In lavorazione un film biografico su Sinéad O’Connor da parte dei produttori di Slow Horses e Nothing Compares.
Come riportato da Variety, è in fase di sviluppo un film biografico dedicato a Sinéad O’Connor, la leggendaria cantautrice irlandese scomparsa nel 2023 all’età di 56 anni.
Il progetto si concentrerà sugli anni giovanili e sugli esordi della carriera della celebre artista, in particolare racconterà come una giovane donna di Dublino sia riuscita a conquistare il mondo, diventando un’icona non solo per il suo talento, ma anche per la sua battaglia pubblica contro le ingiustizie perpetrate dallo Stato e dalla Chiesa.
A realizzare il biopic la ie: entertainment, la casa di produzione irlandese che aveva già firmato la produzione esecutiva del documentario acclamato Nothing Compares, lavorando a stretto contatto con la O’Connor stessa. Accanto a loro la Nine Daughters (God’s Creatures, Lady Macbeth) e la See-Saw Films (Slow Horses, The Power of the Dog), che avevano già collaborato in passato nel film Ammonite.
Alla regia ci sarà Josephine Decker (Shirley), mentre la sceneggiatura è firmata dall’autrice irlandese Stacey Gregg. Tra i produttori invece figurano Fodhla Cronin O’Reilly (fondatrice di Nine Daughters), Iain Canning ed Emile Sherman (vincitori dell’Oscar per Il discorso del re), Neil Chordia (Urban Hymn), e Tim Clark – produttore esecutivo per conto di ie: entertainment. Lo sviluppo è finanziato da BBC Film.
Sinéad O’Connor è stata una figura di enorme impatto nella cultura irlandese e internazionale. Il suo secondo album, I Do Not Want What I Haven’t Got, le fece vincere un Grammy e rimase per sei settimane consecutive al primo posto della classifica Billboard statunitense nel 1990, trainato dallo storico singolo Nothing Compares 2 U, uno dei brani più venduti dell’anno. Oltre a numerosi premi musicali, fu la prima donna a vincere l’MTV Video of the Year.
Oltre alla musica, la O’Connor fu anche una voce radicale e coraggiosa nel panorama pubblico: si definiva una “cantante di protesta” e utilizzò costantemente la sua piattaforma per denunciare ingiustizie, dal sessismo nell’industria musicale ai crimini della Chiesa cattolica. Rimane memorabile la sua apparizione al Saturday Night Live nel 1992, quando – a soli 25 anni – strappò in diretta una foto di Papa Giovanni Paolo II, gesto che suscitò un’ondata di polemiche internazionali.