Netflix rassicura: i film della Warner Bros. resteranno al cinema, ma i tempi tra sala e streaming cambieranno.
Netflix, come riportato da Variety, ha confermato che i film della Warner Bros. continueranno a uscire nelle sale cinematografiche anche se si concretizzerà l’accordo da 82,7 miliardi di dollari per l’acquisizione dello studio e di HBO Max.
Durante una conference call con investitori e giornalisti, il co-CEO Ted Sarandos ha chiarito la posizione della piattaforma sulle uscite in sala, spiegando che Netflix non è contraria al cinema: la piattaforma ha infatti distribuito 30 film nelle sale nel 2025, sebbene con programmazioni più brevi rispetto a quelle dei grandi studi. Il vero problema, secondo lui, non sono le sale, ma le lunghe finestre di esclusività che separano l’uscita al cinema da quella in streaming, e che a suo avviso non sono più adatte alle abitudini del pubblico.
Pur assicurando che i film Warner continueranno a seguire il loro percorso tradizionale – quindi prima in sala e poi sulle altre piattaforme – Sarandos ha anticipato che, col tempo, queste finestre “si evolveranno” per diventare più semplici e accessibili ai consumatori.
Netflix continuerà comunque a portare alcuni suoi titoli al cinema, soprattutto quelli destinati alla stagione dei premi, come Jay Kelly di Noah Baumbach, Frankenstein di Guillermo del Toro e A House of Dynamite di Kathryn Bigelow. Nel 2026 arriverà nei cinema IMAX anche Narnia: Il nipote del mago di Greta Gerwig. Negli ultimi anni l’azienda ha inoltre investito direttamente nelle sale acquistando e restaurando cinema storici come il Paris a New York e l’Egyptian a Los Angeles.
Nonostante le rassicurazioni, il settore espositivo resta diffidente. I proprietari delle sale temono che una fusione tra Netflix e Warner Bros. possa danneggiare il mercato cinematografico tradizionale e ricordano che in passato Sarandos aveva definito le sale “obsolete”, sostenendo che molte persone non vivono vicino a un multisala.
Cinema United, la principale associazione degli esercenti, ha definito l’accordo “una minaccia senza precedenti” per il settore e ha invitato le autorità a esaminare con attenzione l’impatto dell’operazione su consumatori e industria dell’intrattenimento.






