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“Rolling Thunder Revue”: Scorsese spiega il linguaggio contemporaneo del suo documentario.

“Rolling Thunder Revue”: Scorsese spiega il linguaggio contemporaneo del suo documentario.

Lunedì notte Martin Scorsese ha presentato al grande pubblico: “Rolling Thunder Revue”, il suo ultimo documentario dedicato a Bob Dylan. Il film, targato Netflix, esplora il gruppo di artisti bohemien tra i quali Allen Ginsburg, Joni Mitchell e Joan Baez, che, nel 1970, hanno preso parte al tour del cantante. Scorsese aveva in mente di rivisitare il suo lavoro su quest’ultimo già da quando, nel 2005, diresse “No Direction Home”.

Il grande cineasta, il quale aveva in mente progetto da quando, nel 2005, diresse “No Direction Home”, incentrato sempre su Dylan, ha affermato di aver scelto questo tema perché gli mancava il mondo della musica e delle canzoni. Ovviamente, il suo obiettivo era raccontare e catturare lo spirito del tour e non la sua cronologia, ed il risultato ottenuto, è quello di un concerto intimo dell’iconica star, ed alla premiere, il pubblico ha applaudito ai brani ascoltati come se fossero live.

Scorsese, ha inoltre ammesso di aver realizzato il documentario in modo da catturare l’essenza del lavoro di Dylan e la sua risonanza temporale. Si tratta di qualcosa di autentico e di particolarmente genuino che continua a significare tantissimo per le persone, per il quale il tempo sembra non trascorrere. David Mansfield, membro originario del tour, ha preso parte alla proiezione in anteprima, dichiarando che quel tour è stato uno degli eventi più importanti della sua vita.

FONTE THE HOLLYWOOD REPORTER.


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