canzoni sono veri e propri momenti di incanto che accompagnano la narrazione, trasformando scene apparentemente ordinarie in spettacoli visivi e sonori memorabili. Brani come Supercalifragilistichespiralidoso e A Spoonful of Sugar non solo hanno conquistato il pubblico con le loro melodie orecchiabili, ma trasmettono anche i temi chiave del film: la potenza della fantasia e l’importanza della dolcezza nelle relazioni umane. La musica diventa così un linguaggio universale che unisce le generazioni, capace di stimolare l’immaginazione e infondere ottimismo.
Nel sequel del 2018, Il ritorno di Mary Poppins, la musica assume una funzione altrettanto cruciale, ma con un tocco di modernità e una maggiore profondità emotiva. Le nuove composizioni, affidate a Marc Shaiman e Scott Wittman, mescolano elementi classici a influenze contemporanee, creando un ponte sonoro tra passato e presente, e i numeri musicali, eseguiti con grande maestria dal cast, diventano momenti di riscoperta interiore, capaci di evocare la nostalgia per l’infanzia e la speranza nel futuro. Canzoni come The Place Where Lost Things Go e Trip a Little Light Fantastic sottolineano il valore della memoria e la necessità di mantenere viva la meraviglia nel cuore, anche di fronte alle difficoltà della vita adulta.
In entrambi i film, quindi, la musica non è solo accompagnamento, ma rappresenta l’anima e il motore della narrazione, permettendo di attraversare il confine tra realtà e fantasia, rafforzando il messaggio di Mary Poppins e rendendo l’esperienza cinematografica un viaggio emozionale unico. Attraverso melodie e testi indimenticabili, la musica di Mary Poppins continua a incantare spettatori di ogni età, dimostrando che la vera magia risiede anche in una canzone capace di parlare al cuore.
Mary Poppins e la lezione della meraviglia
Il successo duraturo di Mary Poppins, tuttavia, è riconducibile anche alla profondità delle tematiche che affronta. Si tratta di un’opera ricca di significati, capace di parlare sia ai bambini sia agli adulti, unendo leggerezza e riflessione.
Uno dei temi centrali è il valore della famiglia e la sua capacità di ritrovarsi attraverso l’ascolto, l’affetto e l’empatia. Mary arriva in un momento di crisi per i Banks: il padre, assorbito dal lavoro e dalle convenzioni sociali, è distante e autoritario; la madre, sopraffatta da una modernità che fatica a conciliare con i propri ideali, appare disorientata. Con discrezione e fermezza, Mary accompagna così ciascun membro della famiglia verso un nuovo equilibrio, restituendo importanza al tempo condiviso e alla riscoperta dei legami autentici, e la sua presenza diventa catalizzatrice di un cambiamento profondo, che parte dai piccoli gesti quotidiani e si estende alla sfera emotiva.
Un altro tema fondante è quello della fantasia come strumento educativo e rivelatore di verità interiori. In Mary Poppins, l’immaginazione non è mai fine a sé stessa: è il mezzo con cui il bambino esplora il mondo, sovverte le regole dell’ordinario e accede a una dimensione più autentica dell’esistenza. Anche le attività più semplici, come una passeggiata, il riordino della stanza o una visita in banca, diventano occasioni per accedere a mondi straordinari. La fantasia, in questo senso, è un’educazione poetica, che contribuisce a superare le rigidità del pensiero adulto e a recuperare uno sguardo incantato, ma consapevole, sulla realtà.
Il metodo di Mary è rivoluzionario perché non impone né punisce, ma educa attraverso il gioco, l’esempio e la fiducia. La sua missione non si limita ad aiutare i bambini a crescere, ma invita gli adulti a rivedere le proprie priorità, a interrogarsi sui valori che trasmettono e sulla capacità di mettersi in gioco. Mary non cambia il mondo con la forza, bensì con la gentilezza, la coerenza e un’ironia sottile che smonta le certezze senza mai umiliare.
Il film affronta anche, in chiave simbolica, il conflitto tra materialismo e spiritualità. Il mondo bancario londinese, con le sue regole rigide e il culto del profitto, rappresenta una visione razionale e utilitaristica dell’esistenza, Mary invece, al contrario, incarna ciò che non si può quantificare né spiegare: la creatività, la gentilezza, l’amore gratuito. È la voce delle cose invisibili ma essenziali, che restituiscono senso alla vita e nutrono l’animo umano.
Nel sequel del 2018, Il ritorno di Mary Poppins, emerge in modo ancora più evidente il tema del tempo e della memoria. Mary ritorna quando tutto sembra perduto, non solo per salvare i bambini, ormai cresciuti, ma per risvegliare in loro il ricordo dell’infanzia e la capacità di credere ancora nella meraviglia. Il passato diventa così una risorsa vitale, un rifugio interiore a cui attingere forza nei momenti di difficoltà. La dimensione memoriale si trasforma in una lezione sulla resilienza: anche quando il mondo adulto sembra dominato da disillusione e cinismo, è sempre possibile ritrovare sé stessi riscoprendo il bambino che si è stati.
Il potere eterno della fantasia al cinema
Mary Poppins è molto più di una semplice tata: è una figura archetipica, un faro di trasformazione che illumina le nebbie della quotidianità con rigore e meraviglia. Con il suo iconico ombrello volante, simile a un’ala invisibile che sfida la gravità del mondo, e la borsa senza fondo, vera e propria caverna di Alì Babà, incarna un’infanzia che non si arrende alla banalità e un mondo adulto ancora capace di riscoprire la luce nascosta dietro il velo della routine.
La sua forza risiede nella capacità di attraversare il tempo come un vento leggero che scuote le foglie secche delle abitudini, portando con sé semi di speranza, immaginazione e meraviglia. Mary Poppins è un invito a rallentare, come quando si ascolta il sussurro di un ruscello o si osserva la danza lenta di una foglia al vento, a ritrovare la bellezza invisibile nei piccoli gesti: un vero “cucchiaino di zucchero” che dissolve anche l’amaro più profondo della vita.
In un mondo che corre sempre più veloce, spesso prigioniero della ragione e della fretta, Mary Poppins resta un’ancora di dolcezza e incanto, una stella polare per chi non vuole smettere di sognare. Il suo messaggio è un soffio di vento gentile che ricorda quanto sia fondamentale custodire la capacità di credere nell’impossibile, di guardare oltre il muro della realtà e di affrontare la vita con una leggerezza carica di significato.
Personaggio senza tempo, Mary Poppins continua a volare alto nel cielo dell’immaginario collettivo, portando con sé non solo la magia del cinema, ma il potere eterno della narrazione: quella che è un ponte tra generazioni, una lanterna nella notte, una carezza sull’anima, capace di trasformarci, ispirarci e accompagnarci con grazia e determinazione verso un mondo migliore, più umano e più pieno di meraviglia.
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Emanuela Giuliani