Torna nei cinema italiani dal 27 novembre la giovane navigatrice Vaiana con un nuovo viaggio da vivere in: Oceania 2.
Inizialmente pensato come progetto seriale destinato al servizio di Disney+, a febbraio del 2024 invece, in occasione del rapporto del primo trimestre dell’anno fiscale della Disney, il CEO degli Studios Bob Iger ha sorpreso tutti annunciando l’arrivo nelle sale cinematografiche di: Oceania 2, film sequel dell’animazione del 2016: Oceania.
Diretto da David Derrick Jr., Jason Hand e Dana Ledoux Miller, e scritto da quest’ultima assieme a Jared Bush, Oceania 2, 63esimo Classico Disney, debutta infatti sul grande schermo dei cinema italiani il 27 novembre con la premessa di far vivere agli spettatori l’incanto di una nuova avventura nelle acque dell’oceano e della natura delle isole polinesiane al fianco di Vaiana.
“Abbiamo iniziato a lavorare a questa storia durante la pandemia”, svela il regista Derrick Jr. nel corso dell’incontro avvenuto in occasione della presentazione in anteprima del film alla stampa italiana. “All’inizio ci hanno chiesto di svilupparla come serie, ma ci siamo resi conto che questo sequel della storia di Vaiana meritava il grande schermo, proprio come il primo capitolo. Fortunatamente la Disney è stata d’accordo”.
Oceania 2, una nuova avventura per ristabilire i legami umani
In Oceania 2 ritroviamo la principessa dei Maori Vaiana Waialiki, della piccola isola di Motunui in Polinesia, pronta per un nuovo appassionante viaggio. Dopo essersi riconnessa con il proprio passato, e restituito il cuore a Te Fiti, la dea madre di tutte le terre emerse il cui immenso potere di creare la vita risiedeva proprio nel suo Cuore, una piccola gemma verde che molti bramavano di possedere per compiere azioni straordinarie, Vaiana infatti solcherà i lontani, dimenticati e pericolosi mari dell’Oceania per un’avventura diversa da qualsiasi cosa abbia mai fatto.
Andando ancora incontro a se stessa e al proprio destino, Vaiana, sostenuta dal semidio Maui, con il quale ha stretto una grande amicizia, del gallo Heihei, del maialino Pua, e degli amici della sua comunità: Moni, Kele e Loto, torna in mare alla ricerca degli abitanti delle isole di oltreoceano, ispirata dalle comunità delle isole del Pacifico e dall’idea che le persone viaggiassero per i vari canali per poi ritrovarsi e imparare attraverso esperienze condivise l’una con l’altra.
Guidata dall’inaspettato messaggio dall’antenato Tautai Vasa, uno dei primi navigatori, Vaiana in particolare andrà alla ricerca dell’isola di Motufetu, ora inabissata e maledetta dal Dio delle Tempeste Nalo, il quale per tenere separati i popoli e impedire quel rispettoso scambio di crescita ed evoluzione, cuore dell’intera storia, ne ha anche cancellato le rotte di collegamento.
Difficoltà che non fermeranno la nostra giovane navigatrice, la quale mettendo in discussione la convinzione della propria direzione si lancerà nell’esplorazione di sconosciuti cieli e acque perdendosi in essi e rischiando il tutto per tutto per far riemergere l’isola perduta di Motufetu, per riuscire a camminare su di essa e riaprire così i canali con le altre popolazioni.
Oceania 2, una ricerca dei legami umani che non va oltre i propri limiti
Oceania 2 senza alcun dubbio è un racconto visivamente splendido, brillante e poetico nella varietà dei suoi colori e sfumature, in grado di trasmettere con l’azzurro e blu del non sempre amico mare, al cui richiamo non si può essere indifferenti, e i verdi della natura rigogliosa e incontaminata, la pace, le paure, i dubbi e le tempeste interiori, piccole e grandi che siano, che bene o male ognuno a dentro di se.
Un vortice vivo e suggestivo merito di una computer grafica ancora più accurata e realistica, che avvolge e immerge lo spettatore in luoghi strabilianti dando la netta sensazione di essere davvero accarezzati dalle acque dell’Oceano e dal vento, nonché la volontà di far conoscere un po’ di più le antiche culture dei popoli isolani.
“Per il primo film avevamo a disposizione un cultural trust, un gruppo di esperti provenienti da tutte le isole dell’Oceania, della lingua, per i vari riti che si vedono e anche per i tatuaggi”, spiega il regista. “La natura è fondamentale nella storia di Vaiana, e ci siamo ispirati alle storie di quella regione”, aggiunge. “Da regista, per me non era importante se si fosse trattato di una serie o di un film. Sono molto legato alla storia di Vaiana e alle Samoa, e quando penso a questa storia penso a qualcosa che vive per questo era fondamentale per me ascoltare ciò che la stessa storia voleva”.
Un’esperienza unica quindi che la Disney offre ancora una volta, con una colonna sonora esuberante forte della potente voce di Giorgia, la quale incarnando l’inedito personaggio di Matangi, interpreta uno dei brani più belli, profondi e significativi di Oceania 2, intitolato: Perditi. Un brano che invita per l’appunto a perdersi lasciandosi guidare dagli eventi, poiché solo così possiamo conoscere nuovi percorsi e crescere senza la paura di abbracciare ciò che non si conosce non riuscendo a controllare ogni cosa.
Una veridicità visiva e coinvolgente innegabile che tuttavia va a scontrarsi con una narrazione che purtroppo risente fortemente del passaggio da serie a lungometraggio, non solo per il ritmo lento della prima parte, ma soprattutto per lo squilibrato, e a volte ripetitivo, susseguirsi di situazioni non adeguatamente approfondite.
Eventi privi di quell’intensa sensibilità che dovrebbe toccare il cuore e l’anima, e riguardante proprio quei sentimenti, quell’emotività di quegli elementi, presenti in parte anche nel primo film, e di quelle tematiche al centro della storia quali l’unione familiare, i legami tra i popoli, e la ricerca e comprensione definitiva di se e del proprio destino, e finiscono pe avere il sapore del compitino ben eseguito.
Un lavoro ben svolto che non consente di stabilire una connessione empatica con i nuovi e vecchi personaggi, a cui manca un po’ di mordente, così come alla sopracitata Matangi di Giorgia, una sorta di villain non villain estremamente interessante che avrebbe meritato assolutamente un maggiore spazio e avrebbe certamente fatto la differenza, ma che invece resta intrappolata all’interno una rappresentazione e costruzione troppo limitata.
Penalizzazioni che toccano anche la nostra giovane navigatrice protagonista Vaiana, la quale in questo proseguo non aggiunge nulla a se, bensì conferma il proprio ruolo da leader, restando fedele alla sua missione, indipendenza, emancipazione votata al benessere delle comunità.
Oceania 2 in conclusione è un po’ un’occasione persa, che non va oltre la sufficienza, ma che certamente saprà conquistarsi la sua fetta di ammiratori.
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Emanuela Giuliani
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