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Ricordi?, la recensione: l’amore tra memoria e percezione

Ricordi?, la recensione del film di Valerio Mieli con protagonisti Luca Marinelli e Linda Cariddi nei cinema dal 21 marzo.

Ricordi?, nei cinema dal 21 marzo, è un film delicato e profondo, che racconta una storia d’amore in modo originale e toccante. Non segue un ordine cronologico classico, ma ci accompagna attraverso i ricordi soggettivi dei due protagonisti, un uomo e una donna, che vedono e vivono la loro relazione in modo molto diverso. Lui è più introverso, riflessivo e malinconico. Lei è solare, ironica, spontanea.

Il film è tutto costruito sulla memoria emotiva, e ogni scena ci viene mostrata più volte, ma con colori diversi, luci diverse, sfumature emotive che cambiano in base a chi sta ricordando. Non c’è una verità oggettiva. Esiste solo ciò che ciascuno ha sentito, vissuto, immaginato. È un viaggio dentro la mente, ma anche dentro il cuore.

I protagonisti sono interpretati da Luca Marinelli e Linda Caridi, due attori straordinari che riescono a rendere con grande sensibilità l’evoluzione dei loro personaggi. La loro storia parte con l’incanto dell’innamoramento, attraversa le difficoltà della quotidianità e si perde lentamente tra incomprensioni, silenzi e piccoli traumi. Ma non si tratta solo di una rottura: è anche un percorso di crescita personale.

Lui, che all’inizio fatica ad aprirsi, impara col tempo il valore della stabilità. Lei, che sembra più leggera, scopre invece la profondità della nostalgia, quando qualcosa di bello sfugge via e resta solo nella memoria. È un equilibrio instabile tra due mondi interiori che si sfiorano, si influenzano, ma non sempre riescono a fondersi.

La regia di Valerio Mieli, già autore del film Dieci Inverni, è elegante e poetica. Ogni inquadratura è pensata per evocare emozioni, non per spiegare. I colori cambiano da una scena all’altra: più freddi e spenti nei ricordi di lui, più caldi e vivaci in quelli di lei. Le stagioni – soprattutto l’inverno e l’estate – diventano simboli dei diversi stati d’animo, alternandosi come capitoli interiori.

Il montaggio, frutto di un lungo lavoro durato anni, è uno degli elementi più sorprendenti del film. La struttura è frammentata ma fluida, come un sogno o un flusso di coscienza. È proprio questo stile a rendere “Ricordi?” un film così particolare: non si guarda con la testa, ma con il cuore.

Anche la colonna sonora gioca un ruolo importante, accompagnando i momenti più intensi senza mai essere invadente. Le musiche, spesso leggere e malinconiche, rafforzano quella sensazione di trovarsi dentro un ricordo, dentro una sensazione che ritorna all’improvviso.

Presentato alla XV edizione delle Giornate degli Autori a Venezia, ha ricevuto il Premio del Pubblico, segno che il film ha saputo toccare corde profonde in molti spettatori. Ricordi? non è un film da guardare di fretta o distrattamente. È una di quelle opere da vivere lentamente, lasciandosi trasportare dalle immagini, dai profumi, dalle parole che risvegliano qualcosa di lontano. Non è una storia d’amore come tante, ma una riflessione sul modo in cui amiamo, ricordiamo e cambiamo. In fondo, tutti abbiamo avuto un momento, un odore, una frase che ci ha riportato indietro nel tempo. E questo film ce lo ricorda, con dolcezza e verità.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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