La recensione di: Nella Tana dei Lupi, il film diretto da Christian Gudegast con Gerard Butler nei cinema dal 5 aprile.
Ray Merrimen (Pablo Schreiber), capo di una banda di criminali affiancato da Enson Levoux (Curtis “50 Cent” Jackson), Bosco Ostroman (Evan Jones) e Donnie Wilson (O’Shea Jackson Jr.), si prepara al colpo della sua vita, pianificando nei minimi dettagli la rapina alla Federal Reserve Bank di Los Angeles, considerata la capitale mondiale delle rapine. Sulla sua strada si contrappone il rozzo agente Nick O’Brien (Gerard Butler), al comando della squadra speciale anticrimine. Inevitabilmente, data la determinazione di entrambi a non piegarsi l’uno alla volontà dell’altro, tra i due esploderà un confronto psichico e fisico senza esclusione di colpi, con inseguimenti e sparati nel bel mezzo del traffico cittadino, privi, tuttavia, di originalità e incisività.
L’avvincente poliziesco: Nella Tana dei Lupi, diretto da Christian Gudegast, tutto azione ed adrenalina, non soddisfa deludendo in gran parte le aspettative. Il film infatti non è in grado di catturare l’attenzione e tenere con il fiato sospeso lo spettatore per l’intera durata della pellicola a causa di un eccessivo sviluppo narrativo, che trascina gli eventi rallentandone il ritmo e limitando fortemente l’empatia con il teso gioco di forza instauratosi tra i due maschi alpa protagonisti, attorno a cui ruota la vicenda.
Un aspetto intrigante che l’esordiente regista, autore delle sceneggiature dei film: “Il Risolutore” e “Attacco al Potere 2”, non approfondisce e valorizza adeguatamente penalizzando ulteriormente il coinvolgimento di un racconto non particolarmente entusiasmante. Unica consolazione di un inaspettato finale a sorpresa che in ogni caso non è sufficiente a stupire e colmare le tante mancanze di una storia che assume le sembianze di una lotta tra guardie e ladri, in cui si fatica a distinguere i buoni dai cattivi.
Nella Tana dei Lupi, in conclusione, nelle sale cinematografiche il 5 aprile, nonostante i buoni propositi e le potenzialità dei vari personaggi, non raggiunge l’obbiettivo sperato.
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Emanuela Giuliani
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