Romulus II – La Guerra per Roma, la recensione: chi prenderà il nome Romulus?

Romulus II – La Guerra per Roma, la recensione seconda stagione della serie in anteprima alla Festa del Cinema di Roma.

La seconda stagione di “Romulus”, dal titolo “ROMULUS II – LA GUERRA PER ROMA”, si rivela ancora più epica, immergendo lo spettatore nel cuore pulsante della mitologia fondativa di Roma, portando avanti la narrazione con grande potenza e profondità. Presentata in anteprima alla diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma, la serie, creata da Matteo Rovere, continua il suo cammino affascinante nel raccontare le origini della città eterna, con un’intensità che affonda le radici nel mito, pur rimanendo terribilmente vicina alla realtà storica che precede la nascita di Roma.

La nuova stagione, prodotta da Sky Studios, Cattleya e Groenlandia, con la collaborazione di ITV Studios, arriverà in esclusiva su Sky e in streaming su NOW dal 21 ottobre, con tutti gli episodi disponibili on-demand. Come per la prima stagione, la serie è stata girata interamente in protolatino, una scelta coraggiosa che ne conferisce un’impronta autentica, arricchendo ulteriormente l’esperienza immersiva per lo spettatore. Il lavoro sul linguaggio, così come il set cinematografico e la colonna sonora, si integrano magnificamente, creando un ambiente che ricorda il caos e la potenza primitiva di un’epoca che ha plasmato la storia.

Matteo Rovere, regista e CEO di Groenlandia, ha dichiarato in conferenza stampa che la seconda stagione nasce dall’intento di superare il già solido fondamento posto dalla prima, portando lo spettatore a vivere un’avventura dalle forti tensioni umane ed emotive, senza dimenticare le radici arcaiche e il simbolismo mitologico che caratterizzano la serie. La stagione si apre con una domanda cruciale: chi sarà il primo re di Roma? Una domanda che, come svelato da Rovere, era già nell’aria sin dalla prima stagione, e ora si prepara ad avere una risposta definitiva.

Il team di sceneggiatori, composto da Filippo Gravino, Guido Iuculano, Flaminia Gressi e Federico Gnesini, ha lavorato su una scrittura ancora più incisiva, mantenendo l’alto livello spettacolare della serie. La novità è rappresentata dall’introduzione di un nemico esterno: il popolo dei Sabini, con il giovane e ambizioso re Tito Tazio (interpretato da Emanuele Maria Di Stefano), che minaccia la nascente Roma, portando con sé un conflitto che potrebbe minare l’intero progetto di fratellanza e giustizia dei protagonisti. Il passaggio da un conflitto interno a uno esterno permette di esplorare la crescita dei protagonisti, dalle loro origini eroiche e ideali alla drammatica presa di consapevolezza che in un mondo tanto violento, il potere può essere guadagnato solo con il sangue.

In un cast che vede il ritorno dei protagonisti della prima stagione – Andrea Arcangeli (Yemos), Marianna Fontana (Ilia) e Francesco Di Napoli (Wiros) – si affiancano nuovi volti di grande impatto, come Valentina Bellè nel ruolo di Ersilia, leader delle sacerdotesse sabine, ed Emanuele Di Stefano, che interpreta Tito Tazio, il carismatico e temuto re dei Sabini. La serie continua a esplorare la complessità dei suoi personaggi: da Ilia, che affronta una nuova vita e si evolve, a Wiros, che da schiavo diventa co-fondatore di Roma, costruendo un’autorità che incarna la statura di un futuro re.

La tensione crescente tra i protagonisti, che da fratelli diventeranno rivali, culmina nella fatidica domanda che darà il titolo alla serie: chi diventerà Romulus? Un dubbio che accompagna la trama e che, alla fine, avrà una risposta drammatica. “Romulus II” non è solo una serie sulla nascita di Roma, ma una riflessione sull’instabilità del potere, sull’ambiguità delle alleanze e sulle leggi non scritte della sopravvivenza e del conflitto.

Le spettacolari battaglie, le alleanze pericolose e i colpi di scena non mancano, e sono accompagnati da una profondità emotiva che, unita a una scrittura raffinata, rende la seconda stagione di “Romulus” ancora più coinvolgente e appassionante. Una serie che, pur raccontando il mito, esplora i temi universali dell’ambizione, del tradimento e della lotta per il potere, sempre con uno sguardo rivolto al destino che si compie in modo imprevedibile e, talvolta, tragico.

In conclusione, “Romulus II – La Guerra per Roma” si conferma una serie di grande valore, che unisce l’epicità del mito con la cruda realtà della nascita di una civiltà. Un racconto che non solo affascina per la sua potenza visiva e narrativa, ma che invita anche a riflettere sulla natura del potere, della giustizia e della guerra. Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di storia, mitologia e grande cinema.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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