One Night in Miami: la sceneggiatura del film debutto alla regia di Regina King

One Night in Miami: la sceneggiatura completa del film debutto alla regia di Regina King scritto da Kemp Powers.

Dopo il debutto e l’entusiastica accoglienza ricevuta ai prestigiosi festival internazionali di Venezia, Toronto e New York, One Night in Miami — esordio alla regia dell’attrice premio Oscar Regina King — è approdato sulla piattaforma Amazon Prime Video il 15 gennaio 2021.

Il film, prodotto da Jess Wu Calder e Keith Calder per la Snoot Entertainment, insieme a Jody Klein di ABKCO, è tratto dall’opera teatrale omonima di Kemp Powers, che ne firma anche l’adattamento cinematografico. One Night in Miami è un racconto di finzione ispirato a un evento realmente accaduto: l’incontro, nel febbraio del 1964, tra quattro figure leggendarie — il pugile Cassius Clay (poi Muhammad Ali), l’attivista Malcolm X, il cantante Sam Cooke e il campione di football Jim Brown — riuniti in una stanza del Hampton House Motel a Miami, la notte successiva alla clamorosa vittoria di Clay su Sonny Liston, che lo incoronò campione del mondo dei pesi massimi.

La sceneggiatura di Powers, che grazie a Deadline potete leggere qui: ONE NIGHT IN MIAMI, è uno dei punti di forza del film: si muove con naturalezza tra il dramma e la riflessione filosofica, costruendo un impianto narrativo quasi interamente basato sul dialogo, ma mai statico o teatrale. La scrittura riesce a mantenere viva la tensione emotiva, facendo emergere con autenticità le divergenze, le vulnerabilità e le aspirazioni dei quattro protagonisti. Non si tratta di un semplice scambio di opinioni, ma di un confronto profondo e spesso doloroso sul significato della celebrità, sull’uso del proprio potere e sul dovere morale nei confronti della comunità afroamericana.

In particolare, la sceneggiatura mette in scena il contrasto tra la visione militante e strategica di Malcolm X, sempre più isolato e in rotta con la Nation of Islam, e quella più pragmatica e commerciale di Sam Cooke, che crede nella forza dell’influenza economica e culturale come veicolo di cambiamento. Cassius Clay, ancora in bilico tra il giovane uomo pieno di carisma e la decisione di convertirsi all’Islam, funge da trait d’union emotivo tra le varie posizioni, mentre Jim Brown porta la prospettiva di un atleta disilluso, che inizia a percepire i limiti imposti dalla società bianca anche ai neri apparentemente “integrati”.

Regina King, nel suo debutto alla regia, dimostra un controllo sorprendente del ritmo e del tono, scegliendo una messa in scena sobria ma efficace, che esalta le performance attoriali senza mai distrarre dallo spessore delle parole. “È una bellissima storia di fratellanza, un racconto in cui uomini neri si parlano con onestà, forza e vulnerabilità in uno spazio protetto, in un tempo in cui tali rappresentazioni erano pressoché invisibili” — ha dichiarato King — “Non capita spesso di vedere questo tipo di scambio sullo schermo, e anche se non ero davanti alla macchina da presa, ho sentito il bisogno di essere parte di questa narrazione.”

Il film, che si snoda nell’arco di una sola notte, si regge sull’eccezionale interpretazione del suo cast: Eli Goree nei panni del giovane Cassius Clay, Kingsley Ben-Adir in un intenso ritratto di Malcolm X, Leslie Odom Jr. (già noto per il musical Hamilton) come un tormentato Sam Cooke, e Aldis Hodge nel ruolo di Jim Brown. Attraverso i loro dialoghi serrati, One Night in Miami offre non solo un tributo alla memoria di quattro giganti, ma anche un potente specchio delle contraddizioni e delle speranze che attraversano ancora oggi la società americana. Un’opera che, pur nella sua ambientazione storica, parla con forza al presente.


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