Minari, la sceneggiatura completa del film scritto e diretto da Lee Isaac Chang nei cinema italiani il 26 aprile del 2021.
Minari di Lee Isaac Chung è approdato nelle sale cinematografiche italiane il 26 aprile 2021, in concomitanza con la riapertura dei cinema dopo i lunghi mesi di chiusura. Prodotto dalla Plan B Entertainment, casa di produzione fondata da Brad Pitt, il film ha riscosso un enorme successo internazionale e ha ottenuto numerose candidature ai Premi Oscar, tra cui Miglior film, Miglior regia, Miglior sceneggiatura originale, Miglior attore protagonista (Steven Yeun), Miglior attrice non protagonista (Youn Yuh-jung) e Miglior colonna sonora.
Il film si è distinto anche in altri importanti festival e premi: ha vinto il Golden Globe come Miglior film in lingua straniera, il Gran Premio della Giuria e il Premio del Pubblico al Sundance Film Festival, mentre Youn Yuh-jung, icona del cinema coreano, ha conquistato il BAFTA come miglior attrice non protagonista.
La sceneggiatura, scritta dallo stesso Lee Isaac Chung, che grazie a Deadline potete leggere qui: MINARI, è un elemento centrale che conferisce al film la sua forza emotiva. Basandosi sulle esperienze personali del regista, figlio di immigrati coreani cresciuto in Arkansas, la storia è raccontata con un linguaggio semplice ma profondo, che privilegia i dettagli quotidiani e le dinamiche familiari più intime. Chung evita il melodramma e sceglie una narrazione asciutta, fatta di piccoli gesti e silenzi, che rivelano le tensioni e le speranze di una famiglia che cerca di integrarsi e allo stesso tempo di preservare la propria identità culturale.
La trama si concentra su Jacob, che negli anni ’80 decide di trasferirsi con la famiglia dalla California all’Arkansas per realizzare il sogno di diventare agricoltore e coltivare ortaggi tipici della Corea. Se Jacob vede l’Arkansas come una terra di opportunità, sua moglie Monica è più scettica e preoccupata dalle difficoltà che li attendono. In questo scenario, il film trova il suo cuore emotivo in due personaggi chiave: il piccolo David, di sette anni, e Soonja, la nonna proveniente dalla Corea, vivace e un po’ dispettosa. Il loro rapporto e le loro esperienze rappresentano il ponte tra culture, generazioni e speranze.
Minari è molto più di un film sull’immigrazione: è una storia universale su famiglia, sacrificio e resilienza, raccontata con delicatezza e autenticità. Grazie a una sceneggiatura solida e a un cast brillante, il film riesce a trasmettere il valore delle radici e il coraggio necessario per crescere in un mondo che spesso appare ostile.