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Primavera: Damiano Michieletto, Michele Riondino e Tecla Insolia presentano il film

Il regista Damiano Michieletto assieme agli interpreti Michele Riondino e Tecla Insolia presentano Primavera.

Damiano Michieletto, regista di fama internazionale tra i più apprezzati nel panorama dell’opera lirica, compie il salto dal palcoscenico al grande schermo con Primavera, suo debutto alla regia. Il film racconta l’incontro tra Cecilia, giovane orfana dell’Ospedale della Pietà di Venezia, e il compositore Antonio Vivaldi agli inizi del Settecento, in un affresco che unisce musica, emozioni e dettagli storici accurati, che esplora non solo il talento musicale di Vivaldi e delle giovani allieve dell’istituto veneziano, ma anche il loro mondo interiore, tra solitudine, ambizione e desiderio di riconoscimento.

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Alla conferenza stampa romana, Michieletto ha spiegato la sfida e l’emozione di questo debutto cinematografico: “Nel teatro ho sempre utilizzato anche il linguaggio del cinema, ma realizzare un film da zero era qualcosa di completamente nuovo. Sentivo il bisogno di uscire dalla mia comfort zone, di mettermi alla prova, di imparare strumenti e tecniche diverse. Il cinema mi ha offerto l’opportunità di confrontarmi con una concretezza che nel teatro non esiste: ogni inquadratura, ogni luce, ogni dettaglio comunica tempo, luogo e atmosfera. Nel teatro puoi lavorare con simboli e metafore, ma nel cinema il realismo è insito in ogni inquadratura.”

Il regista ha poi raccontato il rapporto con gli attori, che rappresenta un’altra grande differenza tra teatro e cinema: “Lavorare con un attore su un set è molto diverso dal lavoro in sala prove o sul palcoscenico. Ci sono almeno quattro modalità diverse di relazione tra regista e attore a seconda del contesto. Sul set cerco di dare indicazioni precise ma senza soffocare la creatività: mi interessa che l’attore sappia dove deve arrivare, il come dipende da lui.”

Michele Riondino, interprete di Vivaldi, ha raccontato come questa libertà creativa abbia influenzato il suo lavoro: “Molte scene sono nate in un modo e poi sono state girate in un altro. Damiano ha portato nel cinema la sua esperienza teatrale, lasciando spazio intorno agli attori. Questo spazio mi ha permesso di respirare un’intimità particolare, di sentirmi solo nel personaggio e di sperimentare un grado di improvvisazione che sul palcoscenico non avrei mai avuto.”

Tecla Insolia, interprete di Cecilia, ha ricordato il provino come un momento cruciale per capire la visione del regista: “Damiano mi fece ballare, per farmi far capire subito la creatività e l’immaginazione che avrebbe portato nel personaggio. È stato fondamentale per comprendere il tipo di libertà che avrei avuto sul set. La sua regia, vivace e attenta, si è unita a una sceneggiatura splendida, a una fotografia straordinaria e a una musica coinvolgente, e questo mi ha dato grande sicurezza.”

Primavera è liberamente ispirato al romanzo epistolare Stabat Mater di Tiziano Scarpa. La sceneggiatrice Ludovica Rampoldi ha spiegato le difficoltà e le sfide dell’adattamento cinematografico: “Il libro era bellissimo ma molto complesso, un lungo flusso di coscienza nelle lettere che Cecilia scriveva alla madre. Ho cercato di trasferire sullo schermo la vitalità e l’inquietudine della musica attraverso lo sguardo di Cecilia: una ragazza abbandonata che per la prima volta viene vista e riconosciuta. La musica diventa il filo che unisce le due anime del film.”

Riondino ha aggiunto un’osservazione sul ruolo della musica e della solitudine dei personaggi: “Non è un film romantico in cui la musica esprime l’amore tra due persone. Al contrario, la musica definisce due solitudini che, pur incontrandosi, restano tali. Vivaldi ha già in mente intuizioni artistiche che riuscirà a sviluppare solo grazie all’aiuto delle ragazze, e in particolare di Cecilia.”

Anche Insolia ha sottolineato la complessità del rapporto maestro-allieva: “È un incontro di anime, tra due artisti che hanno avuto il privilegio di imparare a esprimersi attraverso la musica. Cecilia è estremamente introspettiva, e costruire il personaggio è stato un percorso emotivo profondo. Studiare uno strumento musicale per mesi è stata un’esperienza unica per cercare di entrare nella vita di una giovane virtuosa del Settecento.”

Il film, girato in location storiche veneziane e con un’accurata ricostruzione dell’epoca barocca, combina la forza narrativa della sceneggiatura con la suggestione visiva e musicale: la colonna sonora comprende brani di Vivaldi eseguiti da musicisti d’epoca, mentre la fotografia cattura le atmosfere intime e solenni dell’Ospedale della Pietà e della Venezia settecentesca.

Primavera, presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival nella sezione “Special Presentations” e già venduto in 24 paesi, arriverà nelle sale il 25 dicembre, distribuito da Warner Bros. Pictures.

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Emanuela Giuliani


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