La recensione del film “Permette? Alberto Sordi” mette in luce con estrema sensibilità e garbo il coraggio del regista Luca Manfredi, figlio di Nino Manfredi, nell’affrontare la difficile sfida di omaggiare una figura leggendaria del cinema italiano come Alberto Sordi. Un’impresa non facile, data la grandezza e l’amore che il pubblico nutre nei confronti di “Albertone Nazionale”, un artista che ha contribuito a rendere la commedia italiana celebre in tutto il mondo. In questo omaggio, il regista si è affidato alla prestazione dell’attore Edoardo Pesce, il cui talento è stato determinante per la riuscita del progetto. Pesce non si è limitato a imitare la mimica e i gesti caratteristici di Sordi, ma è riuscito a restituire con delicatezza e rispetto l’anima dell’attore, rivelando un’intimità che al grande pubblico non era mai stata mostrata.
Il film si concentra su un periodo inedito della vita di Sordi, in particolare sui suoi primi passi nel mondo dello spettacolo, quando i suoi sogni di diventare attore sembravano troppo ambiziosi, e le porte erano spesso chiuse. Il giovane Sordi affronta le prime difficoltà legate alla sua dizione “troppo romanesca”, per poi intraprendere la carriera come doppiatore, dove inizia a farsi conoscere come voce di Oliver Hardy. La narrazione, pur restando lineare, è densa di emozioni, mettendo in evidenza la determinazione di Sordi e la sua crescita artistica attraverso il lavoro e i sacrifici, ma anche la sua vulnerabilità e tenerezza, spesso celate dietro l’apparente spavalderia.
Un altro elemento centrale del film è il suo affetto verso la sua famiglia, in particolare la relazione con la madre, ma anche l’amicizia profonda con Federico Fellini, un altro dei grandi miti del cinema italiano. La regia di Manfredi, quindi, si caratterizza per un equilibrio delicato, che non sovrasta mai il personaggio, ma lo racconta con il giusto rispetto e senza eccessi. Anche la scelta di includere vari aspetti della carriera di Sordi, dal doppiaggio al teatro, dalle trasmissioni radiofoniche al grande schermo, aiuta a delineare una figura a tutto tondo, capace di farsi apprezzare per la sua versatilità e il suo impegno costante.
Un altro aspetto fondamentale della pellicola è la capacità di rendere omaggio a Sordi come “geniale osservatore della realtà”, come lo ha definito Fabrizio Zappi, produttore Rai. La sua capacità di leggere i vizi e le virtù degli italiani con il sorriso e l’ironia ha reso Sordi un artista unico, in grado di raccontare le difficoltà sociali e i drammi collettivi attraverso la leggerezza della commedia.
“Permette? Alberto Sordi” è dunque un film che non solo celebra la figura di un grande artista, ma ricorda anche l’importanza di preservare la memoria di questi personaggi, che rischiano di essere dimenticati da una nuova generazione. Il film, infatti, si rivolge proprio ai giovani spettatori, spesso poco familiari con l’immenso patrimonio culturale rappresentato da Sordi, e li invita a riscoprire il suo valore attraverso una narrazione che tocca il cuore, senza mai scadere nella retorica.
L’interpretazione di Edoardo Pesce è assolutamente il cuore del film. Pesce, infatti, non si limita a imitare Sordi, ma riesce a infondere nel suo personaggio un calore umano, una profondità che supera la semplice parodia. La sua capacità di incarnare l’accento romano con nobiltà e senza eccessi, come pure la sua interpretazione delle caratteristiche comiche e grottesche di Sordi, fa sì che l’attore diventi davvero il “doppio” di uno dei più amati protagonisti del nostro cinema. È una prova davvero convincente, che supera brillantemente le difficoltà legate all’interpretazione di un mito.
La sceneggiatura di Dido Castelli, pur nella sua semplicità, è un racconto ricco di emozioni. Lo sceneggiatore ha saputo far emergere l’aspetto più intimo di Sordi, mettendo in evidenza la sua fragilità, soprattutto nelle sconfitte e nelle difficoltà iniziali, senza mai cedere alla facile retorica.
Il cast, che include attori come Pia Lanciotti, Alberto Paradossi e Martina Galletta, arricchisce ulteriormente il film, rendendo “Permette? Alberto Sordi” una celebrazione a tutto tondo di una delle figure più iconiche del nostro cinema.
In conclusione, “Permette? Alberto Sordi” è un film che riesce a portare sullo schermo non solo la figura del grande attore, ma anche l’uomo dietro il mito, con grande rispetto e affetto. Un omaggio sincero, che toccherà profondamente il cuore di chi ha amato Sordi e che contribuirà a far conoscere alle nuove generazioni la grandezza di un artista che ha segnato la storia del cinema italiano.
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Emanuela Giuliani
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