Presentato in anteprima mondiale fuori concorso alla 72ª edizione del Festival di Cannes, conclusasi da pochi giorni, ROCKETMAN , la tanto attesa pellicola diretta da Dexter Fletcher, approderà finalmente nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 29 maggio, grazie alla distribuzione di 20th Century Fox.
Il biopic dedicato a una delle figure più iconiche del panorama musicale mondiale ha suscitato molta curiosità, soprattutto considerando il legame immediato con Bohemian Rhapsody , un altro film musicale diretto dallo stesso Fletcher, che aveva preso il posto di Bryan Singer, e nonostante le numerose imperfezioni che ne hanno minato la qualità narrativa e scenica, Bohemian Rhapsody ha raggiunto un successo straordinario. Tuttavia, ROCKETMAN si distingue , prendendo le distanze da quel precedente progetto e acquisendo una propria identità stilistica e una intensità emotiva che riflette perfettamente la complessa, straordinaria e sfaccettata figura di Elton John.
A differenza di una mera celebrazione della stella internazionale, ROCKETMAN infatti si addentra nei meandri più intimi della vita di Reginald Kenneth Dwight, il bambino prodigio che diventerà Elton Hercules John. La pellicola esplora la sua ascesa nel mondo della musica, il suo impegno a farsi spazio in un ambiente che non lascia alcun margine per chi non vuole conformarsi, e l’evoluzione della sua personalità eccentrica che lo porterà all’apice della fama, ma anche un profondo conflitto interiore. Ecco quindi che ROCKETMAN non si limita a narrare il percorso di un artista di successo, ma si concentra sulla sua lotta personale, sulla ricerca di un equilibrio tra il ruolo di celebrità e quello di uomo, sempre in bilico tra il desiderio di affermarsi e il peso della solitudine che accompagna chi vive una vita a mille all’ora, senza concessioni o indugi.
Il film si presenta come un vorticoso viaggio nelle montagne russe dell’esistenza di Elton John, che, pur non rinunciando alla sua fama e ai suoi look stravaganti, si mostra senza filtri, mettendo a nudo la sua anima fragile. La sua realtà è spietata, un susseguirsi di sfide difficili da superare, eppure nessuna di esse sembra riuscire a schiacciarlo del tutto. Le sue difficoltà non sono solo legate alla fama, ma anche alla sua infanzia turbolenta, alla figura assente e inadeguata della madre, al rifiuto del padre, ai suoi demoni personali e alla discesa nell’abisso tra droghe e alcol. Le sue cadute più dolorose, che lo porteranno a toccare il fondo, sono seguite dalla lenta, ma potente risalita, una sorta di rinascita che avviene attraverso un percorso di sofferenza e autoconsapevolezza, in cui Elton trova finalmente un modo per fare pace con se stesso.
ROCKETMAN si avvale di un’eccezionale colonna sonora, con le canzoni più amate di Elton John che scandiscono il percorso emotivo e narrativo, dalla leggendaria “Rocket Man” a brani come “Crocodile Rock”, “Your Song”, “I Want Love”, “Don’t Go Breaking My Heart”, “Sorry Seems To Be The Hardest Word” e “Honky Cat”. Brani che non sono solo la colonna sonora di un’esistenza straordinaria, ma diventano il veicolo per esprimere i turbamenti interiori e il bisogno di essere amato, il desiderio di trovare una connessione autentica in un mondo che sembra offrire ben poco di sincero. Le canzoni sono il riflesso dei suoi dilemmi esistenziali e del contrasto tra il sogno di successo e la realtà di un cuore che ha bisogno di essere accolto e compreso.
Ma a dare forma e sostanza a questo racconto è soprattutto l’interpretazione straordinaria di Taron Egerton, che veste i panni del leggendario cantante con una maestria senza pari. Il suo è un ritratto vivace, intenso e sfaccettato di un uomo che ha vissuto una vita tumultuosa, ma che, nonostante le cicatrici, continua a far brillare la propria luce. Egerton non si limita a imitare il cantante, ma offre una performance piena di cuore e di passione, che riesce a colpire lo spettatore, conquistandolo completamente. La sua interpretazione è una delle più potenti che il cinema musicale abbia visto negli ultimi anni, e senza dubbio, è uno dei punti di forza di questo biopic.
In conclusione, ROCKETMAN è un film che coinvolge, emoziona e commuove, in grado di fondere sapientemente il dramma privato con la spettacolarità della vita da star. Dexter Fletcher riesce nell’impresa di raccontare la storia di un uomo straordinario con sensibilità, senza dimenticare le difficoltà che lo hanno segnato. Grazie a una sceneggiatura ben costruita, a una regia che non ha paura di osare e a una colonna sonora che è la colonna vertebrale del film, ROCKETMAN è una biografia sopra le righe che riesce a far riflettere e a toccare le corde più intime dello spettatore. Un’esperienza cinematografica che non lascia indifferenti, ma che rimane nel cuore.
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Emanuela Giuliani
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