I produttori raccontano come Springsteen abbia partecipato attivamente a Liberami dal Nulla, tra musica ed emozioni.
Bruce Springsteen non è esattamente il tipo da Hollywood. Eppure, i produttori Ellen Goldsmith-Vein ed Eric Robinson del Gotham Group, come riportato da Variety, sono riusciti a coinvolgere la leggenda del rock in Springsteen: Liberami dal Nulla, il film diretto da Scott Cooper e basato sul libro di Warren Zanes.
Il film racconta il periodo in cui Springsteen scrive Nebraska e Born in the USA, affrontando traumi infantili, fama e depressione. Con Jeremy Allen White nei panni del musicista e Jeremy Strong in quelli del suo manager e mentore Jon Landau, il film si propone come un’esplorazione profonda della mente dell’artista, lontana dai tradizionali biopic rock.
“Dal punto di vista cinematografico, è la storia di un artista che ritrova se stesso attraverso la creazione del suo capolavoro, non del suo disco più venduto”, spiega Robinson. “È la cosa più onesta che abbia mai fatto.”
Robinson, già fan del libro di Zanes, l’aveva scoperto grazie al podcast WTF di Marc Maron. Insieme a Goldsmith-Vein, ha letto immediatamente il testo e ha iniziato a immaginare il film. “Siamo come due parti dello stesso cervello, ed entrambi abbiamo capito subito cosa poteva diventare”, racconta.
L’obiettivo dei produttori era chiaro: non un biopic tradizionale che percorresse tutta la vita di Springsteen, ma un racconto intenso e intimista. La scelta del regista, secondo loro, doveva essere altrettanto precisa. “Scott Cooper era la persona giusta per scavare nelle emozioni e nella psiche di Bruce, per realizzare un film simile a Nebraska”, spiegano.
Nonostante non avessero rapporti precedenti con Cooper, i produttori lo contattarono, scoprendo con piacere che era un grande fan di Nebraska. Dopo aver letto il libro, il regista rispose entusiasta: “Questo sarà un film potente. Andiamo”.
Nel 2023, con Zanes e Cooper a bordo, restava da convincere Springsteen e Landau. Cooper volò nel New Jersey per incontrarli, dando il via a quello che Robinson definisce “una festa d’amore”. Bruce partecipò attivamente alla scrittura, fornendo dettagli inediti per garantire autenticità.
Landau e Springsteen, entrambi cinefili e fan di Cooper, divennero subito amici del regista e contribuirono anche all’acquisizione dei diritti musicali tramite Sony Music. “In pratica, sono stati loro a convincere Sony per noi”, scherza Robinson.
Il casting è stato cruciale: Cooper non cercava di imitare Springsteen, ma un attore in grado di entrare in sintonia con la sua esperienza emotiva. Jeremy Allen White si è rivelato perfetto, imparando a cantare e suonare chitarra e armonica, grazie anche alla guida di Bruce stesso.
Dopo un tentativo fallito con A24, il Gotham Group ha trovato supporto dalla Disney, grazie a rapporti consolidati con David Greenbaum. La produzione si è svolta principalmente nel New Jersey, con alcune scene a New York, inclusa la storica Power Station, dove Springsteen registrò Born in the USA.
Il film mette al centro anche la salute mentale. Robinson sottolinea come Landau abbia incoraggiato Springsteen a cercare supporto professionale, e come le scene emotivamente più intense siano basate su esperienze reali. “Confrontandosi con la propria vulnerabilità, Bruce ha trasformato il trauma in arte. Jeremy ha incarnato questa esperienza con una profondità straordinaria”, conclude.
Springsteen: Liberami dal Nulla non è solo un film su una rock star: è la storia di un uomo che affronta i propri demoni e li trasforma in musica, emozione e arte.






