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Quentin Tarantino rivela perché ha accantonato The Movie Critics

Quentin Tarantino ha svelato perché ha deciso di accantonare The Movie Critic, suo decimo e forse ultimo film.

Quentin Tarantino, come riportato da Variety, nel corso di un’intervista per il podcast The Church of Tarantino, registrata nel suo bar Pam’s Coffy a Los Angeles, ha rivelato perché ha deciso di accantonare The Movie Critic, la sceneggiatura che avrebbe dovuto rappresentare il suo decimo – e forse ultimo – film.

“Non ero entusiasta all’idea di drammatizzare quello che avevo scritto durante la pre-produzione”, ha ammesso Tarantino. “In parte perché mi sembrava di ripetere quanto già fatto con C’era una volta a… Hollywood. Avevo già affrontato la sfida di trasformare Los Angeles nella Hollywood del 1969 senza usare la CGI, e per quel film c’era davvero qualcosa da conquistare. Con The Movie Critic, invece, sapevo già come ricreare un’epoca passata. Era troppo simile al precedente.”

Ambientato nel 1977, The Movie Critic, su cui Tarantino stava lavorando dal 2022, era nato inizialmente come una serie TV composta da otto episodi, e nonostante le voci che lo definivano come un sequel narrativo di C’era una volta a… Hollywood, e la scelta di Brad Pitt come protagonista che suggerivano il ritorno del personaggio di Clff Booth, il regista aveva chiarito che i due film non avevano nulla che fare l’uno con l’atro.

“Mi piace davvero tanto The Movie Critic”, ha detto Tarantino. “Quando l’ho scritto, mi sono lanciato una sfida: ‘Posso prendere quella che è forse la professione più noiosa del mondo e farne un film interessante?’. Chi vuole vedere una serie TV o un film su un fottuto critico cinematografico? Quella era la sfida. E credo di esserci riuscito.”

Il regista ha lasciato inoltre intendere che potrebbe tornare sul progetto in futuro, visto che la sceneggiatura è già pronta. Intanto, ha confermato di essersi concentrato su: Le avventure di Cliff Booth, il seguito diretto di C’era una volta a… Hollywood, attualmente in produzione per Netflix, con David Fincher alla regia e Tarantino nelle vesti di sceneggiatore e produttore.

Ma non è tutto, dal momento che Tarantino ha anche annunciato il debutto teatrale nel West End di Londra previsto per il 2026, prima di affrontare quello che – se manterrà la promessa – sarà il suo decimo e ultimo lungometraggio.

Chiudendo l’intervista, infine ha voluto rispondere alle tante speculazioni in merito al suo blocco creativo: “È un po’ folle sentire tutti questi psichiatri da podcast che mi psicoanalizzano come se sapessero tutto su di me: ‘Oh mio Dio! È paralizzato dalla paura del suo decimo film!’. Non sono paralizzato dalla paura. Fidatevi.”


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