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No Other Land: il trailer del documentario dal 16 gennaio al cinema

Il trailer del documentario: No Other Land che arriverà nei cinema italiani il 16 gennaio 2025 con Wanted Cinema.

No other Land continua a collezionare premi in tutti i festival del mondo e si aggiudica, tra i più prestigiosi, il Miglior Documentario agli European Film Awards. Dopo essere stato presentato in anteprima mondiale al 74esimo Festival di Berlino dove ha vinto il premio per il Miglior Documentario e il Premio del Pubblico nella sezione Panorama, ed essere stato premiato nel 2024 a decine di festival in tutto il mondo – tra cui IDFA Amsterdam, Vancouver Int.l Film Festival, CPH: DOX Copenhagen, Visions du Reel Nyon, EFA – European Film Award 2024 come Miglior Documentario e Miglior Film ed essere stato inserito in short list per i prossimi Oscar Academy Awards – il documentario No Other Land, di cui è stato rilasciato il trailer italiano, arriverà nei cinema italiani in versione originale sottotitolata in italiano dal 16 gennaio distribuito da Wanted Cinema.

Realizzato da quattro giovani attivisti palestinesi e israeliani – Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor – il potente film israelo-palestinese racconta, giorno dopo giorno e violenza dopo violenza, la distruzione della piccola comunità rurale di Masafer Yatta, in Cisgiordania, da parte dell’esercito israeliano.

Una barbarie a cui Basel assiste sin dall’infanzia e che a un certo punto inizia a documentare con la videocamera, mentre assiste alla progressiva cancellazione di Masafer Yatta che avviene ogni volta che i carri armati e le ruspe mandate da Israele fanno incursione nel villaggio e i soldati distruggono le case delle famiglie e le strutture sociali ritenute abusive. Ciò a cui il giovane Basel sta assistendo è il più grande atto singolo di sfollamento forzato mai effettuato nella Cisgiordania occupata dalle truppe israeliane. Sullo sfondo delle macerie, nasce l’amicizia tra l’attivista palestinese Basel e il giornalista israeliano Yuval, che si unisce alla lotta e collabora alla documentazione di ciò che sta avvenendo.

Nato spontaneamente come atto di resistenza creativa all‘apartheid e anelito di uguaglianza e giustizia, No Other Land ha reso inaspettatamente i quattro giovani attivisti i cineasti più premiati e celebrati in tutto il mondo del 2024.

Nessuno di noi ha esperienza di documentari, così abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio insieme come parte del nostro attivismohanno affermato Basel Adra e Yuval Abraham a Berlino. Abbiamo filmato, scattato foto e scritto, e abbiamo pensato che fosse molto importante fare questo documentario per presentarlo al pubblico, soprattutto nel mondo occidentale, dove le persone non sanno chi e cosa i loro governi stiano sostenendo. Stiamo realizzando questo film insieme, come gruppo di attivisti e registi palestinesi e israeliani, perché vogliamo fermare l’espulsione in corso della comunità di Masafer Yatta e resistere alla realtà di apartheid in cui siamo nati – da lati opposti e disuguali. La realtà intorno a noi sta diventando ogni giorno più spaventosa, violenta e oppressiva, e siamo molto deboli di fronte a essa. Possiamo solo gridare qualcosa di radicalmente diverso, questo film – che è una proposta per un modo alternativo in cui israeliani e palestinesi possono vivere in questa terra non come oppressore e oppresso, ma in piena uguaglianza.”

No Other Land apre gli occhi sul dramma che si sta compiendo in Cisgiordania e oltrepassa lo schermo per arrivare dritto alle coscienze e offrire una lezione di amicizia e resistenza alle nuove generazioni. Un messaggio che sposa principi e intenti di Amnesty International Italia, che patrocina il film con la seguente motivazione: In questa storia di resistenza comunitaria e di amicizia fra un attivista palestinese e un giornalista israeliano emergono con forza la divisione istituzionalizzata, il fatto che per alcune persone ci sono diritti e per altre meno, che una parte della popolazione vive con un senso di precarietà assoluto. Questo film mostra e racconta l’occupazione e la prevaricazione quotidiane, che hanno creato un sistema insicuro per tutti, devastante per troppi.


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