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Piramo e Tibse, una parodia in musica nella Londra Haendeliana alla Centrale Montemartini

Piramo e Tibse, una parodia in musica nella Londra Haendeliana debutta alla Centrale Montemartini il 25 ottobre.

Frutto di una collaborazione inedita tra il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro di Roma – Teatro Nazionale e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’opera Piramo e Tisbe di John Frederick Lampe (1703–1751), fagottista nell’orchestra di Händel a Londra, debutta in prima esecuzione italiana sabato 25 ottobre alle ore 20.00 nella Sala Macchine del Museo Centrale Montemartini (Via Ostiense 106), in occasione del World Opera Day.

La prima sarà trasmessa in diretta sui canali social del Teatro dell’Opera di Roma, mentre le repliche dedicate alle scuole si terranno il 28 e 29 ottobre alle ore 11.00. L’allestimento nasce nell’ambito di un bando del Ministero della Cultura volto a valorizzare le arti performative negli spazi museali, con l’obiettivo di creare nuove occasioni di incontro tra patrimonio e creatività contemporanea.

Il progetto ha una forte vocazione formativa e generazionale, poiché coinvolge giovani artisti emergenti — cantanti, attori, scenografi, costumisti e light designer — provenienti da “Fabbrica”, Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, e dal Corso di perfezionamento per attori del Teatro di Roma, offrendo loro un’opportunità concreta di crescita professionale in un contesto unico.

Per la prima volta i talenti di “Fabbrica” affrontano una mock opera, parodia musicale del tardo barocco, ispirata alla celebre vicenda di Piramo e Tisbe narrata da Ovidio nelle Metamorfosi e ripresa da Shakespeare nel Sogno di una notte di mezza estate. L’opera, ironica e brillante, prende di mira l’opera italiana allora di moda a Londra, con i suoi eccessi e le sue star osannate, proponendo una riflessione arguta e divertita sulla teatralità stessa. La partitura è stata riscoperta dal musicologo Lorenzo Tozzi nella biblioteca del Conservatorio Superiore di Musica di Parigi; Tozzi cura anche la consulenza musicale e, insieme a Cesare Scarton, la drammaturgia e l’adattamento del testo. La regia è firmata da Scarton, la direzione musicale dal maestro Antonio Pergolizzi, le scene da Sofia Sciamanna, i costumi da Virginia Blini e le luci da Zofia Pinkiewicz.

Interpreti dell’opera sono Guangwei Yao (Piramo), Jessica Ricci (Tisbe), Jiacheng Fan (Muro), Alejo Alvarez Castillo (Leone) e Dayu Xu (Luna), tutti provenienti dalla quinta edizione di “Fabbrica”. Si uniscono a loro gli artisti del Corso di perfezionamento del Teatro di Roma: Federico Gariglio (maestro suggeritore), Giacomo Cremaschi (primo gentiluomo), Andrei Cuciuc (secondo gentiluomo), Emanuele Baldoni (Semibreve) e Niccolò Massi (prologo/epilogo).

La scelta della Centrale Montemartini, tra turbine, motori e sculture antiche, conferisce allo spettacolo un fascino speciale, rendendo tangibile il dialogo tra antico e moderno che anima l’intero progetto. Inaugurata nel 1912 come prima centrale termoelettrica pubblica di Roma e oggi parte dei Musei in Comune, la sede rappresenta uno dei luoghi più suggestivi della città.

Considerata una precoce anticipazione della storia di Romeo e Giulietta, la vicenda di Piramo e Tisbe ha attraversato i secoli, da Dante a Boccaccio, da Chaucer a Shakespeare. Lampe, sassone trasferitosi a Londra nel 1724, partecipò alle dispute tra sostenitori dell’opera italiana e fautori di una tradizione nazionale inglese, collaborando con Henry Carey e Thomas Arne per promuovere un’opera in lingua inglese. Il suo più grande successo fu The Dragon of Wantley (1737), parodia del Giustino di Händel, seguita da Pyramus and Thisbe (1745), che sostituiva al tragico un lieto fine ironico. Della partitura originale restano tredici numeri musicali – dieci arie e tre duetti – conservati in inglese, mentre le sezioni recitate sono state tradotte in italiano per facilitarne la comprensione.

Una produzione del Teatro dell’Opera di Roma, in collaborazione con il Teatro di Roma – Teatro Nazionale, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e la rete dei Musei in Comune di Roma Capitale, con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo.


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